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L'olio vicentino conquista gli esperti

pubblicato il 23/10/2013, ultima modifica 23/10/2013

“I risultati ottenuti sono il premio a un lavoro decennale di miglioramento della qualità e di incremento della produzione, che ha interessato quasi tutte le zone del nostro territorio. Un ringraziamento va agli agricoltori per il lavoro svolto e anche ai tecnici della Provincia di Vicenza e delle Associazioni di Categoria per l'assistenza e l'attenzione verso il mondo agricolo”.

Così Dino Secco, Capo Gabinetto della Provincia di Vicenza, a margine dell'ennesimo, ottimo risultato ottenuto dall'olio vicentino alla decima edizione del concorso oleario “Aipo d'Argento”. In particolare, secondo posto e Diploma d'Onore con Punzone d'Argento per il consorzio Olibea di Nanto nella categoria Extravergine d'oliva Dop fruttato leggero, e Gran Menzione per il consorzio Pedemontana del Grappa di Marostica nell'Extravergine d'oliva 100% italiano, fruttato leggero. Premi arrivati dopo 600 ore di analisi sensoriali, 11 sedute d’assaggio che hanno richiesto l’impiego di 16 assaggiatori in rappresentanza degli areali del Triveneto e, per la prima volta, dell’Asia, la compilazione e la verifica di 2.800 schede di valutazione, l’utilizzo di 2.500 bicchieri di assaggio.

“Questi riconoscimenti – sottolinea il Dirigente del Settore Agricoltura Maurizio Bressan – sono ancor più importanti se si pensa all'importanza raggiunta dalla manifestazione. Nel 2004, quando partì, c'erano appena 13 concorrenti, oggi viaggiamo verso i 200. Inoltre confermano la bontà dell'intuizione e del lavoro della Provincia di Vicenza che ha fatto da volano a tutto il settore quando pochi ci credevano, coinvolgendo coltivatori, produttori e frantoi ma anche giovani e famiglie, realizzando persino un oliveto sperimentale nel Basso Vicentino per fare scuola di formazione sulle tecniche di potatura, il tallone d'Achille dei nostri agricoltori del settore. Un'ultima parola sui frantoiani dei Berici e della Pedemontana: hanno fatto passi avanti importanti aggiornando gli impianti e correggendo, su nostro input, le tecniche di lavorazione per migliorare la qualità del prodotto”.

Un lavoro di squadra che ha letteralmente dato i suoi frutti prestigiosi. Confine dell'ulivo in Europa, per il Vicentino l'eccellenza raggiunta nel settore è sicuramente un motivo d'orgoglio e di prestigio. “Il nostro olio – conclude Sergio Carraro, esperto dell'Istituto di Genetica e Sperimentazione Agraria “N.Strampelli” di Lonigo – non ha più nulla da invidiare ai cugini del Garda veronese e bresciano. Da parte nostra abbiamo lavorato a fianco degli olivicoltori per selezionare le produzioni migliori e creare un blend che individuasse immediatamente la provenienza. E debbo dire che ci siamo riusciti. Oggi l'olio vicentino è un marchio ed ha una identità precisa”.