Polizia Provinciale: cattura e rilascio di caprioli
Quattro agenti di Polizia Provinciale del Distaccamento di Thiene, coordinati dal dirigente Adriano Arzenton e coadiuvati da un gruppo di cacciatori volontari, provvederanno domani, giovedì 12 settembre, alla cattura e al rilascio di alcuni esemplari di caprioli rinvenuti all'interno della tenuta “La Gasparona” di Breganze. “Si tratta – sottolinea Arzenton – di un intervento programmato da tempo ovvero da quando il Vice Comandante Claudio Lunardi ed il Vice Ispettore Giancarlo Ferron, su esplicita richiesta della proprietaria Deanna Malaguti Stefani, hanno effettuato vari sopralluoghi nel podere di 12 ettari, coltivato a vigneto DOC, proprio perché gli animali stavano recando danni alle viti.
Al primo sopralluogo, effettuato in primavera inoltrata, è apparso evidente non solo che si trattava di una popolazione abbastanza consistentesi, almeno cinque esemplari, ma anche che fra di loro vi erano cuccioli appena nati e ciò ha impedito di procedere. Abbiamo pertanto aspettato che la Natura facesse il suo corso ed ora siamo pronti a intervenire”. In effetti, quei cuccioli sono oggi abbastanza sviluppati per non correre rischi di danni, in più, oltre alla fine del periodo degli amori, è pure trascorsa da qualche mese la fase territoriale e gerarchica dei maschi. Di conseguenza gli animali, che saranno liberati in zone boscose delle colline circostanti, poco abitate e prive di strade – i maschi e le femmine con i piccoli in località distinte – avranno il tempo necessario per adattarsi al nuovo ambiente prima dell'inverno, con la possibilità di essere inclusi facilmente nei gruppi invernali.
I CITTADINI SEGNALANO. E APPREZZANO
Intanto in località Monte Pulgo, la sensibilità di alcuni appassionati di archeologia ha permesso di salvare dalla morte e liberare, nei giorni scorsi, un capriolo maschio rimasto impigliato in una rete confinaria. Lo racconta il signor Antonio Calgaro, presidente del Gruppo Archeologico “Bissari”: “Mentre, verso sera, stavo percorrendo con alcuni soci l'antica Pista dei Veneti, sul sentiero verso Torreselle, abbiamo notato l'animale intrappolato. Inutili i tentativi di liberarlo, allora abbiamo chiamato la Forestale, che ci ha rimandato alla Provincia di Vicenza non essendo una loro competenza. Abbiamo così chiamato il cellulare dell'incaricato provinciale, che è arrivato dopo soli venti minuti”. Intervenuta sul posto, la pattuglia costituita dagli agenti Nassi, Corà e Pegoraro ha provveduto, sotto il diluvio e con l'ausilio di una grossa trancia, prima a liberare l'animale e poi a portarlo a Valdagno, dove il giorno dopo è stato ricoverato, grazie all'intervento dell'agente Stocchero, nella clinica del dottor Nicolussi per una ferita allo stomaco che ne avrebbe potuto causare la morte. “Gli agenti – continua il signor Calgaro – ci hanno poi richiamato ringraziandoci per la segnalazione e informandoci del trasferimento dell'animale nella struttura veterinaria, sottolineando la pericolosità per gli animali di queste reti di confine”. Il capriolo, guarito grazie anche alla prontezza di spirito di questi cittadini, è già tornato nel suo habitat naturale.