La Commissione Europea ha incontrato il Veneto a Vicenza
Non una semplice visita, ma un incontro operativo.
Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione Europea, è arrivato nella Sala Consiglio della Provincia di Vicenza accompagnato dal suo Capo di Gabinetto, Antonio Preto, e da una delegazione di alti funzionari della Commissione, tra cui il Direttore dell’Ufficio di Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Lucio Battistotti, e il Direttore Generale Affari Regionali Raoul Prado. Presenze che testimoniano la volontà di affrontare sin da subito la questione dal punto di vista operativo, e gettare le basi che permettano a Vicenza, e al Veneto, di accedere al Fondo Europeo di Solidarietà.
Per lo stesso fine, l’arrivo di Tajani è stato preceduto da un sopralluogo aereo sulle zone alluvionate, guidato dal Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Zone che, merito del grande lavoro di cittadini, istituzioni, associazioni e forze dell’ordine, viste dall’alto sembrano quasi tornate alla normalità. Per questo il Presidente della Provincia di Vicenza, Attilio Schneck, ha voluto aprire l’incontro con la proiezione di un video che ha testimoniato la drammaticità dell’alluvione, fotografando sia l’ingrossarsi dei fiumi e le esondazioni, sia la gestione dell’emergenza e i danni che ha provocato a case, industrie, campi e territorio in genere. “Immagini che resteranno per sempre nella nostra memoria” le ha definite Schneck. E che sono state viste con rispettoso silenzio dai tanti presenti, Presidenti delle Province Venete, Sindaci dei Comuni alluvionati, Assessori e Consiglieri Regionali e Provinciali, Parlamentari e Europarlamentari vicentini.
“Tajani –ha esordito Zaia- è stato uno dei primi a telefonarmi dopo l’alluvione. Mi ha detto solo una cosa: “noi ci siamo”. Poche parole, perché non sono le parole che servono ai veneti, ma un sostegno concreto. Ai veneti chiedo collaborazione perché la nostra richiesta sia seria, corretta e dettagliata.”
E’ stato lo stesso Tajani ad illustrare la procedura per accedere al Fondo di Solidarietà dell’Unione Europea, che è destinato a due tipi di catastrofe naturale: il primo è quello i cui danni superano i 3,4 miliardi di euro. E non è il caso del Veneto che ha quantificato un totale di un miliardo di euro. Il secondo è quello che riguarda una porzione ben delimitata di territorio dove la maggior parte della popolazione sia stata colpita e dove si siano verificate profonde e durevoli ripercussioni sulle condizioni di vita dei cittadini e sulla stabilità economica del territorio. Di certo l’alluvione rientra in questa seconda tipologia. Il territorio è vasto, interessa le Province di Vicenza, Padova e Verona. Tante persone sono state colpite: alcune hanno perso l’abitazione, altre la fabbrica, altre gli animali allevati, altre i campi coltivati. Tante hanno perso il lavoro. Agricoltori, imprenditori, artigiani pagheranno a lungo i danni di questa catastrofe e alcuni di loro non sono più in grado di riprendere l’attività.
L'entità del finanziamento, ha sottolineato il Vicepresidente Tajani, può raggiungere il 2,5% del totale dei danni subiti e sarà per questo importante procedere a una stima attenta, includendo tutti i danni diretti, subiti non solo dalle infrastrutture ma anche dalle famiglie, dalle imprese e dal patrimonio artistico veneto. Su un totale quantificato in un miliardo di euro, pertanto, il Veneto potrà ricevere 25 milioni di euro.
Ma c’è anche un’altra possibilità di ricevere fondi: la riprogrammazione dei fondi europei che la Regione Veneto ha ricevuto nell'ambito del Programma Operativo Regionale. Si tratta di 452 milioni di € per il periodo 2007-2013. Ove vi fossero residui non spesi, la Regione Veneto potrà chiedere alla Commissione di riprogrammare l'utilizzo di queste risorse per fare fronte alle devastazioni.
La macchina operativa è già al lavoro. Finito l’incontro tra i rappresentanti delle istituzioni, i tecnici della Comunità Europea, della Regione e della Provincia si sono riuniti in una stanza separata per stabilire assieme quali azioni intraprendere per accedere al Fondo Europeo. Carte alla mano e dettagli sui danni subiti, saranno loro a quantificare quanto il Veneto ha sofferto l’alluvione da un punto di vista economico, e saranno loro a redigere la relazione che dovrà convincere la Comunità Europea ad erogare un sostanzioso contributo. Lavoro che dovrà essere presentato entro 10 settimane, per essere approvato dapprima dalla Commissione Europea, poi dal Parlamento Europeo. Per la prossima primavera, secondo le previsioni di Tajani, potrebbe esserci l’erogazione del contributo.
“Mi sento in dovere –ha concluso Antonio Tajani- di ringraziare tutti coloro che si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato per sistemare le zone alluvionate. Un pensiero particolare lo riservo al patrimonio più caro che questa catastrofe ci ha tolto, cioè le persone che hanno perso la vita. Assicuro il massimo impegno mio e della Commissione perché al Veneto venga destinata una parte sostanziosa del Fondo di Solidarietà. Chiedo di essere seri e attenti nella quantificazione dei danni, ma sono certo che i veneti lo saranno. Durante il sopralluogo aereo oggi ho visto cataste di rifiuti, mobili ammassati, elettrodomestici non più utilizzabili, strumenti da lavoro rovinati dal fango. Ciò che mi ha stupito è che tutto era ammassato in maniera rigorosamente differenziata. Questi sono i veneti.”