Tossego e vin santo per la 21a edizione del teatro popolare
“Tossego e Vin Santo”. Libero e azzeccatissimo adattamento in lingua e spirito vicentino del capolavoro di Joseph Kesselring “Arsenico e vecchi merletti”. E' la 21^ proposta della collana di teatro popolare sostenuta dalla Provincia di Vicenza, realizzata dalla Compagnia Astichello e prodotta da Tva Videomedia. Un'opera nata come una sfida agli schemi – la domanda più ovvia è: che c'azzecca la drammaturgia inglese con la commedia in lingua? - ma che già alle sue rappresentazioni ha visto la partecipazione di 15.000 spettatori vicentini.
“Cambiano Presidenti e Giunte – ha sottolineato l'Assessore alla Cultura Martino Bonotto – ma la Provincia continua a percorrere con convinzione la strada della valorizzazione delle proprie radici linguistiche e culturali. Si tratti di compagnie professionistiche o amatoriali, esiste nel Vicentino una domanda-offerta di teatro molto importante e di questo ce ne rendiamo conto ogni qualvolta cominciamo a stendere il calendario degli spettacoli delle due rassegne che proponiamo ormai da vent'anni. Ed a memoria non esiste nulla di analogo in Italia circa il teatro”.
Soddisfatto anche Claudio Cegalin, amministratore delegato di Videomedia: “E' un'operazione culturale che diventa tanto più credibile quanto più è evidente la professionalità di chi mette in scena le varie opere. Il teatro vicentino è un teatro di qualità perché di qualità sono le sue compagnie che lo compongono. E per il prossimo anno l'idea è quella di produrre un'opera proveniente dalle comunità vicentine del Rio Grande Do Sul”.
Popolare, ovvero tutto il contrario di semplicistico. E che dietro l'aggettivo si nasconda una realtà viva e ricca di tonalità lo conferma Aldo Zordan nella sua duplice veste di regista dello spettacolo e di presidente della FITA.
“Dei circa 1080 testi all'anno, il 52% sono in lingua veneta. L'associazione raggruppa 252 compagnie amatoriali e restando in tema di cifre va anche ricordato che il 61% delle entrate teatrali della Siae in Veneto arriva dal mondo amatoriale. Questo testimonia una vivacità dietro la quale c'è sicuramente tanta Passione ma anche tanta cura dei testi e della recitazione. Questa opera ad esempio è stata tradotta da Luigi Lunari, che è uno dei massimi esperti di drammaturgia inglese, e adattata da Antonio Stefani, ma per come è stata rivisitata ed è interpretata potrebbe benissimo appartenere alla nostra tradizione letteraria”.