Corsi di formazione per prevenire molestie sul lavoro
Presentato questa mattina nella Sala Consiglio di palazzo Nievo il programma di informazione e formazione promosso dalla Consigliera di Parità Grazia Chisin in collaborazione con le categorie economiche, imprenditoriali e sindacali della provincia di Vicenza al fine di coadiuvare le parti sociali nell’attuazione dell’accordo “ sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro”.
L’accordo nazionale, firmato il 25 gennaio 2016, è stato poi firmato e sottoscritto a Vicenza, da Confindustria, Apindustria – Confimi, Confcommercio con Confartigianato Imprese Veneto. Si tratta ora, però, di calarlo e renderlo vivo anche nelle singole realtà locali, come sottolinea la Consigliere Chisin: “E’ necessario diffondere e consolidare la cultura del reciproco rispetto e della tutela della dignità, per questo abbiamo deciso di promuovere e finanziare questo progetto pensato per dirigenti aziendali (responsabili del personale e delle Risorse umane, capi reparto) e organizzazioni sindacali, componenti dei Comitati paritetici (delle pari opportunità e per il mobbing) e delle rappresentanze dei lavoratori e delegati /te sindacali presenti nei luoghi di lavoro. Si tratta di 4 azioni concrete in altrettante zone della provincia ovvero Vicenza, Alto Vicentino, Bassano, Valdagno-Thiene-Schio), che assumeranno forma di convegno pubblico, assemblea e laboratorio didattico - formativo - esperienziale. Il progetto inizia nelle prossime settimane e si concluderà entro la fine dell’anno 2018”.
La Consigliera di Parità ha poi ricordato le cifre: “Nel Veneto 9 lavoratrici su 100 pari (sono 78.000 le occupate) subiscono o hanno subito molestie, ricatti sessuali, apprezzamenti verbali sul lavoro. Le molestie rappresentano poco più di un terzo, mentre ricatti e richieste di disponibilità sessuali riguardano il 65% delle situazioni di cui sono vittime le donne soprattutto giovani e con elevati titoli di studio. Nel 25% dei casi le “avances” sono ripetute, rendendo il posto di lavoro invivibile, il 45% è sotto la minaccia di perdere iol lavoro o restare professionalmente segregate. Chi subisce queste, chiamiamole così, attenzioni, raramente ne parla. Avviene così che il 57,2% cambia lavoro, il 2,5% è licenziata il 3,8% trasferita, il 2,7% si mette in malattia (ansia e depressione), è solo lo 0,8% ha fatto una denuncia”. Cifre forti che chiamano in causa, anche come vittime (“Perchè tali gravi discriminazioni colpiscono anche i maschi"), gli uomini stessi.
Di qui la necessità di promuovere un progetto e di affidarlo alla Ri.Genera.Azione, associazione di promozione sociale di Padova, che vanta un’esperienza specifica di progettazione, tutoraggio, direzione didattica e docenza per enti pubblici e privati sui temi della lotta alle discriminazione e di tutela della dignità e del benessere nei luoghi di lavoro, di superamento degli stereotipi di genere, di parità di accesso delle donne ai board aziendali pubblici e privati. L’obiettivo, ambizioso, non è solo quello di far emergere queste situazioni, pur in un contesto, come notato un po’ da tutti, di piccole e medie aziende dove è difficile se non impossibile individuare un referente su queste problematiche (“se non di zona”), quanto soprattutto di coinvolgere lavoratori e responsabili nella prevenzione e in una campagna di informazione e sensibilizzazione culturale e sociale. Facendo nel contempo rete, necessità espressa sia dal Presidente Regionale di Confartigianato Agostino Bonomo, che da Francesco Bortolan, direttore dell’Ispettorato del lavoro, Paola Durastante, direttrice dell’Inail, e dai numerosi rappresentanti delle sigle imprenditoriali e sindacali intervenute. Distribuito alla Stampa anche un Vademecum che presenta i principali impegni previsti dagli accordi e fa il punto delle norme (comunitarie e nazionali) e delle esperienze contrattuali di prevenzione e contrasto alle molestie ed alla violenza nei luoghi di lavoro.