Giornata Mondiale dell’Alzheimer: iniziative e grido di allarme
Non è vero che non si può fare nulla. E’ questo il messaggio che accompagnerà le iniziative organizzate nel vicentino in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer che ricorre il 21 settembre di ogni anno.
A presentarle questa mattina in Provincia sono stati i promotori, l’associazione Avmad (Associazione Veneto Malattie di Alzheimer e Demenze degenerative) rappresentata dal Vicepresidente Ivano Varo e il Centro per la Terza Età Rindola, rappresentato dalla psicologa Federica Cozzi. Con loro gli Assessori Provinciali Nereo Galvanin al Patrimonio, Dino Secco al Turismo e Maria Nives Stevan al Sociale, a testimonianza del sostegno e della vicinanza della Provincia ai malati di alzheimer e a quanti si prendono cura di loro, e la Banca del Centroveneto che ha contribuito finanziariamente all’iniziativa.
La malattia
“Attualmente –ha esordito Ivano Varo- i malati di alzheimer in Italia sono 520mila, con 80mila nuovi casi all’anno. Su Vicenza non ci sono dati precisi, ma per capire l’ampiezza del fenomeno basti pensare che nei soli primi tre mesi del 2010 la sola Ulss 3 di Bassano del Grappa ha registrato 500 nuovi casi. Numeri importanti, destinati ad aumentare. Si calcola che nel 2020 i nuovi casi di alzheimer in Italia saliranno a 113mila all’anno”.
Una cattiva alimentazione, uno stile di vita disordinato, l’uso di droghe sintetiche, sono tra i maggiori corresponsabili di una malattia che, proprio per l’alto numero di persone che colpisce, è oggetto dell’attenzione di studiosi e medici. I parametri per il riconoscimento sono il declino cognitivo, la depressine, la fragilità, la non autosufficienza. “Ma l’alzheimer –specifica la Cozzi- è innanzitutto una malattia fortemente sociale, che non può trovare risposta solamente a livello sanitario, ma che si affida alla sinergia tra il malato, la sua famiglia e i medici, e necessita di percorsi di riabilitazione e di reinserimento sociale.”
Stimolazione cognitiva, questa è la parola chiave per innalzare in modo significativo il livello di qualità della vita nell’anziano affetto da patologie neurogenerative. Di questo sono convinti Avmad e Rindola, che da anni collaborano nell’assistenza ai malati e che, in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer, intendono lanciare un grido di allarme, per spingere le istituzioni a considerare la malattia in tutta la sua gravità, per sensibilizzare sul tema tutta l’opinione pubblica, e per stimolare i malati e i loro famigliari a uscire dall’anonimato e dall’inerzia per riprendersi il giusto spazio nella società.
Le iniziative
Venerdì 24 settembre alle 15 al Palazzo Bissari presso la Fondazione Zoè (corso Palladio 36 a Vicenza) si tiene il convegno “Chi l’ha detto che non c’è nulla da fare”, a cura di Marco Trabucchi e Giovanni Rinoldi, massimi esperti nel settore delle malattie degenerative e dell’alzheimer in particolare.
Sempre venerdì 24 settembre, alle 17.30, ci si sposta alla Libreria Edison (corso Palladio 36) per la presentazione del libro “Papà mi portava in bicicletta”, a cura dell’autrice Manuela Valletti Grezzi che racconterà la sua personale esperienza a contatto con un malato di alzheimer.
Domenica 25 settembre dalle 10 alle 12 la Provincia di Vicenza apre le porte di Palazzo Arnaldi della Torre (contrà Santi Apostoli 18) per una visita guidata riservata ai malati di alzheimer e ai loro famigliari. “Un momento di socializzazione unico –commenta Varo- finora mai sperimentato, che però contiamo di ripetere se sarà gradito.”
Le prime due iniziative sono ad ingresso libero e aperte a tutti. La visita a Palazzo Arnaldi è invece riservata, per cui, per motivi organizzativi, è opportuno prenotare la propria partecipazione contattando lo 0444-929374 dalle 9 alle 12 o scrivere a avmad.veneto@gmail.com oppure a linte@linte.it
“Conosco e apprezzo Avmad e Rindola –afferma Galvanin- ma soprattutto condivido l’esigenza di creare momenti di svago e socializzazione che possono rappresentare importanti stimolo per i malati di alzheimer, e di condivisione per i loro famigliari. Per questo la Provincia ha aderito alle iniziative della Giornata Mondiale e ha messo a disposizione il proprio Palazzo.”
“Un gesto –precisa Secco- che deve essere interpretato come volontà, da parte nostra, di essere vicini a queste persone, di non volerle escludere dalla società di cui sono parte integrante, ed è questo il messaggio che vorremmo arrivasse loro.”
“E’ vero –conclude la Stevan- c’è ancora tanto da fare. C’è da confrontarsi, c’è da mettere in comunione le nostre esperienze. C’è da fare squadra, tutti noi, istituzioni comprese. Ognuno per ciò che può e riesce a fare, ma consapevoli che il contributo di ognuno, anche se piccolo, è importante.”