Recuperato nella sua struttura originaria il cimitero militare di Cima Neutra (Arsiero): luogo di memoria e gratitudine
Arsiero, 1 aprile 2023 - Un luogo di memoria, che racconta il sacrificio di tanti giovani, ma anche un luogo di speranza e di gratitudine, perché quelle vite ci hanno donato libertà e democrazia.
E’ tornato alla sua forma originaria il cimitero militare di Cima Neutra, tra i monti Cimone e Caviojo, sulle alture sopra Arsiero, a mezz’ora di sentiero Cai dal sacrario di Tonezza. Quattro terrazzamenti sostenuti da muri a secco che al termine della Prima Guerra Mondiale contavano 200 croci in legno, steli in pietra e croci in cemento.
Dopo un primo recupero nel 2017, che lo aveva riportato alla luce dopo anni di abbandono alla vegetazione selvaggia, il piccolo cimitero è stato oggetto di un intervento finanziato dalla Provincia di Vicenza. Grazie ad un fondo di circa 20.000 euro euro, è stato ripristinato il muro a secco che ne delimitava il terrazzamento più a sud, consolidando e mettendo in sicurezza l’intero manufatto.
Sabato 1 aprile si è tenuta la cerimonia di fine lavori, che è stata anche occasione per ripercorrere la storia di uno dei luoghi di battaglia più sanguinosi della Grande Guerra.
Tante le persone presenti, ognuna di loro protagonista di questa bella storia di recupero della memoria. La Provincia di Vicenza, come detto, ha finanziato i lavori con la collaborazione del Comune di Arsiero. Veneto Agricoltura li ha realizzati. Un esercito di oltre 90 volontari ha messo a disposizione 900 ore per lavori di recupero, fin dal 2017, e poi di mantenimento. Tra loro alpini di Vicenza e Verona, alpini paracadutisti del 4° Reggimento, iscritti Cai, appassionati di montagna. A coordinarli lo storico Manuel Grotto, che ha anche condotto le varie fasi della cerimonia intervallate dal coro Ana El Biron di San Giovanni Ilarione.
I lavori realizzati hanno anche portato alla luce oggetti appartenenti ai caduti, che hanno aiutato a dare loro un nome e un luogo dove portare un fiore, ricostruendo anche le audaci azioni degli alpini intraprese fra il 1916 e il 1917 per respingere, dalle alture vicentine, l’offensiva austriaca e per riprendere monte Cimone.
Tra queste la targhetta nominativa di Giovanni Valtolina di Monza. Nato il 24.11.1891 a Cornate d’Adda, è deceduto nel monte Cimone il 31.7.1916. Faceva parte della Compagnia di Sanità ed è stato colpito a morte con molta probabilità mentre andava a soccorrere i feriti durante il combattimento del 31 luglio. Il presidente Nardin ha consegnato la targhetta al pronipote Mattia, 12 anni, a significare l’eredità di coraggio e di valori lasciata da Valtolina e a necessità che i giovani ne siano fieri custodi.
Durante la cerimonia è stato ricordato mons. Francesco Galloni, cappellano militare pluridecorato, noto anche come “Angelo del Pasubio”, in prima linea con le sue penne nere durante la Grande Guerra, si deve a lui il recupero di tanti caduti, su vari fronti. In suo ricordo suor Teresa ha deposto il cappello con la penna nera, conservato a Villa La Montanina - Comunità Santissima Annunziata.
Un pensiero di gratitudine è stato riservato anche a Fabio Di Giuseppe, alpino paracadutista del 4° Reggimento che come volontario ha contribuito al recupero del cimitero militare di Cima Neutra. Di Giuseppe è mancato a metà marzo in un tragico incidente.
“C’è un filo resistente che ci unisce a chi in questo luogo ha sacrificato la propria vita -ha commentato il presidente Nardin- sono i valori della pace, dell’unità, della solidarietà. Ora spetta a noi difenderli dalle minacce piccole o grandi, talvolta subdole, ma che mai devono mettere in dubbio il cammino che chi prima di noi ha percorso e che ora tocca a noi proseguire. Tanti sono i simboli che rinsaldano questo legame, dalla targhetta del soldato Valtolina passata nelle mani del giovane Matteo al cappello di don Galloni. Tante sono anche le persone che hanno lavorato per riportare alla luce questo luogo, oltre 90 volontari, che ringrazio a nome non solo dei vicentini, ma di un Paese intero che anche grazie al sacrificio di chi qui ha perso la vita, vive nella libertà e nella democrazia.”
ANALISI STORICA
Nel giugno del 1916, in seguito al ripiegamento degli austroungarici sul Cimone, iniziarono i tentativi di riconquista italiani, culminati con la presa della Cima il 23 luglio da parte gli alpini del battaglione Val Leogra supportati dal 154° Fanteria.
Il possesso italiano terminò esattamente due mesi dopo, con la potente mina del 23 settembre.
Già in seguito ai primi attacchi iniziò il recupero dei numerosi caduti italiani, che furono pietosamente tumulati dai compagni nel cimitero di Cima Neutra, conosciuto come cimitero n° 1 del Caviojo. Furono ricavati 4 terrazzamenti sostenuti da muri a secco. Targhe in pietra e croci in cemento vennero realizzate nel corso del conflitto.
Al termine della guerra le croci in legno erano quasi 200. Molti caduti recuperati sotto i roccioni del Cimone rimasero ignoti. Verso la fine degli anni '20 tutti i piccoli Cimiteri di guerra della zona vennero dismessi, perché era impossibile assicurarne la manutenzione. Le salme furono quindi trasportate nel nuovo Cimitero Militare di Arsiero.
GLI INTERVENTI DI RECUPERO
A quota 950 m slm circa, ad ovest del torrione di roccia denominato Cima Neutra, tra i Monti Cimone e Caviojo, sorge un cimitero militare italiano della Prima Guerra Mondiale che durante la guerra era conosciuto come “Caviojo 1”.
Dopo anni di abbandono (era infatti stato completamente invaso dagli arbusti) i volontari sono riusciti a riportarlo alla luce. A realizzare gli interventi, nel 2017, sono stati un gruppo di circa 90 volontari coordinati dallo storico Manuel Grotto.
Nel 2018 sono stati inaugurati questi primi lavori. Per completare l’intervento riportando il cimitero nella sua forma originaria e permetterne la conservazione era necessario un lavoro di consolidamento e ricostruzione delle parti crollate del muro a secco a valle del cimitero e una manutenzione di quelle superiori.
La Provincia di Vicenza ha messo a disposizione del Comune di Arsiero 19.800 euro. I lavori sono stati realizzati da Veneto Agricoltura con il supporto di circa 90 volontari (alpini, Cai, appassionati).
ALTA VIA DELLA GRANDE GUERRA DELLE PREALPI VICENTINE
Il cimitero militare di Cima Neutra rientra nell’area di intervento del progetto Alta Via della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine, di cui la Provincia di Vicenza è capofila.
Un percorso di oltre 200 km che unisce gli elementi principali della memoria di guerra, ovvero i quattro sacrari militari che sono anche i simboli dello stemma della Provincia di Vicenza: Pasubio, Cimone, Asiago, Grappa e li mette in comunicazione con vari siti oggetto di intervento, come i musei all’aperto e i forti della linea italiana costruiti tra il 1910 e il 1914.
L’importo dei lavori ammonta a circa 1 milione di euro (947.280.000 euro per la precisione), in buona parte finanziato dalla Regione Veneto (circa 700.000 euro) e per il resto a carico di Provincia e Comuni. I lavori sono iniziati nel 2021 e sono in via di conclusione.
Capofila del progetto è la Provincia di Vicenza, con lei la Regione Veneto e 35 Comuni attraversati dal percorso. Veneto Agricoltura e Unione Montana Spettabile Reggenza dei Sette Comuni stanno eseguendo i lavori. La Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio ha supervisionato i lavori. Il 4° Reggimento Alpini Paracadutisti ha mappato il percorso.