“Evoluzione delle donne nel lavoro” spiegata dalla professoressa Chemotti
Venerdì 4 febbraio ore 17.30 – Sala 3
Università di Vicenza viale Margherita
“Non
vogliamo quote rosa”. Quante volte le donne hanno sentito la
necessità di dover quasi giustificare con questa frase la loro
legittima richiesta non solo di una maggiore presenza all'interno
delle istituzioni e della società civile ma anche di una
considerazione quantomeno paritaria, in termini di stipendi ed
opportunità economiche. Guardate ancora con sospetto –forse perché
le capacità che sanno mettere in campo finiscono all'atto pratico
con l'intaccare quel patrimonio di certezze, e di pregiudizi, che
vedono il lavoro come un campo tradizionalmente maschile– sono
costrette praticamente a scusarsi pur di vedere riconosciuto il
diritto, invero sacrosanto, ad esserci senza discriminazioni di
sorta.
Di recente il Consiglio Provinciale è stato chiamato a pronunciarsi anche in termini di modifiche al proprio Statuto nell'ottica dell'affermazione della pari dignità. Una scelta di civiltà ratificata dalla totalità dei presenti, che colpisce quel muro di diffidenza che ancora resta alto anche in un mondo, quale quello della Politica, in cui le donne sanno starci anche meglio degli uomini. Il mondo del lavoro, inteso in tutte le sue sfaccettature, resta ancora terra di confronto. L'ennesima conferma nella Lectio magistralis che la professoressa Saveria Chemotti, delegata alla Cultura e agli studi di genere dal Rettore dell'Università, terrà venerdì 4 febbraio alle ore 17.30 nella Sala 3 del nuovo complesso dell'Università di Vicenza (viale Margherita 86).
“Evoluzione delle donne nel lavoro”, iniziativa promossa dalla Sezione di Vicenza dell'Associazione BWPItaly Fidapa in collaborazione con la Provincia di Vicenza - Centro Risorse Pari Opportunità, è la naturale continuazione non solo della conferenza svoltasi lo scorso 9 ottobre di Villa Cordellina, sul tema della presenza femminile nei ruoli di rilievo all'interno di Ordini e Collegi professionali, ma anche di un cammino che nasce da lontano e che a tutt'oggi necessita di verifiche costanti. Sarà analizzato il significativo risultato ottenuto, attraverso la sottoscrizione, da parte dei rappresentati degli ordini professionali, di una lettera di intenti per la promozione della presenza delle donne nei CDA, ma sarà anche l'occasione per una ulteriore riflessione sul tema, partendo dalla consapevolezza che gli strumenti per una corretta conoscenza e sensibilizzazione sul concetto delle Pari Opportunità non sono accessibili in modo diffuso, e spesso sono rivolti unicamente alla popolazione femminile, già sufficientemente aggiornata sull'argomento.