Lago di Fimon sotto osservazione
Un giro in barca, lo sguardo a scrutare l'acqua, poi una ricognizione nella zona delle fasce tampone.
Per il professor Pierluigi Viaroli, ricercatore dell'Università di Parma, una mattinata alla scoperta del lago di Fimon e delle sue sorprese. “La prima è che c'è un'acqua così trasparente che non c'è neppure bisogno di fare dei prelievi”.
Chiamato al capezzale dello specchio d'acqua alle porte di Vicenza dall'assessore alle risorse idriche Paolo Pellizzari, dovrà non solo verificare le condizioni presenti e le ragioni che hanno determinato il proliferare di alghe ed altra vegetazione acquatica – come la moria dei lucci femmine a febbraio – ma anche capire la cura migliore per far sì che torni ad essere frequentato da pescatori e velisti, oggi a riva per l'impossibilità fisica di poter esercitare le proprie passioni.
“Come un medico – sottolinea Viaroli – abbiamo battuto le nocche sulla schiena del malata per una prima diagnosi. Certo, a vederlo così siamo ottimisti, resta però il fatto che in questi ambienti i fattori di imprevedibilità possono essere tanti: l'elevata densità ittica, un esemplare malato che contagia gli altri, la presenza ciclica di piante diverse, un anno di un tipo l'anno successivo di un altro. Abbiamo osservato ad esempio che sul fondo c'è un bel tappeto millefoglie favorito dalla grande ossigenazione a sua volta stimolata dalla limpidezza dell'acqua. Quando la pianta muore si determina il deposito di materiale organico sul fondo e il consumo di ossigeno aumenta”.
Come intervenire, tenuto contro dei vincoli cui Fimon è soggetto e della situazione del fondale, sarà l'oggetto delle valutazione degli esperti universitari, impegnatisi a consegnare in tempi ristretti una dettagliata relazione.
“Per noi il lago di Fimon – sottolinea l'assessore Pellizzari – è un luogo importante sotto tutti i punti di vista. Al riguardo stiamo valutando di collegare, attraverso un condotto, una sorgente che si trova sulle colline vicine al lago stesso, per creare le condizioni per un ricambio dell'acqua. Oggi le trenta piazzole create per il carp fishing vengono usate come spiaggette dai bagnanti ma non è per questo che sono state realizzate. Vogliamo restituire a Fimon la sua vocazione di luogo di incontro per i vicentini ma anche per gli amanti della pesca e della pratica sportiva marinaresca”.