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Fronte comune contro l'inquinamento

pubblicato il 13/11/2015, ultima modifica 16/11/2015

Diciannove Comuni e le Ulss del territorio hanno risposto “presente” alla chiamata della Provincia di Vicenza e di Arpav sul Tavolo Zonale convocato a palazzo Nievo per la valutazione della situazione e delle misure da adottare riguardo alla questione dell'inquinamento locale.

Coordinato dall'ingegnere provinciale Filippo Squarcina e svoltosi nella Sala del Consiglio, l'incontro ha ribadito la necessità di adottare un Piano d'Azione condiviso anche alla luce del dato che siamo arrivati al settantesimo sforamento dei limiti (il doppio dei giorni previsti per le PM10 ovvero 35), undicesimo consecutivo. Insomma, nebbia e polveri sottili in Val Padana, usuali per quest'area ma che danno a Vicenza un primato poco lusinghiero.

Come rimediare? Non da ieri, le amministrazioni locali, sullo stimolo della legislazione regionale, hanno posto in essere tutta una serie di provvedimenti per contrastare e ridurre le criticità – dai blocchi del traffico ai controlli sugli impianti di riscaldamento - ma le misure dirette o di emergenza da sole non bastano più. Servono dunque azioni integrate e condivise di tipo strutturale, ovvero che mirino ad ottenere nel medio-lungo periodo un progressivo risanamento della qualità dell'aria. Tra queste l'adozione di regolamenti per la promozione dell'edilizia sostenibile, la certificazione energetica degli edifici e la regolamentazione delle procedure, il divieto di uso di olio combustibile in ambito civile su tutto il territorio comunale, il divieto di climatizzazione di cantine, box, depositi, scale sia d'estate che d'inverno, creazioni di zone Ztl e aree pedonali e di Lez (Low Emission Zone), adozioni di Put, Pum e Pums, vale a dire i varia piani urbani di mobilità.

Soprattutto, dal 1° ottobre al 31 marzo, vietando l'abbruciamento dei materiali vegetali, ramaglie e residui da potature. Tutti provvedimenti dati ai Comuni come raccomandazioni – saranno le singole amministrazioni a recepirli o fare spallucce – e che a loro volta mettono in moto tutta una serie di misure promozionali e di sensibilizzazioni che potrebbero portare anche a qualcosa sul modello di VI.Energia, partecipata provinciale molto attiva nel settore, caldaie e impianti a biomasse in primis, abolita sulla spinta del “Delenda Provinciae” di ispirazione governativa. A ricordarlo l'assessore all'ambiente del Comune di Montecchio Maggiore Gianfranco Trapula, che ha spinto anche su un tavolo di lavoro relativo ai Paes, piani d'azione sull'energia sostenibile. Trovando concorde anche il Comune di Vicenza, che lo sta già portando avanti da tempo.

Azioni condivise, anche se sulla carta impopolari. Precisa il dottor Ugo Pretto, direttore chimico di Arpav: “Caminetti aperti e focolai generano una combustione incontrollata”. Serve dunque una sensibilità comune. “Per questo – sottolinea il Presidente della Provincia Achille Variati – il nostro Ente deve diventare sempre di più la Casa dei Sindaci. Non è più tempo di risposte estemporanee, il territorio, anche nelle parti che sembrano non toccate dalle questioni, deve fare squadra e rete. I campanili sono belli ma non rispondono più ad una logica amministrativa efficace ed efficiente e la Provincia resta l'ente di coordinamento più vicino ai Sindaci, dai quali attendiamo suggerimenti e proposte, da condividere assieme”.

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