Venti di Guerra, Biblioteche per la Pace. Un minuto di silenzio giovedì 3 marzo alle 17.
Un minuto di silenzio per gridare “no” alla guerra. Un silenzio talmente forte da arrivare fin dove la guerra c’è, per silenziarla.
Lo propone la Rete delle Biblioteche Vicentine per giovedì 3 marzo alle 17.
L’invito è rivolto a a tutto il personale che lavora all’interno delle biblioteche aderenti alla Rete e a tutti coloro che le frequentano. “Un minuto di silenzio da osservarsi in piedi -spiega il vicepresidente della Provincia con delega alla Cultura Marco Guzzonato- quale occasione per poter riflettere sul valore universale della pace e nella speranza che il silenzio possa contribuire, seppure in minima misura, ad aumentare la consapevolezza che la pace deve essere difesa da tutti e ad ogni costo, nella vita quotidiana di ognuno così come nei rapporti tra le Nazioni.”
Una iniziativa che ribadisce l’impegno preso dalla Rete vicentina con l’adesione al Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, sottoscritto lo scorso anno, e con il progetto “Biblioteche Presìdi di Pace”. Obiettivo è promuovere i valori della pace e del rispetto dei diritti umani.
“Le biblioteche sono luoghi del silenzio per definizione -afferma Guzzonato- in questo silenzio vogliamo far risuonare il grido e l’appello di tutti coloro ai quali la guerra porta, porterà o rischia di portare via tutto: libertà, dignità, casa, vita. Stiamo vivendo una drammatica crisi internazionale che ha visto l’ingiustificata aggressione di un Paese libero e che sta portando l’Europa sull’orlo di un conflitto devastante.”
A fianco di questa iniziativa, proposta nella convinzione che ognuno possa e debba dire di no alla guerra in prima persona, le biblioteche della Rete Provinciale Vicentina hanno realizzato delle bibliografie e delle esposizioni tematiche dedicate a opere letterarie che, in qualunque modo, possono contribuire ad una maggiore consapevolezza sui valori della vita, della pace e della libertà. Vengono inoltre proposte bibliografie dedicate alla letteratura, alla storia e alla geografia di due grandi Paesi, la Russia e l’Ucraina. “Perché la promozione della pace -conclude Guzzonato- non può e non potrà mai prescindere dalla valorizzazione della cultura, dell’arte e delle peculiari tradizioni di ciascun popolo.”