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Liberalizzare le società pubbliche: un convegno in Cordellina

pubblicato il 18/06/2012, ultima modifica 18/06/2012

E’ iniziata una nuova era per le società a partecipazione pubblica.
A tracciare il quadro, e a prospettarne lo sviluppo, un convegno organizzato da Provincia e VenetoIus che stamattina ha portato a Villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore un numeroso pubblico di amministratori, assessori ai lavori pubblici, tecnici di enti locali e avvocati.
Negli anni passati, ha esordito l’avvocato Vittorio Domenichelli, le società in house si sono moltiplicate a dismisura, gestendo qualsiasi servizio in nome e per conto degli enti pubblici: dai rifiuti all’acqua al trasporto pubblico passando per la mensa scolastica e la vendita dei lumini del cimitero. Un coacervo di società non sottoposte alla severa normativa della pubblica amministrazione, in particolare in tema di contabilità, contratti e personale, e per questo tanto amate dai pubblici amministratori.
Ma il Governo ha detto basta. Il giro di boa è iniziato già nel 2006 ma più di recente è stato il premier Monti a chiarire la nuova linea. La parola d’ordine è liberalizzazione: di fronte ad un servizio da offrire l’ente pubblico non deve costituire una società, ma chiedersi se sul mercato c’è già chi è in grado di gestirlo e a quali condizioni. Certo rimane la possibilità per il pubblico di regolamentare il servizio, attraverso autorizzazioni o concessioni, con particolare attenzione agli ambiti più delicati, ma il mercato deve essere libero e deve prevalere la concorrenza. Con l’obiettivo, non secondario, dell’economicità.
Che ne sarà delle società pubbliche esistenti? Concretamente, il primo passo è la privatizzazione per almeno il 40% del capitale, condizione essenziale per mantenere gli affidamenti in corso. Ma la regola vale solo per i prossimi 3 anni, dopodiché le società dovranno diventare interamente private.
Il cambiamento avrà ripercussioni importanti per gli enti locali, Comuni in primis, e a cascata per i cittadini. Per questo c’è grande attenzione da parte degli amministratori e volontà di approfondire una normativa complessa. A far luce ci hanno pensato stamattina, oltre a Domenichelli, gli avvocati Dario Meneguzzo, Stefano Bigolaro, Enrico Gaz e Gianluca Romagnoli. Ognuno si è occupato di uno specifico aspetto, dal personale alla contabilità passando per le dismissioni delle partecipazioni. A Giorgio Roberti, direttore dell’azienda Ulss9 di Treviso, il compito di analizzare lo stretto legame tra le società in house e il mondo della sanità veneta.
“Ci ritroveremo ancora per affrontare il tema delle società pubbliche –ha concluso Angelo Macchia, direttore generale della Provincia di Vicenza e organizzatore della giornata di studio- che interessa da vicino la Provincia, pensiamo a Ftv, ma anche tanti Comuni vicentini. L’obiettivo è non perdere le professionalità e l’esperienza acquisite, garantendo ai cittadini servizi di qualità a prezzi concorrenziali.”