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Bilancio sobrio ma saldo. Vicenza è Provincia "pilota"

pubblicato il 13/02/2015, ultima modifica 13/02/2015

Non sarà un Bilancio dimesso. Magari prudente, ma per nulla di resa. Al contrario, è un Bilancio di previsione 2015 (e pluriennale 2016-2017) di lavoro e di rilancio dell'attività amministrativa quello che il Presidente della Provincia di Vicenza Achille Variati ed i suoi Consiglieri Delegati di spesa hanno illustrato questa mattina nella sala Giunta di palazzo Nievo e che giovedì prossimo sottoporranno in Villa Cordellina a tutti i Consiglieri Provinciali e all'Assemblea dei Sindaci come vuole la legge. Un Bilancio orgoglioso e responsabile, che tiene e terrà conto delle necessità di dimagrimento dell'Ente, soprattutto in tema di personale e di spesa, dei soldi che lo Stato continua a richiedere indietro (quest'anno, al momento, 24 milioni di euro), dei sempre più ridotti trasferimenti dalla Regione Veneto a fronte del mantenimento di tutte le competenze delegate (che costano oltre 7 milioni mentre da Venezia ne arriveranno poco più di 2milioni e mezzo, ovvero un terzo), della necessità di continuare a garantire i servizi.

 

“Innanzitutto – sottolinea il Presidente Variati – siamo in grado di garantire lo stipendio per tutto il 2015 a tutti i 363 dipendenti compresi gli agenti di polizia provinciale (39 persone) ed il personale dei Centri per l'Impiego (59) che sappiamo che non resteranno in carico alla Provincia, anzi all'Area Vasta come dobbiamo abituarci a chiamarla, sebbene nessuno abbia ancora detto dove finiranno. E con questo Bilancio garantiremo fino alla fine dell'anno anche l'assistenza agli studenti con disabilità sensoriali, altro settore per il quale sarebbe importante avere risposte. Detto questo e detto che accompagneremo il personale perché nessuno è un pacco postale, vorremmo anche tornare ad investire. Ed infatti passiamo da 4,94 milioni euro di spese in conto capitale nel 2014 ai 19,69 milioni di euro del 2015”. Il cahier de doleance è pieno, ma il Presidente Variati, sindaco tra i sindaci, non ha nessuna intenzione di accettare passivamente gli eventi. E la conferma arriva dalla decisione di Roma di far entrare Vicenza, assieme alla montana Belluno, in un Osservatorio Nazionale di 20 Province che dovrà valutare e tarare i tagli in relazione ai fabbisogni e ai costi realmente standard dell'amministrazione. “In più mi sto battendo strenuamente perché si possa ridurre sensibilmente l'assegno di 14 milioni che dovremo inviare a Roma proprio facendo leva su questo”. Probabile fra qualche mese un assestamento di Bilancio, sperano che le brutte sorprese siano finite.

Già, ma come investire e pagare se le entrate sono a picco e le restituzioni si impennano? Variati spiega: “A fronte di quanto detto siamo stati purtroppo costretti all'aumento della quota di imposta sull'RCA. Vicenza fino ad oggi era l'unica realtà che l'aveva mantenuta al 12,5% rispetto al 16% nazionale. Ci sarà pertanto un adeguamento del 3,5% che per le polizze che vanno dai 300 ai 500 euro significa un aumento tra i 9 ed i 14 euro. Mi rendo conto che ritoccare una tassa è sempre un gesto che suscita resistenze, ma questi 5 milioni di euro previsti sono soldi che ci consentiranno, reinvestiti, di mettere a posto le nostre strade, di sistemare le nostre scuole, di intervenire nella difesa del territorio. Sono soldi, insomma, che servono a dare risposte e servizi anche all'utente automobilista, come tale, come genitore, come cittadino di questa terra. E non dimentichiamo che la tassa di trascrizione resta invariata al 20% mentre tutti l'hanno portata al 30%.”. Un raggio di luce arriva dall'Altopiano di Asiago con la vendita dell'impianto a biomasse del Turcio. Dieci milioni di euro che serviranno anche al rilancio turistico del territorio, cominciando dai nuovi impianti sciistici alle Melette. “Che non sono uno sfizio ma una necessità se si vuole continuare a competere con Folgaria e il Trentino”. Ci sono poi le alienazioni anche se con qualche criticità (ad esempio l'area ex Siamic) e i contributi ODI, filone che la Provincia sta sfruttando al massimo. Insomma, di diete pesanti si può anche morire, ma qui l'intenzione è al contrario di garantire futuro e servizi. Lo confermano i consiglieri delegati di spesa Ennio Tosetto (Edilizia Scolastica) e Renzo Marangon (Viabilità). Cittadella degli Studi di Lonigo (“mettiamo anche un contributo di 3 milioni di euro per sbloccare il finanziamento di 7 milioni della Fondazione Cariverona”), “Corradin”, “Canova”, “Rossi” e “Ceccato” di Montecchio Maggiore, frana Fantoni, “Valgadena” e strada provinciale “Della Vena” sono alcuni dei capitoli di spesa previsti e finanziati. “E' un Bilancio, infine, che non guarda il colore politico dei Comuni, ma che al contrario cerca di guardare a tutto il territorio”. Non a caso un contributo sarà dato anche per il restauro del Ponte di Bassano, altro simbolo prestigioso di una Vicentinità operosa e ricca di tradizioni.

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