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Schio: Tribunale a domicilio per amministratori di sostegno

pubblicato il 31/05/2017, ultima modifica 31/05/2017

Dopo Vicenza, Arzignano, Asiago, Bassano del Grappa, Thiene e Valdagno, anche Schio risponde presente all’appello in tema di amministratori di sostegno. L’iniziativa, partita un paio di anni fa per volontà del Presidente del Tribunale di Vicenza Alberto Rizzo e del Presidente della Provincia Achille Variati, ha scritto questa mattina nella Sala Giunta di Palazzo Nievo  un nuovo capitolo, presenti la Vice Presidente provinciale Maria Cristina Franco, il dottor Rizzo, il Sindaco di Schio Valter Orsi e l’Assessore al Sociale scledense Cristina Marigo.

«Per gli utenti seguiti dal Servizio Sociale comunale – sottolineano sindaco e assessore - oltre al supporto fornito per la gestione del procedimento di nomina dell'amministratore di sostegno, potrà essere attivato l'esame della persona attraverso il sistema della videoconferenza secondo le modalità operative messe in atto dal palazzo di giustizia berico». E già adottate in molti grandi centri del Vicentino. «Non ci sarà più il disagio di dover andare fino a Vicenza, magari con una autoambulanza o con un pullmino per i diversamente abili, ma sarà la pubblica amministrazione a recarsi  nell’abitazione o nella struttura protetta di chi ne ha necessità, per espletare tutte operazioni necessarie. Ringraziamo il dottor Rizzo per la sua grande sensibilità».

In effetti tutto è cominciato nei primi giorni di servizio nel nuovo tribunale cittadino del presidente di origine bolzanina. «C’era una persona allettata che doveva raggiungere l’ufficio del giudice, ne rimasi sconvolto. Mi dissi che non è possibile che in un’epoca come questa in cui si muovono milioni di euro per via telematica, le persone più fragili siano costrette a venire da noi in condizioni spesso critiche e dovendo magari pure aspettare fuori la porta. E’ una mancanza di rispetto della dignità. Grazie alla preziosa collaborazione del dottor Acerbi siamo partiti dapprima con Skype e a poco a poco mettendo a punto  un sistema operativo della videoconferenza che è diventato, come l’intero progetto, patrimonio e modello anche della Regione Veneto».

Tutelare l’individuo, basterebbe solo questo per sottolineare con la matita blu l’importanza dei sette protocolli fino ad oggi firmati, se non ci fossero anche i numeri. I quali dicono una verità incontrovertibile, partendo proprio dai tempi di attesa, passati da quasi 7 mesi a 2. C’è poi il risparmio, di soldi, di tempo e di traffico, con ricadute positive anche sul fronte dell’inquinamento. Delle 6.100 richieste annue per l’amministratore di sostegno, di cui 1.000 in entrata ad ogni cambio di calendario, le pratiche trattate con questa modalità sono in continuo aumento. «Ad oggi – conclude Rizzo -  serviamo il 50% della popolazione e praticamente a costo zero per tutti. Un’ultima cosa: da quando sono qui ho imparato ad apprezzare la Vicentinità Sociale, ovvero quell’attenzione attiva verso il Volontariato e le iniziative da mettere in atto, quasi una competizione, che non ho riscontrato altrove».

Soddisfatta la Vice Presidente Maria Cristina Franco che ricorda come alla base di tutto ci siano logiche di incontro e di rispetto e pure una tecnologia che, se ben usata, avvicina le persone alle istituzioni.