Undici siti di ex discariche sotto indagine per tutelare la salute pubblica
Fase
operativa per il
progetto di valutazione del rischio ambientale delle discariche
dismesse negli anni ’80.
Stanno iniziando in questi
giorni
le indagini che porteranno all’acquisizione dei parametri
idrochimici necessari per verificare lo stato di salute delle
acque
sotterranee negli 11 siti che lo scorso anno, nella
prima fase del progetto, lo Studio Sinergeo incaricato dalla
Provincia aveva individuato come aree su cui intervenire con
priorità.
Si tratta,
nel dettaglio, di Rivarotta, Piovesan e Cà Cornaro a Bassano del
Grappa, Revelin e via Ghiare a Caldogno, Castellan a Rosà,
Boschetto
a Cismon del Grappa, via Pascoli a Cornedo, Ospedaletto a Vicenza,
via Corvo a Dueville e Bassanese a Isola Vicentina.
Con
i Sindaci
di questi 8 Comuni la Provincia ha
recentemente sottoscritto una convenzione che mette a carico dei
Comuni il mero costo delle analisi di laboratorio (circa 50mila
euro), mentre lascia alla Provincia il coordinamento del progetto,
comprensivo della procedura di appalto dei lavori, di controllo
durante la loro esecuzione ed elaborazione finale dei risultati
ottenuti (circa 200mila euro).
“
L’obiettivo –spiega il
Presidente Attilio Schneck- è coadiuvare i Comuni nel loro compito
di garantire la salute pubblica monitorando le situazioni di
rischio
che possono derivare da aree degradate, vecchi depositi di rifiuti
o
discariche abbandonate. Siti che per anni sono stati dimenticati e
trascurati, tanto da diventare in qualche caso un habitat ottimale
per erbacce e rovi, ma che ora vogliamo essere sicuri non
costituiscano
pericolo di contaminazione del suolo, del sottosuolo e delle
acque.”
Un progetto
unico in Italia, come precisa l’assessore all’ambiente Antonio
Mondardo, tanto da ottenere due segnalazioni a livello nazionale,
la
prima dal Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta
e
la seconda dall’Unione Province Italiane, e tanto da rappresentare
oggetto di convegni e di approfondimenti, da Ecomondo, la più
grande
fiera italiana dedicata all’ambiente, a Rem-tech, fiera
internazionale delle bonifiche. La stessa Regione Veneto ne ha
apprezzato la bontà e lo sostiene con un contributo di 120mila
euro.
Nel
dettaglio, nella
fase
operativa del progetto lo Studio Sinergeo, in collaborazione con i
tecnici provinciali guidati dall’ingegnere Alberto Piccoli,
realizzerà le
reti di monitoraggio piezometriche necessarie per raccogliere
campioni di acqua da analizzare chimicamente per
valutare l’eventuale rischio residuo per la falda acquifera dovuto
alla presenza delle ex discariche. Un’operazione necessaria per
stabilire se è necessario procedere con eventuali messe in
sicurezza
dei siti, o
se le aree interessate possono considerarsi sufficientemente
sicure e
salubri da non costituire pericolo per l’uomo.
“Questo
progetto –conclude Schneck- rientra in un programma più ampio di
monitoraggio del territorio che la Provincia ha voluto
implementare
negli ultimi anni, per segnare una svolta con un passato in cui
c’era
minore attenzione per le tematiche ambientali, anche a livello
normativo, sia da parte del pubblico che del privato, preoccupati
più
della crescita economica e industriale che della tutela
dell’ambiente. Oggi è nostro dovere stringere i controlli: lo
abbiamo fatto sulle cave, verificandole tutte negli ultimi due
anni,
lo facciamo con le discariche, sia quelle attive che quelle
dismesse,
e abbiamo voluto inserirlo, come filosofia di fondo, anche nel
Ptcp,
il piano che pone i paletti per lo sviluppo territoriale del
vicentino nei prossimi decenni.”