Concluso il recupero ittico
Una decina di chilogrammi di pesce recuperato a Ponte del Bo, nel tratto di canale industriale che collega l'Orolo con il Bacchiglione, laddove si trova la centrale di produzione elettrica di Aim. Non inganni l'esiguità del pescato: “Da una parte infatti il grosso della fauna ittica è uscita non appena è stata aperta la prima paratia della struttura, dall'altra siamo stati gratificati dalla sorpresa di trovare un barbo e diversi ghiozzi, specie protette a livello comunitario che sono anche degli indicatori della qualità delle acque”.
Agli ordini dell'ispettore Nassi, l'ispettore capo Vittorio Cappozzo ed il vice istruttore Giovanni Soffia, con i guardiapesca volontari e consiglieri del Pabat Rolando Venturini, Valter Lievore e Bruno Fanton a prezioso supporto dell'operazione. Iniziata con un po' di ritardo sul programma per la resistenza offerta da una seconda paratia di scolo. Calatisi in acqua non appena il livello della stessa si è abbassato sensibilmente, ed equipaggiati di stivaloni, storditore elettrico, retino e secchio, gli agenti Nassi e Soffia ed il volontario Venturini hanno percorso circa 250 metri di canale per recuperare gli esemplari più grandi. “Il tratto più pescoso è stato quello a ridosso del cosiddetto canale morto, dove la fauna si era ammassata alla ricerca della via di fuga. Non abbiamo dovuto fare altro che prenderli e buttarli dall'altra parte, limitandoci a recuperare quelli che invece si erano diretti verso la centrale. Non tutti però, quelli più piccoli li abbiamo lasciati perché il corso non è stato svuotato del tutto”. Tra questi anche una bella trota ed un cavedano che hanno fatto brillare gli occhi a qualche residente fermatosi per assistere a tutta l'operazione.
Dopo un'ora e mezza, il personale provinciale ed ausiliario ha dichiarato concluso l'intervento lasciando il campo, in quella porzione di Lobbia, agli operai e ai tecnici dell'azienda municipale.