Un accordo per l'inserimento lavorativo dei disabili
8 febbraio 2011 - Trasformare un obbligo di legge in opportunità per tutti, lavoratori diversamente abili in primis. Questo il senso dell'accordo raggiunto dalla Provincia di Vicenza con le associazioni di categoria delle persone disabili, l'Associazionismo economico, industriale e commerciale, i Sindacati e l'Anmic, l'associazione nazionale mutilati e invalidi civili, per la stipula di una convenzione finalizzata all'inserimento lavorativo nelle cooperative sociali dei disabili tramite conferimento di commesse da parte delle aziende.
“Considerato che l'art.12 riguardo non viene quasi mai applicato – sottolinea l'Assessore Provinciale al Lavoro Morena Martini - abbiamo pensato di intervenire sull'ex art.14 della Legge Biagi. C'è stato un dialogo intenso con tutte le parti in causa e vorrei ringraziare il dottor Massimo Cudiferro di Assindustria e la dottoressa Patrizia Barbieri, responsabile del Centro per l'Impiego di Vicenza, che con il loro impegno hanno reso possibile questo accordo. Si tratta di una convenzione ad alto contenuto sociale che garantisce una occupazione continua di un anno, a differenza di altre amministrazioni anche vicine che invece intervengono su 3, massimo 6 mesi”.
Nonostante i 500 inserimenti di disabili nel 2010, più che un vero e proprio record un vero miracolo nel suo genere realizzato dai Centri per l'Impiego della nostra provincia, la disabilità è purtroppo un problema in aumento. “Non inganni il termine – sottolinea la dottoressa Patrizia Barbieri - che oggi è persino riduttivo. Sono infatti in aumento i disabili oncologici, con problemi psichici, ad esempio la depressione, quelli con malattie rare. Da un punto di vista numerico sono 1830 i disabili occupabili, 2 anni fa erano scesi a 1.500 ma la situazione si sta facendo pesante. Di contro c'è il fenomeno della scopertura, ovvero delle aziende che non sono in regola circa le assunzioni ma che preferiscono piuttosto pagare le sanzioni che procedere a tali assunzioni. Eppure il lavoratore disabile ha grandi motivazioni, non è assenteista ed anzi è un elemento spesso di coesione”.
Segnalazioni e sanzioni (emesse quest'ultime dall'Ispettorato del Lavoro) che ormai viaggiano sull'ordine di una sessantina all'anno, tra ditte piccole e grosse imprese. “Da parte dei nostri Centri comunque – conclude l'Assessore Martini – si pone in essere un lavoro di preselezione molto importante. Certo, non tutte le attività sono purtroppo adatte e questo è un problema che dovrebbero far emergere le categorie, però la legge va applicata soprattutto, come in questo caso diventa una questione di civiltà”.