Dall’Alto Vicentino un esempio di reinserimento lavorativo
21 gennaio 2011 - Donne e lavoro: un binomio possibile. Anche in un periodo di crisi economica e anche quando le donne devono reinserirsi nel mercato del lavoro dopo essere state costrette ad uscirci.
L’insegnamento arriva da diciotto
donne dell’alto vicentino, di età varia ma perlopiù sopra i 45
anni, alcune in mobilità, altre disoccupate, altre apprendiste, le
quali si sono unite in cooperativa, la Società Cooperativa Femminile
Montana e, diventate imprenditrici di se stesse, si sono proposte nel
mercato del lavoro con lavorazioni di tipo artigianale, nella scia
della migliore tradizione veneta.
Un’operazione coraggiosa, che ha
trovato l’appoggio della Comunità Montana Alto Astico e Posina,
della Provincia di Vicenza attraverso l’Assessorato alle Politiche
del Lavoro e di Bottega Veneta Srl, azienda leader nella produzione
di beni di lusso e prodotti in pelle, con cui la Cooperativa ha
sottoscritto un contratto di fornitura.
Luca Zaia, Presidente della Regione
Veneto, onorerà l’intesa lunedì 24 gennaio. Una presenza
prestigiosa, a testimoniare un percorso di reinserimento lavorativo
che merita di diventare modello non solo a livello locale.
“Un modello –commenta l’Assessore
Provinciale alle Politiche del Lavoro Morena Martini- che segue la
logica dettata dal patto Sociale per il Lavoro Vicentino, lo
strumento sottoscritto da 17 protagonisti della vita economica e
sociale del vicentino (oltre alla Provincia le quattro Conferenze dei
Sindaci in rappresentanza di tutti i 121 Comuni vicentini, le quattro
Aziende Sanitarie Ulss, cinque associazioni di categoria, tre
organizzazioni sindacali) grazie al quale si cerca di invertire il
trend negativo dell’occupazione nel territorio berico. Uno
strumento tanto forte da aver convinto la Fondazione Cariverona a
finanziare il progetto con 3.900.000 euro, a cui vanno aggiunti
1.125.000 euro di cofinanziamento a carico dei diciassette partner,
per un totale di 5.025.000 euro. A dimostrazione che la sinergia è
l’arma vincente.”
Entrambi i modelli hanno come
protagonisti persone alla ricerca di occupazione. L’incrocio tra
domanda e offerta di lavoro passa attraverso l’intervento dell’ente
locale che attraverso la formazione assistita e il sostegno
finanziario concreto facilita un legame di collaborazione. Nel caso
della Società Cooperativa Femminile Montana, la Provincia di Vicenza
è intervenuta con un finanziamento di 20mila euro.
“Ma è alle 18 donne che dobbiamo
dire grazie –conclude la Martini- perché ci stanno dando una
lezione di coraggio e ottimismo di cui tutti noi abbiamo bisogno.”