“Migliaia di profughi, milioni di soldati”, Gianluca Sgreva rende omaggio alla memoria della Grande Guerra
“Questo libro racconta una storia drammatica. Nel maggio del 1916 l’attacco austroungarico spinse alla fuga migliaia di persone dell’Altopiano e da altri paesi dell’Alto vicentino. In molti furono accolti nei comuni dell’area berica, dove già erano stanziati i militari del Regio Esercito Italiano. In quegli anni soldati e profughi condivisero con la popolazione del luogo le strade, le piazze, gli orizzonti e la vita”.
La Grande Guerra sui Colli Berici e nel Basso Vicentino, pagina poco conosciuta di quel drammatico evento, è ora anche un libro di cui le righe sopra costituiscono l'incipit. Scritto da Gianluca Sgreva, “Migliaia di profughi, milioni di soldati” racconta con parole e immagini una necessità imprevista, quella di allontanarsi da casa per cercare fortuna o, più semplicemente, per sopravvivere. Un periodo che sconvolse l’intero vicentino, che avvicinò persone diverse per tradizione e per abitudini e le costrinse a confronti spesso accesi. Un periodo che ha lasciato segni indelebili.
“Il tempo e il benessere – sottolinea l'Assessore Provinciale al patrimonio Nereo Galvanin – se li stanno portando via piano piano e la scomparsa dei protagonisti rischia di portare con sé anche la memoria di ciò che è stato. Rimane la natura a ricordarcelo ed ora anche questa testimonianza letteraria che abbiamo voluto proporre per fissare il ricordo di trincee, camminamenti, manufatti bellici, incisioni, ma anche cognomi di persone e nomi delle vie. Un patrimonio che va tutelato, conservato, salvaguardato e, non per ultimo, spiegato per essere comprensibile anche ai più giovani”.
Salvaguardare e tramandare, compito che ha richiesto la sinergia di due assessori provinciali, spinti dalla passione per la storia e dall’amore per il territorio prima ancora che dal dovere istituzionale. “Un altro protagonista di questa iniziativa – continua Galvanin – è l'Assessore Paolo Pellizzari e non poteva essere altrimenti se pensiamo al progetto sui Colli Berici meglio conosciuto come “Azioni di conservazione, miglioramento degli habitat e delle specie e salvaguardia delle naturalità del Sic Colli Berici”. E’ stato promosso dalla Provincia di Vicenza e sostenuto da 11 Comuni (Altavilla Vicentina, Arcugnano, Brendola, Castegnero, Grancona, Longare, Nanto, Orgiano, San Germano dei Berici, Villaga e Zovencedo) e 3 partner associati: il Servizio Forestale Regionale, il Consorzio di Bonifica Riviera Berica e Veneto Agricoltura. Per un totale di 1.530mila euro vengono sistemati 130 km di sentieri nei colli, ma vengono anche messi in ordine muretti in pietra, fontane, palificate, passerelle, gradini. Riportando alla luce quelle tracce della Grande Guerra che erano destinate ad essere cancellate dal tempo: trincee, postazioni e manufatti che raccontano il passaggio di soldati e il rifugio di profughi”.
I percorsi saranno segnalati e raccontati con picchetti segnavia e cartelloni didattici. Fondamentale, in tutta l’operazione, l’apporto dell’Associazione Nazionale Alpini, che mette a disposizione la propria memoria storica, le proprie conoscenze e, naturalmente, impegno e passione per tenere vivo il ricordo di tanti “fratelli” che hanno lottato per la patria e per la libertà, e la Regione Veneto.
“Da parte mia – ricorda il consigliere regionale Costantino Toniolo – mi sono adoperato, trovando grande attenzione e sensibilità, perché anche il Governo regionale partecipasse al recupero di queste vestigia e di questa pagina della nostra Storia. E' importante non disperdere il ricordo e capire le strade che ci hanno portato ad essere quello che siamo”.