I giovani modello di se stessi: questo il risultato dell'indagine provinciale
Una due giorni tutta dedicata ai giovani. E’ il primo Meeting Provinciale delle Politiche Giovanili, che si terrà giovedì 10 e venerdì 11 giugno in Villa Valmarana Morosini ad Altavilla Vicentina. Organizzato dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia in collaborazione con la Fondazione Cuoa, il Meeting sarà occasione per confrontarsi sui giovani con i giovani.
Si divide in 3 momenti:
- il primo è alla mattina di giovedì, a partire dalle 10, per l’illustrazione e l’analisi dell'indagine statistica sui comportamenti giovanili effettuata sui ragazzi compresi nelle fasce di età 14-19 e 20-29 anni. Introdurrà i lavori il giornalista Franco Pepe, mentre al sociologo Vladimiro Soli spetterà la lettura interpretativa dei dati. Saranno presenti giovani assessori vicentini a portare la loro esperienza sul territorio.
- Il pomeriggio di giovedì spazio ai progetti di successo della Provincia di Vicenza con i giovani, da Eldy al Social Day. Largo spazio sarà lasciato ai protagonisti dei progetti, giovani fortemente impegnati sul territorio in favore dei coetanei
- Venerdì sarà giornata di studio e approfondimento, con tre workshop formativi per amministratori e operatori del settore
“Si tratta – osserva l'Assessore Provinciale alle Politiche Giovanili Andrea Pellizzari – di un lavoro corposo e dai risultati per molti aspetti sorprendenti. Il dato più evidente, che deve far riflettere, è che per adolescenti e teenager i modelli di riferimento non sono più i genitori o i professori, ma i propri coetanei. Vero, man mano che l'età si alza cresce anche la considerazione verso mamma e papà (riferimento per il 54% dei ventenni), ma il fatto che i nostri giovani tendano a sentirsi “famiglia” loro stessi preoccupa e fa riflettere, dimostrando quanto sia decisivo veicolare valori e punti di riferimento, visto che la compagnia frequentata gioca una partita decisiva sul loro futuro. Tutto ciò conferma la bontà dei progetti destinati direttamente ai giovani”. Così se il rapporto tra figli e genitori è sostanzialmente buono e al riparo da forti conflittualità, nel 91% dei casi lo si deve principalmente al fatto che i genitori sono molto accondiscendenti con i figli, abdicando in parte dal loro ruolo educativo. “Come dire più amici che genitori, ma questo finisce quasi con il diluire il rapporto”. Per quanto riguarda la scuola, invece, viene considerata importante dal 66% dei giovani per le materie di studio e dal 63% per il rapporto con i coetanei. E anche se l’86 % del totale si dichiara molto o abbastanza soddisfatto della propria scelta scolastica, essa non è tuttavia vista come fonte di modelli di riferimento in cui identificarsi.
Se cambiano i riferimenti, figuriamoci le tendenze. C'erano una volta il campo di calcio e l'oratorio parrocchiale. Che ci sono ancora, per carità, ma che sono sempre più sostituiti dalla piazza cibernetica. Questo significa che il tempo libero è principalmente dedicato alla rete delle amicizie e ai collegamenti sul web (internet, social network, ecc). “Ma c'è un altro dato che ci deve far riflettere: nel territorio esiste un numero elevato di associazioni, cooperative e gruppi organizzati, formati da giovani e che operano a contatto con i giovani: Le tematiche più diffuse sono la cittadinanza attiva, i temi della legalità, la solidarietà. Mentre però almeno un giovane su due partecipa ad iniziative e attività promosse da enti pubblici, poco più del 30% non si riconosce nell'associazionismo ma partecipa liberamente alle iniziative preferendo forme spontanee di aggregazione”.