Interpellanza del consigliere Selvaggi: “Come difendiamo il Brenta da incidenti ambientali?”
Due incidenti ambientali nel Brenta in poco più di un mese: cosa è stato fatto per porre rimedio? E per assicurare alla giustizia i responsabili? Lo chiede il consigliere provinciale Aida Selvaggi in una interpellanza che sarà discussa nella seduta di Consiglio prevista per martedì 28 febbraio.
Lo scorso 11 dicembre 2011, scrive la Selvaggi, il fiume Brenta ha avuto un grosso problema di deflusso a valle della presa irrigua gestita dal Consorzio di Bonifica Brenta, in prossimità della derivazione del Canale Medoaco. Il 24 gennaio 2012, poi, un intasamento della rete fognaria tra Solagna e Campese ha causato lo sversamento in Brenta di un ingente quantitativo di reflui attraverso lo sbocco del “troppo pieno”.
“ In entrambi i casi –commenta il consigliere- solo il pronto intervento dei pescatori ha evitato che i disastri assumessero dimensioni maggiori. Si tratta, però, di campanelli di allarme dello stato in cui si trova il nostro fiume, che necessita di essere maggiormente tutelato. Non dimentichiamo che il tratto da Bassano a valle è inserito tra le Zps, Zone di Protezione Speciale, della Rete Natura 2000 per l’elevata valenza ecologica. L’intera area golenale, proprio per il pregio naturalistico, è meta di molti cittadini delle comunità rivierasche e dei comuni limitrofi che possono svolgere attività sportive e ricreative, mentre le scuole trovano qui un sito che si presta a moltissime attività didattiche.”
Oltre che per le conseguenze dei due incidenti ambientali, la Selvaggi non nasconde la sua preoccupazione per il futuro del fiume: “vorrei sapere –conclude- cosa è stato fatto per impedire che fatti analoghi si ripetano.”