Liberata l'aquila reale recuperata a Conco
Tutto bene ciò che finisce bene. Se poi di mezzo c'è uno specialista appassionato come Alberto Fagan ecco che possono finire anche meglio. Ricordate l'esemplare di aquila reale recuperato all'inizio del mese dagli agenti della Polizia Provinciale a Conco? Bene, tornerà a solcare i cieli dell'Altopiano di Asiago dopo Pasqua, più bello e maestoso di prima. Una vicenda nata dall'attenzione e dall'amore per la Natura di 3 appassionati del Cai, incuriositi e preoccupati dall'incontro con l'animale, stranamente a terra e ieraticamente in piedi, a poche centinaia di metri dal paese.
Segnalato alla sala operativa di Vicenza, il giovane rapace, maschio e di un anno, era stato alla fine catturato, dopo un paio di ore di sforzi laboriosi, dagli agenti Emanuele Pernechele e Dario Cappellaro del distaccamento di Bassano del Grappa, che lo trasferivano immediatamente al centro di recupero di Fimon. Viste le condizioni della mucosa, il sospetto è che fosse stato avvelenato da qualche boccone ingerito. Di qui la decisione di un ulteriore consulto. Diagnosi confermata dal dipartimento patologia aviare dell'università di Bologna, diretto dal professor Mauro Delogu, dove l'animale era stato portato dallo stesso Fagan.
Ritornato a Fimon, l'aquila era stata subito sottoposta alle cure del caso. Con esiti così soddisfacenti che dopo neppure un mese potrà ritornare nel suo habitat naturale.