Un’isola verde al centro studi di Bassano del Grappa: presentato il progetto, lavori durante l’estate
Bassano del Grappa, 4 aprile 2024 - Il centro studi di Bassano del Grappa si fa green, con l’aumento dell’area verde di quasi il 70%. Tecnicamente si chiama intervento di riqualificazione delle aree esterne, praticamente significa sostituzione dell’asfalto con percorsi pedonali, tappeti erbosi, essenze arboree, un’area didattica all’aperto, sedute ombreggiate dove rilassarsi e chiacchierare.
Il progetto è stato fortemente voluto dalla Provincia di Vicenza, che lo finanzia con 210.000 euro. Ed è stata proprio la Provincia a presentarlo questa mattina ai suoi futuri fruitori, studenti degli istituti che afferiscono al centro studi: l’Itet Einaudi, il liceo Da Ponte, gli istituti Remondini e Scotton. Oltre a loro, i sindaci dei Comuni bassanesi e i presidi di tutti gli istituti superiori di Bassano.
A fare gli onori di casa la preside dell’Einaudi Laura Biancato, istituto che si affaccia sull’area oggetto di intervento. Presenti la Provincia, con il presidente Andrea Nardin, la vicepresidente Maria Cristina Franco e il consigliere con delega all’edilizia scolastica Davide Berton, la Regione Veneto con l’assessore all’Istruzione Elena Donazzan e il Comune di Bassano del Grappa con la sindaca Elena Pavan.
La presentazione fatta nel piazzale ha messo in evidenza il contrasto tra la situazione attuale, fatta di asfalto e auto alla ricerca di parcheggio, e l’isola verde che accoglierà gli studenti all’avvio del prossimo anno scolastico.
L’area di intervento è lo spazio centrale del centro studi, a disposizione dei 4 istituti che lo delimitano. I lavori verranno eseguiti durante l’estate, in modo da non interferire con le attività scolastiche.
“L’obiettivo del progetto -ha spiegato il consigliere Berton- è di offrire agli studenti e al personale scolastico un’area di socialità, fuori dal traffico delle auto, dove leggere un libro o fare quattro chiacchiere con gli amici. Il tempo della scuola non si esaurisce all’interno delle aule, ma è fatto anche di relazioni, con gli altri e con l’ambiente.”
“Un intervento che migliorerà la qualità della vita degli studenti” lo ha definito l’assessore Donazzan. Ed è proprio agli studenti che si è rivolto il presidente Andrea Nardin invitandoli a dare un nome all’area. “E’ uno spazio studiato per voi -ha affermato Nardin- ed è giusto che siate voi a decidere come si chiamerà. Organizzate un contest, raccogliete proposte e idee e presentate alla Provincia una rosa di 3 nomi: il giorno dell’inaugurazione scopriremo anche il nome che assieme abbiamo deciso. Così come, assieme, ci prenderemo cura di questo luogo, per mantenerlo pulito e ordinato, un’isola verde dove trascorrere momenti di relax.”
Il progetto, ha spiegato il progettista e direttore lavori Lorenzo Abate, insiste nel tema dello spazio pubblico non solo come spazio di attraversamento, bensì come spazio comune condiviso e come ulteriore educatore e formatore attraverso dettagli e sensazioni. Tre le finalità:
- dare spazio alla pedonalità e alla socialità
- riqualificare l’area con piante e aree a prato
- regolamentare i flussi delle auto prevedendo parcheggi nelle parti più esterne
Per dare qualche numero, attualmente l’area esterna del centro studi occupa 11.800 mq, di cui solo 2.700 mq di area verde. Dopo l’intervento ci saranno 4.500 mq di verde e 700 mq di pavimentazione a marciapiede, con elementi di vegetazione e di arredo urbano che si alternano alle linee rette dei percorsi resi più efficienti.
Proprio questi percorsi disegnano il punto centrale del progetto: uno spazio verde di forma triangolare, con sedute di arredo urbano, che insieme possono fungere da punto di sosta e polo attrattore di aggregazione e di supporto alle attività didattiche all’aperto.
Le piante e le alberature saranno scelte e messe a dimora con il supporto di alcuni referenti dell’istituto agrario Parolini, privilegiando la vegetazione che meglio contrasta gli effetti del cambiamento climatico, che ha capacità di assorbimento e resistenza all’inquinamento, resistenza alla siccità e in grado di modificare la percezione sensoriale (vista e olfatto) durante la percorrenza dei viali.
L’acero e il carpino corrispondono a queste caratteristiche: crescono rapidamente, offrendo ampia ombreggiatura, e assorbono poco meno di 100 kg di CO2 l’anno.
Lavanda e rosmarino aggiungono profumo e colore e attraggono piccola fauna favorendo la crescita della biodiversità.
I percorsi sono realizzati in conglomerato ecologico drenante, in modo da aumentare la percentuale di permeabilità del suolo, diminuendo allo stesso tempo l’effetto di isola di calore urbana. L’ampiezza dei percorsi permette il passaggio di mezzi di soccorso e mezzi di carico/scarico. Ad esclusione di questi casi, l’intera area è interdetta al passaggio delle auto, a cui vengono riservati spazi a parcheggio non interferenti con i pedoni.
Per il parcheggio delle biciclette, si prevede lo spostamento e accorpamento delle rastrelliere oggi presenti all’interno dell’area in un unico spazio coperto da una nuova pensilina ombreggiante, per garantire un utilizzo maggiore e sicuro dalle intemperie per le biciclette.
In sintesi, la riqualificazione urbana avrà effetti di diretta e immediata efficacia e in prospettiva a lungo termine come:
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maggiore interazione sociale
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maggiore permeabilità del suolo e assorbimento dell’acqua piovana
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risparmio di energie e risorse naturali
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mitigazione dell’irraggiamento solare sull’area
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miglior controllo indiretto delle temperature esterne
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crescita della biodiversità attraverso l’attrazione di piccola fauna
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aumento del comfort ambientale generato dalle piante e dal verde
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riduzione degli inquinanti gassosi in prossimità degli edifici scolastici