Alluvione: dissesti per almeno 20 milioni di euro
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Seguiamo
con attenzione l’evolversi della situazione sia per quanto riguarda
la rete viaria, sia per le condizioni idrogeologiche del territorio.
Certo è che i Comuni da soli non ce la fanno a far fronte a un
evento drammatico per molte comunità locali”.
A
dare gli ultimi aggiornamenti circa i danni provocati dai fenomeni
alluvionali che hanno colpito il Vicentino è l’Assessore alla
Viabilità e Difesa del Suolo Giovanni Forte, insieme
all’Amministratore Unico di Vi.Abilità srl Mariano Vantin. La
Provincia e la società che è operativamente impegnata per la
manutenzione stradale hanno negli ultimi mesi rafforzato collegamenti
e collaborazione diretta tra uffici .
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Una
maggiore sinergia che ha giovato proprio nell’emergenza di questi
giorni –ha sottolineato Vantin- e che ha consentito di essere più
rapidi nel monitorare il territorio e nella pianificazione degli
interventi più urgenti”.
L’allerta
era scattata per il personale tecnico già nella giornata di sabato e
gli interventi di rimozione detriti e sgombero si sono susseguiti
senza sosta.
Continuano i lavori sia sulle
strade
chiuse al traffico, sia sulle arterie transitabili ma che necessitano
di manutenzione minore. Nel pomeriggio di ieri, il Presidente della
Provincia Attilio Schneck ne ha dato un primo resoconto. Oggi è
stata riaperta la provinciale 46
Pasubio, chiusa temporaneamente all’intersezione tra Viale
Rimembranza e la variante.
Restano
chiuse invece le provinciali nei Comuni di Caldogno, Montegalda e
Longare, dove gli allagamenti sono stati particolarmente ingenti.
Attività a pieno ritmo per l’Ufficio Difesa del Suolo, avvisato dai Comuni con innumerevoli richieste di intervento. I sopralluoghi sono per la maggior parte già portati a termine. Costante il contatto con le amministrazioni comunali interessate. Fortemente colpita tutta la fascia pedemontana. Diciannove i dissesti più seri, Valli del Pasubio e Recoaro con innumerevoli zone isolate.
“ Sappiamo che il Vicentino è un territorio che presenta diverse zone di fragilità geologica -ricorda Forte- I dissesti maggiori si sono verificati proprio in quelle aree che già monitoriamo e che anche in passato hanno necessitato di opere di contenimento. Condizioni metereologiche eccezionali e così avverse, rompono quindi un equilibrio già precario. Conoscere già le criticità con cui abbiamo a che fare ha reso possibile una valutazione più veloce dei danni, che apre la fase della programmazione degli interventi effettivi. Certo interventi forti di prevenzione avrebbero potuto alleviare i danni. Rincorriamo le emergenze. Senza possibilità di spesa, con le mani legate a causa dei vincoli del Patto di stabilità, le scelte non possono essere altre.”
Venti milioni di euro è la cifra di una prima stima dei sopralluoghi, cui seguiranno sicuramente altre segnalazioni da aggiungere, e che riguarda il territorio pedemontano e collinare. Non ancora partita la verifica nell’area di pianura, dove non mancano le situazioni parimenti critiche.
A breve verrà stilato un elenco con l’individuazione dei lavori prioritari tenendo conto della stima dei danni e degli obiettivi, primo fra tutti la sicurezza delle persone e dei centri abitati , subito dopo la necessità di garantire i collegamenti per le zone colpite. La Provincia coordinerà una squadra di esperti in dissesti in stretto contatto con le amministrazioni comunali .
“Si apre ora la fase della progettazione – aggiunge Forte- con previsione di ripristino della normalità e di consolidamento per le situazioni maggiormente a rischio. Il nostro territorio ha subito un grave colpo e non può farcela da solo. Soprattutto dal punto di vista delle risorse economiche c’è ora bisogno dell’appoggio della Regione e del Governo. La Provincia farà tutto il possibile per rappresentare in questo senso la necessità di essere posta nella condizione di rispondere a questa ferita che ha colpito le nostre comunità.”