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Parco delle sorgenti del Bacchiglione: fine lavori con uno sguardo al futuro

pubblicato il 19/12/2013, ultima modifica 19/12/2013

Mancava solo il sole stamattina a rendere onore al parco di risorgiva più grande d'Europa: il parco delle sorgenti del Bacchiglione. Un angolo di paradiso ambientale riportato a nuova vita grazie al progetto comunitario Life + Sor.Ba. coordinato dalla Provincia di Vicenza e portati avanti con il fondamentale apporto, economico e operativo, di Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta, Servizio Forestale Regionale, Veneto Agricoltura, Comuni di Dueville, Villaverla e Caldogno.
I lavori, iniziati nei primi mesi del 2011, si stanno concludendo in questi giorni e stamattina a Villa Caldogno di Caldogno tutti i protagonisti del progetto si sono ritrovati per fare il punto su quanto realizzato e soprattutto per parlare del futuro.

La storia
Tutto comincia nel 2010, quando la Provincia di Vicenza, su stimolo dell'allora assessore Paolo Pellizzari, acquista 20 ettari di terreno nel bosco di Dueville in corrispondenza della confluenza del Timonchio e del Bacchiglioncello. Un'area degradata a causa di una piscicoltura abbandonata e di vasche in cemento che hanno alterato l'ambiente naturale. Come prima azione sistema l'edificio ex piscicoltura, da destinare a centro didattico a servizio dell'area. Un investimento da 1,4milioni di euro che ha come finalità di restituire ai vicentini il più grande polmone verde alle porte della città. Ma c'è ancora molto da fare e serve l'aiuto di tutti. Si fanno avanti tre Comuni (Dueville, Villaverla e Caldogno), la Regione e il consorzio di bonifica con cui la Provincia elabora un progetto di riqualificazione che, presentato alla Comunità Europea, viene inserito nel programma Life e finanziato (612.000 euro). Alla fine, grazie all'apporto di tutti, il budget complessivo è di 1,2milioni di euro.

Arriviamo al 2011: si comincia a lavorare nel parco per portare avanti distinte azioni che vanno dalla ricostruzione della morfologia originaria delle risorgive e del corso del Bacchiglioncello alla produzione e piantumazione di specie vegetali per riqualificare gli habitat. L'obiettivo è il recupero degli ambienti caratteristici dei corsi d'acqua, delle zone umide e paludose, delle zone riparie, con l'immenso patrimonio di flora e fauna che li popolano. Si mettono al lavoro anche i naturalisti che monitorano e censiscono tutte le specie viventi. Per ultimo si pensa a rendere fruibile l'area con percorsi pedonali e cartellonistica che spiega ogni singola specie di pianta o animale che si può incontrare.

Oggi e domani
Oggi, dopo tre anni di lavoro e un totale di 2,6 milioni di euro, il parco delle sorgenti del Bacchiglione è pronto ad ospitare studenti, turisti e soprattutto tanti vicentini che qui possono trovare un'oasi di pace dove poter ammirare flora e fauna nel loro habitat naturale.
Marcello Vezzaro, Ruggero Gonzo e Antonio Brotto, rispettivamente Sindaci e assessore dei Comuni di Caldogno, Villaverla e Dueville, hanno già accompagnato qui i loro studenti e invitano i colleghi a fare altrettanto: “una visita al parco - affermano- è una lezione di conoscenza del nostro territorio e di rispetto della natura.” Didattica, quindi, ma non solo, perchè i tre hanno intenzione di “sfruttare” il parco anche dal punto di vista turistico, nella consapevolezza che rispetto non voglia dire tutela incondizionata, ma piuttosto utilizzo consapevole, perchè il parco è vivo e una tutela eccessiva rischierebbe di soffocarlo.
Dello stesso parere la Provincia di Vicenza che, per voce del dirigente Sandra Brentan, ricorda che il parco è già inserito nel volume “Foliage Tour” che promuove il turismo dei parchi nella nostra provincia “ma si tratta solo di un piccolo passo per un parco che ha grandi potenzialità e che non deve certo diventare un parco giochi, ma un'area dove sviluppare la green economy.”
Riccardo Adversi, coordinatore amministrativo del progetto, reduce da un convegno a Roma proprio sulla green economy prova addirittura a quantificare in 1,5milioni di euro il ritorno che a medio/lungo termine potrà arrivare dal parco.
Ciò che è certo è che per i prossimi 5 anni gli occhi della Comunità Europea saranno puntati sul parco, per monitorare che Provincia, Consorzio, Veneto Agricoltura e Servizi Forestali salvaguardino i risultati raggiunti. A breve, di certo nel 2014, sarà operativo anche l'accordo che affida alla Fondazione per la Cultura Rurale Onlus la gestione dell'area.

Lavori realizzati
Sul tavolo dei relatori si sono alternati stamane tutti i tecnici che hanno lavorato al progetto: ingegneri ambientali e idraulici, naturalisti, biologi, ittiologi, forestali. Questi, in sintesi, i lavori realizzati.
Sono stati aperti i vecchi capifonte che alimentavano il Bacchiglioncello ricostituendo di quest’ultimo l’alveo e gli habitat originari. Sono stati recuperati ambienti caratteristici legati a corsi d'acqua, zone riparie, zone umide e paludose.
Sono state monitorate e censite le specie animali legate alle risorgive e nel tempo si è osservato il ripopolamento dell'area: pesci (lo scozzone e il cobite), anfibi (la rana rossa di Lataste e la rana agile), uccelli (il martin pescatore, la garzetta e la nitticora). Sono stati prodotti e messi a dimora 17mila alberi (ontani neri, salici bianchi, pioppi e olmi) e 40mila piante tra arbustive ed erbacee (giunchi, iris, carici).
Grazie all'acquisto di ulteriori 6 ettari di terreno è stato costruito un corridoio ecologico di connessione con il biotopo del Centro idrico di Novoledo. Sono inoltre stati realizzati percorsi didattici mediante sentieri pedonabili per inoltrarsi nel sito comunitario ed apprezzarne le caratteristiche ambientali, guidati da pannelli che descrivono flora e fauna.
Flora e fauna delle sorgenti del Bacchiglione sono state approfondite in due pubblicazioni che saranno consegnate a tutte le biblioteche del vicentino per essere messe a disposizione di chiunque le voglia consultare: una è dedicata a “Pesci, anfibi e rettili”, l'altra a “Piante e uccelli”.