Un progetto di integrazione per studenti stranieri
“Quando un ragazzo straniero arriva in Italia –esordisce l’Assessore Provinciale alla Formazione Morena Martini- viene automaticamente inserito nella classe corrispondente al suo anno di età, perlopiù in un istituto professionale, senza tenere conto delle sue capacità e delle sue inclinazioni. Le difficoltà di comprensione della lingua lo limitano e creano quelle barriere che sono quanto di più lontano ci sia dall’integrazione. Anzi, io la definirei discriminazione.”
Senza mezzi termini, è questa la premessa che ha portato all’elaborazione da parte della Provincia di Vicenza del progetto “Italiano seconda lingua per studenti neo arrivati.”
Agli studenti delle scuole superiori che non comprendono o non parlano l’italiano viene cioè proposto, durante l’orario scolastico, di frequentare “classi aperte”, ossia laboratori di lingua italiana tenuti da docenti dell’Università Cà Foscari di Venezia opportunamente formati. In questi laboratori, che prenderanno il via già a febbraio, ogni studente seguirà un piano di studio personalizzato, elaborato in base alle competenze, alla biografia scolastica e linguistica. La frequenza dell’istituto e della classe di appartenenza sarà quindi alternata con la presenza ai laboratori, per sviluppare parallelamente le conoscenze dell’italiano e delle singole materie di studio.
I poli scolastici individuati per la creazione di questi laboratori sono 5, sparsi nel territorio vicentino per dar modo a tutti gli studenti di scegliere quello più vicino. Nel dettaglio, si tratta dell’Istituto Da Schio di Vicenza, "G.A. Remondini" di Bassano del Grappa, Istituto Superiore di Montecchio Maggiore, “G.B. Garbin" di Schio e Istituto di Lonigo.
Potenzialmente, il progetto è in grado di dare risposta a 160 studenti.
La Regione Veneto sostiene il progetto finanziandolo interamente con 195mila euro. “Il gran numero di studenti stranieri presenti a Vicenza –precisa l’Assessore Regionale Elena Donazzan- elegge questo territorio palestra privilegiata per la sperimentazione del progetto e lo rende punto di riferimento a livello nazionale, come già lo è stato in passato, ad esempio per le quote di stranieri nelle classi. La Regione ha voluto premiare la progettualità vicentina per l’approccio concreto con cui affronta i problemi e per la volontà di risolverli con efficienza nel rispetto delle persone e delle diversità.”