Ok al progetto definitivo per il nuovo edificio dell’università
Vicenza 28 febbraio 2012 – Approvato dalla Giunta provinciale il progetto definitivo del 2^ e 3^ stralcio del Polo Universitario di Viale Margherita. “Il completamento della cittadella universitaria -ha spiegato l’Assessore all’Edilizia Scolastica Nereo Galvanin- era fra i principali impegni di questa Giunta e, nonostante le difficoltà economiche e i vincoli normativi, siamo riusciti a far procedere questa importante opera che va ad ampliare la disponibilità di spazi dove poter ospitare l’offerta formativa accademica”.
Il progetto definitivo delinea l’assetto del nuovo edificio che sorgerà nell’area denominata ex Mezzalira di proprietà della Provincia di Vicenza. Si tratta di un fabbricato di tre piani, costruito in continuità con l’edificio del primo stralcio, oggi già in pieno utilizzo, e grande quasi il doppio. Le caratteristiche architettoniche rimarranno invariate e resteranno dunque in piena armonia estetica con quanto già realizzato. Quattro i livelli dell’organizzazione, con le autorimesse al livello inferiore, i due piani centrali dedicati alla didattica, l’ultimo piano per gli spazi per docenti e ricercatori. Esiste inoltre un livello sottotetto per spazi tecnici. In tutto l’edificio è un rettangolo lungo 76 metri e largo 35 con la medesima copertura a botte che caratterizza il primo stralcio edificato. Prevista anche la realizzazione di una tettoia fotovoltaica sulla terrazza al terzo livello, in modo da attrezzare il complesso di un dispositivo per la produzione di energia pulita.
“ A fronte della riduzione di risorse disponibili rispetto a quanto si pensava di destinare fino a un paio di anni fa – ha aggiunto Galvanin- abbiamo lavorato sul progetto prevedendo le lavorazioni maggiormente funzionali e limando una serie di migliorie accessorie che non avrebbero avuto comunque ripercussioni sul progetto complessivo. Insomma siamo stati sobri senza però lesinare quanto a efficacia dell’intervento. Questo fa parte di un mutamento culturale cui siamo tutti tenuti. Anche per quanto riguarda progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori abbiamo optato per un’unica gara europea e un unico contratto. In questo modo ridurremo i costi e i tempi delle procedure, individueremo un unico interlocutore per l’Amministrazione e abbatteremo il rischio di contestazioni in fase esecutiva con eventuale rimpallo di responsabilità tra progettista ed appaltatore”.
L’intervento nell’area universitaria è finanziato con 12,3 milioni di euro di cui 6,3 milioni di euro con contributo della Fondazione Cariverona, 4 milioni della Camera di Commercio e 2 milioni con alienazioni dell’Amministrazione Provinciale. Tutti i vari passaggi della fase progettuale sono stati condivisi con gli enti coinvolti nella conferenza dei servizi e l’approvazione del progetto definitivo rappresenta l’ultima fase indispensabile per poter indire il bando che porterà all’affidamento dei lavori.
“ Anche se fra due mesi – afferma Galvanin- si concluderà l’esperienza di questa Giunta, l’ultima, pare, eletta dai cittadini del Vicentino prima dell’applicazione della riforma del governo Monti, siamo certi che i lavori per lo stralcio finale dell’università a Vicenza partiranno e si concluderanno nel giro di un paio d’anni”
Il costo globale dell'opera coordinata dalla Provincia è di 31,3 milioni di euro (19 milioni di euro del primo stralcio più 12,3 milioni di euro del secondo stralcio).
“ Guardando alla globalità dello sviluppo di Vicenza in questi anni -ha detto Galvanin- affiancherei l'università al teatro comunale e al nuovo tribunale, strutture che rappresentano una significativa riqualificazione del territorio e con le quali le istituzioni hanno tradotto l'attività in un lascito importante per la città e la provincia”.
Un ultimo pensiero Galvanin lo rivolge all'area Borghesi, acquistata dalla Provincia nel 2004 con una spesa di oltre 4milioni di euro e concessa in comodato gratuito alla Fondazione Studi Universitari. “Abbiamo investito soldi ed energie in questo progetto –conclude- affidandolo con la certezza che dovesse diventare una struttura a servizio dell’università e dei tanti ragazzi che la frequentano. Invece ora è tutto fermo, non si vede alcun segnale di apertura del cantiere. Noi abbiamo fatto ben oltre le nostre competenze, ora ci aspettiamo che anche gli altri facciano altrettanto.”