Il vicentino e l'olivicoltura a convegno
Una storia millenaria, un futuro eterno. Non è la vite che può adattarsi anche ai rigori delle temperature più fredde, l'olivo è una coltivazione che abbisogna di un clima adatto, tant'è vero che i cinesi, maestri nelle “clonazioni” agricole-industriali, non riescono a fare altrettanto con queste piante, refrattarie al clima monsonico. Forte e gentile, climaticamente delicato, l'olivo è però una delle testimonianze e delle memorie più antiche e radicate della storia umana. Lo confermano la presenza di piante millenarie e l'affermarsi di tale produzione anche in Paesi privi di tradizione – leggi il Sud Africa – che oltre a vantare condizioni climatiche ottimali ne hanno intuito potenzialità, importanza e redditività.
Di questo, delle nuove frontiere produttive e tecnologiche, si è discusso domenica 2 maggio a Villa Gazzetta a Sossano. Occasione, il convegno promosso dall'Assessorato all'Agricoltura della Provincia di Vicenza sull'Olivicoltura nel Nord Italia.
Alla presenza dei vertici provinciali di Coldiretti, dei Sindaci dell'Area Berica e dei rappresentanti dei 3 grandi consorzi del Territorio – Pove-Montegrappa, Pedemontana Marosticense e Colli Berici - quasi 200 persone tra coltivatori e produttori si sono ritrovati nel salone della sede municipale sossanese per ascoltare le relazioni presentate da Giuseppe Fontanazza, già Direttore dell'Istituto per l'Olivicoltura del Cnr di Perugia, dalla dottoressa Angela Canale, da Sergio Carraro, dell'Istituto “Strampelli” di Lonigo, e dall'agronomo Orietta Pavan.
“Un convegno – sottolinea l'Assessore Luigino Vascon – che ha fatto il punto di una politica produttiva che ci vede anche nel Vicentino impegnati sulla strada dell'intensificazione. In questo settore il rapporto tra quantità e qualità è strettissimo a partire dalle singole piante. Più una pianta produce più si può star certi che i suoi frutti, ed i prodotti da esso derivati, saranno qualitativamente importanti. L'olivo e l'olio sono state e sono una grande scommessa portata avanti e vinta da questa amministrazione provinciale. Il Vicentino si conferma attento e disponibile verso una coltura che è storia antica e diffusa e che dimostra di essere occasione economica per tante persone e tante famiglie. Certamente la redditività è legata anche all'innovazione tecnologica, laddove questa si può importare. In tal senso la meccanizzazione completa della raccolta è un passo in avanti decisivo. Come pure è strategica la ricerca in cui l'Italia e la nostra Provincia, grazie allo “Strampelli”, sono all'avanguardia”.