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Il cantiere di scavo alle Fratte di Fimon apre al pubblico

pubblicato il 28/09/2011, ultima modifica 28/09/2011
Venerdì 30 settembre dalle 10 alle 16

Il cantiere degli scavi alle Fratte di Fimon (Arcugnano) apre ai gruppi archeologici, agli studenti e a tutti gli appassionati di storia e natura. Succede venerdì 30 settembre dalle 10 alle 16, quando l’area su cui da fine maggio stanno lavorando i tecnici della Cooperativa Archeologica Ara di Siena diventerà un laboratorio a cielo aperto.
A partire dalle 10 il direttore scientifico Elodia Bianchin della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto illustrerà al pubblico i risultati dello scavo archeologico, la documentazione rinvenuta e gli aspetti strutturali del sito “Le Fratte”.
Il cantiere sarà poi visitabile fino alle 16 con l’assistenza del direttore tecnico Valerio Chiazzi, della Cooperativa Ara.
“ Sarà un’occasione unica per vedere come è organizzato un cantiere di scavo archeologico –spiega l’assessore provinciale ai beni ambientali Paolo Pellizzari- ma anche per conoscere uno dei luoghi più interessanti d’Europa dal punto di vista storico e naturalistico.”
Non è un caso che lo stesso Paolo Lioy, naturalista di fama internazionale, abbia scelto proprio quest’area per i suoi studi e che qui sia stata tracciata la storia della vegetazione fino a 200.000 anni fa, confermandola come la più antica del versante meridionale delle Alpi.
Lo scavo rientra nel “Progetto di indagine archeologica negli abitati perilacustri delle Valli di Fimon” (valore circa 150mila euro), promosso dalla Provincia di Vicenza, in particolare dall’assessorato ai beni ambientali, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto e sostenuto dalla Regione Veneto, dal Comune di Arcugnano e dalla Fondazione Cariverona.
I ritrovamenti testimoniano che l’uomo abitava Fimon già dall’Età del Rame, tra la metà V e la fine IV millennio a.C.. Di particolare interesse sono una punta di freccia in bronzo ancora tagliente, frammenti di ceramica, manufatti litici di tecnologia laminare, aree di focolare ben organizzate e provviste di sottostrutture (buche di palo, impronte in negativo di paletti ma anche ossa combuste e terra bruciata). Elementi di non facile interpretazione per i non addetti ai lavori, ma che verranno spiegati e illustrati dagli esperti in occasione dell’apertura del cantiere.