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Scuole aperte mercoledì nel Bassanese, ma nessuno avverte FTV

pubblicato il 14/02/2012, ultima modifica 14/02/2012

“Decliniamo qualsiasi responsabilità per un disagio che non dipende dalla nostra volontà e che ancora una volta, purtroppo, saranno i ragazzi e le loro famiglie a pagare”.Mercoledì di passione più che delle ceneri quello che aspetta gli studenti degli istituti bassanesi e dell'Altopiano la prossima settimana. Derubricata a normale giorno di scuola, quella che doveva essere invece la terza ed ultima giornata di vacanza carnascialesca, programmata e prevista nel calendario scolastico in tutta la Regione Veneto, rischia di mandare di traverso frittelle e crostoli proprio per le ripercussioni che avrà. L'assessore provinciale ai trasporti Cristiano Sandonà allarga le braccia sconsolato ed invita le scuole del comprensorio bassanese a ritornare sui propri passi. “Molto chiaramente, qui non si tratta di mettere il naso nell'autonomia scolastica, semplicemente si cerca di far capire quali sono le conseguenze. E che far pagare ai cittadini scelte prese da soli, al di fuori del quadro di riferimento generale, diventa poco opportuno anche in riferimento al periodo economico e sociale che stiamo vivendo”.

 Sandonà evita polemiche ma ci tiene a precisare: “Abbiamo svolto una pronta ricerca sia in Assessorato che in Ftv ma non abbiamo trovato nessuna comunicazione formale al riguardo arrivata dal comprensorio bassanese. Abbiamo anche provato ad organizzare in extremis un servizio scolastico per mercoledì prossimo, ma è risultato impossibile dal momento che per le aziende del trasporto quella è una data di festa in tutto il Veneto, con tutto ciò che questo significa: compressione delle corse, personale ridotto, ferie. Con tutta la buona volontà, richiamare 50 persone in servizio diventa complicato sotto il profilo organizzativo e gestionale, mentre tutta la vicenda rischia di creare un precedente pericoloso. Lo abbiamo fatto presente al dirigente Gianni Zen, coordinatore per quell'area, avvertendolo pure che così facendo toccherà alle famiglie surrogare il servizio proprio perché non vi sono le condizioni, e non c'è stato dato il tempo, per supportare questa scelta sotto il profilo logistico”.