Apre la rassegna ''Concerti in Villa''
Haydn, Boccherini e Schubert: notte di note e di armonie nascoste. Che lo si ascolti (inizio ore 21.15) nello splendido scenario del castello Grimani Sorlini o nell'austera chiesa parrocchiale di Montegalda, qualora Giove Pluvio decidesse di fare gli straordinari, il primo appuntamento ufficiale de “I Concerti in Villa”, rassegna musico-culturale della Provincia di Vicenza giunta alla XXIX edizione, è certamente un appuntamento da non perdere.
E non solo per la sua gratuità. Eseguito dall'Orchestra di Padova e del Veneto, “Le armonie e le sonorità del violoncello” è infatti un mosaico di immagini e suoni in grado, soprattutto se il tempo lo permetterà, di sollecitare, attraverso le corde dei sensi, profonde e magiche emozioni.
Per la qualità degli esecutori, innanzitutto. Costituitasi nell'ottobre del 1966, l'Orchestra di Padova e del Veneto è oggi una delle principali orchestre da camera del nostro Paese. Unica Istituzione Concertistico-Orchestrale operante nel Veneto, realizza qualcosa come 120 date annue ed annovera collaborazioni prestigiose.
Ad impreziosire la sua esibizione, la presenza del violoncello solista Enrico Bronzi. Trentasette anni, direttore d'orchestra, vincitore di numerosi premi che lo hanno convinto, dal 2001, ad iniziare un'intensa attività solistica, collaboratore primo violoncellista, per tre anni, alla Scala di Milano, vanta collaborazioni con le più rinomate orchestre sinfoniche quali la Berliner Philharmoniker, le orchestre filarmoniche di Colonia e Monaco di Baviera ed altri importanti complessi sinfonici sotto la direzione di Claudio Abbado, Frans Bruggen, Cristoph Eschenbach, Krzysztof Penderecki. Partecipa ai più importanti concorsi violoncellistici vincendo prestigiosi riconoscimenti ad Helsinki e Parigi, a seguito dei quali ha ottenuto, nel 2007, la cattedra come professore di violoncello al Mozarteum di Salisburgo. Assieme al suo Vincenzo Panormo del 1775 Bronzi rappresenta una delle figure di musicista ed interprete più brillanti del panorama internazionale.
“C'è poi – sottolinea l'assessore provinciale alla cultura Martino Bonotto – un altro aspetto artistico da non sottovalutare, anzi da apprezzare assieme alla musica. E' proprio questo antico castello che presidiava la via fluviale tra Vicenza e Padova nel Settecento. Un secolo che vive nelle sue architetture ma anche nei suoi giardini, vere e proprie scenografie con gruppi scultorei che sembrano ritrarre i protagonisti di uno spettacolo. Musica, pittura e scultura qui si intrecciano per rimandarci, nelle statue di Orazio Marinali, negli affreschi di Andrea Urbani e nella maestria musicale del Galuppi, echi di un fasto senza tempo, dove lo spazio travalica i confini della nostra terra per arrivare fino in fondo, nella sede dell'anima”.