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Occupazione Provincia - L'intervento del Presidente Variati

pubblicato il 19/12/2014, ultima modifica 19/12/2014

“Anch'io, come voi, aspetto l'esito del maxi emendamento in votazione, in queste ore, al Senato. E mi attendo che quanto chiesto per i dipendenti dell'ente almeno per il prossimo biennio, vale a dire sicurezza occupazionale, pur in una fase aperta alla mobilità”, e certezza di stipendio, si concretizzi nella norma”.

Non si è sottratto al confronto con i lavoratori ed i sindacati della Provincia il Presidente Achille Variati. Anzi, in piedi in mezzo a loro, in una sala consiglio gremita e simbolicamente occupata, ha voluto spiegare con grande chiarezza tutti i passi fatti dal suo insediamento. “Io sono un volontario qui, non prendo un euro di stipendio, e se ho accettato un incarico che comunque segna una divisione con il passato dal momento che sono stato eletto dai Sindaci e dagli amministratori vicentini, è stato solo ed unicamente per amore verso il mio territorio. Non sono venuto qui per chiudere la Provincia, ma per rilanciarla in un'ottica di collaborazione con i comuni, continuando a fornire servizi ai cittadini”.

Microfono in mano, il Presidente ha ricordato le pesanti richieste di restituzioni arrivate dal Governo Letta e ora da quello attuale, gli assegni sempre più cospicui – dai primi 2 milioni agli 8 di quest'anno ai 24 del 2015 – staccati o in procinto di esserlo a favore del governo centrale. Un salasso che ha sottratto e sottrae risorse importanti alla vita amministrativa e nel contempo mette in pesante discussione la vita stessa dell'ente e con essa il futuro dei suoi dipendenti. “Quando si parla di Province non bisognerebbe mai dimenticare che esse gestiscono il 70% della rete stradale nazionale, a cominciare dalle strade di montagna, gli Istituti scolastici superiori, oltre 140 edifici solo da noi, gli interventi per la difesa idrogeologica del suolo, il sostegno a 100 ragazzi ipovedenti e ipoacusici nelle scuole, la programmazione territoriale. Sto operando, pertanto, con senso di responsabilità e spirito di servizio. Nel rispetto dei cittadini certamente, ma anche della dignità e della professionalità dei dipendenti, che spesso non si tiene nella giusta considerazione”.

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