A Fimon una struttura in legno a servizio di turisti e pescatori
La
Provincia aggiunge un tassello ai lavori di riqualificazione
ambientale e fruizione turistica del lago di Fimon. Sono iniziati
questa mattina, e termineranno in meno di una settimana, i lavori
di
costruzione di una struttura prefabbricata in legno a ridosso
dell’avannotteria.
Un
rettangolo di quattro metri e mezzo per otto metri e mezzo dove
troveranno collocazione una sala polifunzionale, due piccoli vani
ad
uso deposito e disbrigo e tre servizi igienici, due dei
quali con ingresso dall’esterno per l’utilizzo pubblico e uno con
ingresso dall’interno ad uso degli operatori. Uno dei due servizi
accessibili dall’esterno è dimensionato e attrezzato per disabili.
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L’obiettivo
è duplice –spiega l’assessore provinciale ai beni ambientali
Paolo Pellizzari- e risponde ad una duplice esigenza: quella dei
pescatori dell’Associazione Bacino di Pesca zona B, veri e propri
custodi del lago di cui si prendono cura, ma che finora non
avevano
un luogo dove potersi ritrovare e organizzare la loro attività, e
quella dei visitatori, sempre più numerosi sulle rive del lago,
che
finora potevano utilizzare solamente i servizi igienici dei locali
pubblici,
quindi con orario vincolato alla loro apertura”.
La
casetta in legno sarà quindi affidata per la gestione ai pescatori
guidati dal Presidente Silvano Foladore. A loro l’onere di tenere
aperti i servizi, a disposizione dei visitatori, e a loro l’onore
di utilizzarla per coordinare i vari interventi sul lago: dalla
pulizia alla vigilanza, dal ripopolamento ittico al controllo del
rispetto delle regole da parte dei pescatori.
Naturalmente
la tipologia costruttiva si integra con il contesto paesaggistico,
in
cui si inserisce in maniera armoniosa.
La
posizione, poi, è strategica, poiché si affianca all’avanotteria
che rappresenta la principale occupazione dei volontari del Bacino
B.
Dopo 1.600 ore di lavoro gratuito dei pescatori, infatti, oggi
l’ex
depuratore di Arcugnano è incubatrice di milioni di pesci all’anno
per il popolamento di specie autoctone del lago, in particolare
persici reali.
La
vasca più grande, poi, serve per la raccolta dei siluri da
barattare
in Germania con tinche, anguille e lucci, più adatti alle
caratteristiche del lago. Mentre in una più piccola vasca laterale
ci sono le tartarughe esotiche, quelle dalle guance rosse o
gialle,
che si nutrono delle tartarughe autoctone di Fimon e che quindi è
necessario allontanare dal lago.
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L’opera
dei pescatori del Bacino B è preziosa –sottolinea Pellizzari-
perché non solo punta alla salvaguardia di un biotopo che non ha
uguali nel nord Italia, ma cerca anche di recuperarne le
caratteristiche originali, sia come presenza di animali che di
specie
arboree. Gli spazi che mettiamo a loro disposizione vogliono
essere
un piccolo riconoscimento per il loro impegno quotidiano, ma anche
uno stimolo a continuare”.
Un
invito che il Presidente Foladore accoglie con entusiasmo: “Il
lago
di Fimon è la nostra seconda casa -conclude- grazie alla Provincia
ora abbiamo anche una struttura da utlizzare per riunioni e come
piccolo magazzino per attrezzi e strumenti. D'ora in avanti ci
impegneremo ancora più per dimostrare alla Provincia che bene ha
fatto ad investire su di noi e su ciò che di buono possiamo fare
per
il lago”.
Costo
dell’intera operazione: 68mila euro.
La struttura
prefabbricata in legno
L’area
oggetto di intervento è proprietà del Comune di Arcugnano, in
comodato d’uso alla Provincia di Vicenza. L’intervento ricade in
zona di vincolo ambientale paesaggistico compresa nel SIC Colli
Berici.
Il
progetto prevede la realizzazione di una struttura a doppio modulo
mt
4,4 x 4,3 delle dimensioni complessive di mt 4,50 x 8,58 con
un’altezza di mt 2,48 in gronda e 3,29 in colmo copertura.
L’edificio
ha struttura rettangolare semplice con copertura a due falde al
fine
di assicurare l’integrazione con il contesto paesaggistico del
lago
e uniformare la tipologia alla struttura servizi turistici
realizzata
dal Comune di Arcugnano in prossimità dell’imbarcadero per barche
a vela.
Le
pareti dell’edificio sono realizzate con tavole di abete massiccio
colore noce chiaro piallate e a spigolo smussato dello spessore di
mm
180 ad incastro con sistema blokhaus.
La
parete corrisponde come grado di isolamento termico K = 0,36 (in
regola con la normativa in materia di trasmittanza termica degli
edifici riscaldati).
Le
pareti interne sono realizzate con tavole di abete massiccio dello
spessore di mm 60. Le tavole di abete dello spessore di mm 60.
Il
tetto a due falde è realizzato con struttura principale e
secondaria
in legno, tavolato in abete, guaina ed isolamento. La copertura è
prevista con tegola in cemento rosso tipo coppo.
I
serramenti sono realizzati in legno colore pino chiaro.
La
struttura è dotata di impianto elettrico ed è prevista la
realizzazione di impianto di riscaldamento-raffrescamento della
sala
centrale mediante condizionatore pompa di calore. L’acqua calda
sanitaria dei servizi è fornita con boiler elettrici.
La
struttura è allacciata ai servizi di luce, acquedotto e fognatura
tutti disponibili in prossimità.
L’edificio
è collocato su platea in calcestruzzo con cordolo perimetrale in
mattoni. I pavimenti e i rivestimenti dei servizi sono in
ceramica.
L’intervento prevede inoltre lo spostamento e la sistemazione del
cancello esistente nonchè la realizzazione di una nuova recinzione
di separazione verso la zona occupata dagli impianti AIM.