Approvato all'unanimità lo Statuto della Provincia
Un minuto di silenzio ha aperto l'assemblea dei sindaci riunitasi oggi a villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore, sede di rappresentanza della Provincia di Vicenza.
Un gesto voluto dal Presidente Achille Variati per esprimere vicinanza al collega Giovanni Casarotto, colpito dal grave lutto della perdita del figlio Davide. Ma anche per ricordare Remo Schiavo, mancato ieri, uomo di cultura e amante dell'arte in tutte le sue declinazioni. Il professore Schiavo è stato curatore testamentario della famiglia Lombardi e curatore artistico dei tanti lavori che hanno interessato la villa oggi di proprietà della Provincia e proprio qui, nella sala del Tiepolo, verrà allestita la camera ardente per l'ultimo saluto.
Settantanove i sindaci presenti, in rappresentanza del 77,3% della popolazione. E già questo segna un successo per lo Statuto della Provincia di Vicenza, unico punto oggi all'ordine del giorno, già licenziato in settimana dal Consiglio Provinciale con favore unanime.
“Significa che crediamo in questo ente” ha esordito Variati, non senza ricordare che altrove non è neppure stato raggiunto il numero legale. “Siamo in tanti oggi qua , provenienti anche da lontano, spinti non di certo dalla politica dei partiti, ma dalla convinzione che la nuova Provincia debba diventare la nostra casa, la casa dei Comuni, dove ci confrontiamo e dove facciamo sentire la nostra voce. Siamo chiari: se ci tagliano le finanze siamo morti, ma se abbiamo i soldi, noi le nostre scuole e e le nostre strade le sappiamo mettere a posto meglio di chiunque altro.”
A relazionare sullo Statuto è stato il consigliere provinciale Martino Gasparella.
Uno Statuto snello, che richiama il valore costituzionale della Provincia, ma che disegna un nuovo ente, con una nuova struttura e nuovi organi a governarla. La parte tecnica illustra appunto il funzionamento degli organi, ma è la parte più “politica” che lo contraddistingue, richiamandosi alla vicentinità (“la nostra identità” l'ha definita il Sindaco Giacomin che ha contribuito alla redazione del documento) e alla collaborazione con Comuni e enti territoriali. Collaborazione sotto un duplice profilo: quella che la Provincia offre, per sgravare i Comuni da funzioni amministrative talvolta troppo pesanti per piccoli enti (ad es. la stazione unica appaltante), ma anche quella che favorisce, per la nascita di unioni di Comuni. E proprio sulle unioni dei Comuni si è dilungata la discussione, nella consapevolezza dei Sindaci che sia necessario lavorare assieme per ottenere economie di scala e garantire servizi ai cittadini.
Lo Statuto è stato approvato all'unanimità. Un atto di fiducia dei Sindaci nei confronti della Provincia. Un atto che ora l'Assemblea si attende dal Governo, perchè riveda una Legge di Stabilità che mette spalle al muro le Province.
“Caro Matteo Renzi -ha concluso Variati- ci aspettiamo un atto di giustizia! Perchè a noi sindaci può essere chiesto tutto, di essere disponibili, di governare i processi di riforma dei nostri territori. Ma mai di essere responsabili del taglio dei servizi.”