Primi effetti del Federalismo Fiscale già a fine 2011: parola di Luca Antonini
Villa Cordellina Lombardi, 11 febbraio 2011
Una riforma epocale, che rivoluziona criteri di spesa bloccati da decenni.
Luca Antonini, consigliere del Ministro Tremonti e presidente della commissione tecnica per l’attuazione del federalismo, non usa mezzi termini e descrive con entusiasmo la riforma del federalismo fiscale che, pure a piccoli passi e tra molti ostacoli, sta cambiando la filosofia di gestione degli enti pubblici italiani.
La lezione si è tenuta questa mattina a Villa Cordellina Lombardi di Montecchio Maggiore, dove la Provincia di Vicenza ha chiamato a raccolta Sindaci e segretari comunali vicentini per fare il punto su un argomento su cui ci sono tanti diversi punti di vista ma poca chiarezza, forse per l’estrema tecnicità ma forse anche per i risvolti politici sottesi.
“Il meccanismo è semplice –ha esordito Antonini- grazie al criterio del “fabbisogno standard” viene deciso a livello generale quanto un servizio deve costare. A quella cifra corrisponde il trasferimento statale, per cui ogni ente ha un budget fisso da spendere. Se i soldi non gli bastano, deve aumentare la pressione fiscale locale, ma se ne avanza, può spendere il risparmio per offrire al cittadino servizi e opere ulteriori. Storicamente la Provincia di Vicenza e la quasi totalità dei Comuni vicentini sono virtuosi, per cui è verosimile che per loro ci saranno somme a disposizione da investire per il territorio e la comunità. E’ un modo equo e razionale per premiare gli amministratori capaci.”
I “fabbisogni standard” sostituiscono la “spesa storica”, espediente per finanziare anche l’inefficienza. Li sta determinando la Società per gli Studi di Settore (Sose) e saranno applicati con tre successivi step, intervenendo su macroaree di riferimento. Il primo step, relativo alla Polizia Locale e alla funzione generale di amministrazione e controllo, sarà attivo già a partire da fine 2011. Secondo step l’anno successivo e operazione compiuta nel 2013. Ma già dall’anno prossimo, assicura il professor Antonini, il meccanismo avrà effetti dirompenti sugli enti locali. Anzi, non solo sugli enti, ma anche sul cittadino, a cui è affidato un potere di controllo definito del “vedo-pago-voto”. I fabbisogni standard saranno infatti pubblicati sul sito web di ogni ente e i cittadini potranno controllarne il rispetto. Così ognuno saprà come gli amministratori gestiscono il denaro pubblico e a cosa saranno finalizzate eventuali imposte di scopo. I bravi amministratori saranno premiati con il voto, i cattivi con il “fallimento politico”, cioè l’ineleggibilità per 10 anni a ogni carica elettiva.
E il patto di stabilità che fine farà?
Ci sarà ancora, spiega Antonini, ma naturalmente si adeguerà alla nuova normativa, il che significa che le risorse che l’ente avrà a disposizione, frutto di un risparmio sul fabbisogno standard, saranno spendibili, così come lo saranno le somme ricavate dalle imposte di scopo.
“Al di là di sterili polemiche –ha sottolineato il senatore Paolo Franco, Vicepresidente della Commissione Bicamerale sul Federalismo- l’incisività di questa riforma si misura dalle difficoltà e dagli ostacoli che dobbiamo affrontare tutti i giorni per portarla avanti. Se non avesse la capacità di cambiare una prassi storica, che peraltro abbiamo sempre criticato, nessuno avrebbe interesse a bloccarla. Ora però il cammino è iniziato e non potrà essere fermato.”
Un cammino partito dal federalismo demaniale per arrivare, oggi, al federalismo municipale. Altre tappe riguarderanno l’autonomia fiscale per gli enti territoriali, la perequazione infrastrutturale, l’armonizzazione dei bilanci e un sistema di premi e sanzioni per gli amministratori.
“Non ci sono alternative –ha commentato il Presidente della Provincia di Vicenza Attilio Schneck- o si cambia o si rischia il tracollo.”
La volontà di cambiare è tanta, da parte di tutti gli amministratori e i vertici degli enti locali vicentini, così come la voglia di seguire la riforma del federalismo fiscale lungo tutto il cammino verso il compimento. Il convegno si è chiuso quindi con un arrivederci e con la volontà di organizzare incontri specifici riguardanti i vari decreti attuativi che verranno approvati.