Protezione Civile, arriva la Consulta dei Sindaci
Protezione Civile, nasce la Consulta dei Sindaci. Non una sovrastruttura ma al contrario una mano tesa ai Comuni per agevolare la gestione del volontariato e del territorio. Dieci sindaci, uno per ogni ambito, che raccoglieranno le esigenze delle aree e dei colleghi di riferimento al fine di fornire uno strumento di dialogo costante e che consenta di fare sistema. “Non si tratta di gestire l’emergenza – sottolinea Chiara Garbin, responsabile dell’Ufficio di Protezione Civile della Provincia di Vicenza – ma di creare una sorta di nella gestione strategica e preventiva del territorio e delle risorse esistenti soprattutto nel mondo del volontariato, inteso come uomini e mezzi. La Provincia vuole essere l’anello di congiunzione con tutti gli altri Enti, anche perché i problemi sono trasversali ed è sempre piùnecessaria poter avere una lettura completa del territorio. Del resto per i comuni montani al di sotto dei 3.000 abitanti e quelli di pianura sotto i 5.000 è obbligatoria la funzione associata”.
A supporto di questo organismo, una novità nel panorama italiano, il Progetto Piani Sicuri “fondamentale ma solo se ogni amministratore comprende l’importanza e la necessità di caricare tutti i dati. Che in caso di emergenza sono fondamentali per un intervento concreto e che eviti qualsiasi rischio anche ai Sindaci, che per legge sono i responsabili comunali di Protezione Civile. Pensiamo ad esempio alla rete fognaria e dei sottoservizi, alla cartografia che ci consente di sapere in tempo reale il rischio frane, alla stessa competenza su tratti di fiume o porzioni di boschi. Le amministrazioni debbono sapere come muoversi in caso di emergenza e la Consulta servirà proprio a fornire le risposte”. Insomma, uno strumento di lavoro in più e come tale è stato recipito dai primni ciottadini, che hanno affollato l’incontro. “Sì, oltre ai rappresentanti dei 10 Ambiti ce n’erano numerosi altri. E tutti hanno compreso lo spirito e la valenza di questa Consulta nella prevenzione delle problematiche che si potrebbero determinare nelle emergenze. E sul tempo, si sa, si gioca l’intera efficacia dell’intervento”.