Confronto sullo Statuto Veneto
“In questo momento i Veneti sono cittadini di serie B. Chiediamo alla Commissione che intervenga nello Statuto Regionale per mettere la parola fine a questo stato di cose. Chiedo che sia riconosciuta la specialità e l'autonomia del Veneto al pari di altre Regioni. E se questo avrà ripercussioni sulla Costituzione chiederemo al Parlamento di cambiarla, la Costituzione. A quel punto vuol dire che chi non ci starà non è veneto”. Parole forti, dure, quelle del Presidente Attilio Schneck. Pronunciate nel corso dell'incontro con la Commissione Statuto della Regione, guidata dal Presidente Carlo Alberto Tesserin e tornata a palazzo Nievo sette anni la prima visita, hanno riassunto le attese politiche dell'amministrazione provinciale vicentina. “Io non voglio togliere nulla a nessuno ma bisogna estendere queste opportunità al resto del territorio altrimenti diventano privilegi non più accettabili. O tutti o nessuno”.
Angelo Macchia, Segretario Generale della Provincia, ha posto da tecnico l'accento sulle esigenze amministrative, che andrebbero precisate nel documento che la Commissione si appresta a dare alla luce, dopo la conclusione delle consultazioni territoriali. “Persa l'occasione degli anni '90, quando gli Statuti sono stati fatti in fotocopia, ora dobbiamo avere la forza di ristabilire gli ambiti di manovra delle Province che hanno un ruolo di pianificazione, coordinamento e sussidiarietà. Scuola, formazione, lavoro, come pure ambiente, difesa del suolo, viabilità, polizia locale, gestione delle risorse idriche sono compiti che spettano all'Ente”.
Tre le parole d'ordine per l'Assessore Provinciale alla Scuola e Lavoro Morena Martini: rappresentatività, indipendenza e inclusione. “I cittadini Veneti sono quelli che vivono e lavorano. Anche coloro che pur non essendolo d'origine hanno deciso di venire qui per lavorare e per portare una visione diversa nel rispetto però della Costituzione”. Per l'Assessore poi resta centrale la questione del personale scolastico e di una scelta che non può più essere lasciata allo Stato centrale ma attribuita alle Province, che della situazione hanno polso e visione.
Per Maurizio Colman, consigliere provinciale del Carroccio e sindaco di Piovene Rocchette, “deve essere un documento condiviso dalla nostra gente e non calato dall'alto” mentre per il consigliere provinciale forzista Luciano Lago “più che uno Statuto dovrà essere la Costituzione del Veneto”.
Insomma, anche da Vicenza si alza il grido di dolore per una situazione che al di là degli aspetti formali descrive un panorama economico e sociale complicato. Consigli importanti anche dal versante sanitario come quello di trasformare la spesa storica in spesa standard. “Ma dobbiamo fare presto – ha concluso il Presidente Attilio Schneck – sono già passati troppi anni senza essere riusciti a produrre un documento così importante per la nostra vita”.