La qualità dell’aria del distretto conciario è in continuo miglioramento: parola di Agenzia Giada
Nell’ovest vicentino si respira
sempre meglio.
Lo dice il monitoraggio della qualità
dell’aria condotto dall’Agenzia Giada in collaborazione con
Arpav e presentato ai 17 Sindaci partner del progetto (Alonte,
Altissimo, Arzignano, Brendola, Castelgomberto, Chiampo,
Crespadoro,
Gambellara, Lonigo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore,
Montorso Vicentino, Nogarole, San Pietro Mussolino, Sarego,
Trissino,
Zermeghedo).
Dal 1996, anno di nascita di Progetto
Giada per volontà della Provincia di Vicenza, sul territorio del
distretto conciario si contano due centraline fisse, a Montebello
Vicentino e a Chiampo, oltre a una centralina mobile e a 51 punti
di
monitoraggio con campionamenti periodici.
Si verificano la presenza in
particolare di Cov (composti organici volatili) derivanti dai
solventi della concia, di idrogeno solforato e di toluene. Più
recente è la presenza di un analizzatore delle polveri sottili
PM10,
mentre è di quest’anno l’acquisto di un rilevatore di ammoniaca,
il quarto in Italia, i cui risultati saranno disponibili a fine
anno.
“In 15 anni –commenta l’assessore
provinciale all’ambiente oltre che Presidente di Agenzia Giada
Antonio Mondardo- la qualità dell’aria dell’ovest vicentino è
profondamente cambiata, migliorando di anno in anno e
stabilizzandosi
ora su percentuali più che soddisfacenti, tenendo presente che ci
troviamo in area fortemente industrializzata. Merito di un
costante
impegno da parte di tutti gli enti, dai Comuni alla Provincia alla
Regione al Ministero per l’Ambiente, ma è stato fondamentale anche
il supporto delle aziende private e delle associazioni di
categoria,
che hanno condiviso la nostra volontà di migliorare l’ambiente in
cui viviamo, continuando e implementando la produzione industriale
ma
in maniera ecosostenibile, nel rispetto della natura e delle sue
matrici, acqua aria e suolo.”
I risultati sono soddisfacenti sia
valutati sul lungo periodo che sul breve. Per il 2010 i dati si
assestano su quelli dello scorso anno, ma con un aumento di
produzione, il che significa che l’uso di inquinanti è stato
generalmente effettuato usando le migliori tecniche disponibili.
Ad illustrare numeri e grafici sono
Andrea Baldisseri, responsabile di Agenzia Giada, e Ugo Pretto,
responsabile del servizio sistemi ambientali Arpav Vicenza.
Le centraline rivelano che la presenza
di Cov nei punti caldi dove viene effettuata l’attività conciaria
si attesta per il 2010 sui 42 µgCOV/mc (era 290 nel 1996), mentre
è
tanto più bassa quanto più ci si allontana dalle fabbriche,
attestandosi a 19 µgCOV/mc nei centri urbani non direttamente
influenzati dalle sorgenti emissive, 10 µgCOV/mc nei punti bianchi
non interessati da inquinamento di origine industriale e a 22
µgCOV/mc nei punti abitativi intermedi in aree a confine con le
zone industriali.
Ma il miglioramento dei parametri
ambientali è verificabile nel fattore di emissione calcolato in
grammi su mq (quindi un dato non influenzato dalla portata
produttiva), che risulta pari a 46, era 79 nel 2001, 146 nel 1996.
Considerando che il limite da rispettare previsto dalla normativa
è
pari a 150 grCOV/mq, il distretto conciario Giada dimostra la
capacità di produrre in maniera sostenibile, soprattutto se si
considera che l’89,1% delle aziende, quindi 9 su 10, hanno un
fattore di emissione minore di 75 gSOV/m², metà del consentito.
Quanto all’idrogeno solforato, anche
nel 2010 in nessun sito si sono registrati superamenti del valore
guida dell’Oms, pari a 150 μg/mc media giornaliera. Il limite
nazionale fissato invece a 40 μg/mc è stato superato
una volta a Trissino e 15 a Zermeghedo.
Risultati in linea con quelli del 2009
a Trissino, migliori a Montorso Vicentino e decisamente peggiori a
Zermeghedo dove però le rilevazioni, a causa di problemi tecnici,
erano state inferiori.
Nessun valore oltre i limiti registrato
dalle stazioni fisse di Chiampo e Montebello Vicentino.
Quanto alle polveri sottili PM10,
inquinante non direttamente legato all’attività di concia, i dati
sono in linea con quelli dello scorso anno, se non leggermente
migliori. I giorni di superamento del limite sul totale di quelli
validi sono il 15% (erano il 16% nel 2009). Fatti i debiti
confronti,
la qualità dell’aria secondo il parametro PM10 è migliore di
Vicenza (24% superamenti) e peggiore di Schio (10%).
A fine 2010 saranno disponibili anche i
risultati dei rilevatori di ammoniaca. Un inquinante legato
soprattutto ad attività agricole, in particolare allevamenti di
bestiame, ma che risente comunque dell’influenza di tutti quei
fenomeni fermentativi della sostanza organica, riguardando quindi,
ad
esempio, anche gli stoccaggi ed i trattamenti dei sottoprodotti di
origine conciaria.
I primi dati, pure parziali, indicano
valori inferiori di uno o anche due ordini di grandezza rispetto
agli
standard di qualità fissati da alcuni paesi extraeuropei che
pongono
il limite della media annuale a 100 μg/mc e il limite della media
giornaliera a 300-400 μg/mc.
Non esiste, in merito, una specifica
normativa nazionale.