PensACI, la raccolta fondi di Aci porta alle case di riposo 80mila euro. Rucco: “Un dovere proteggere i nostri anziani”
Aci, Provincia, Uripa e Fondazione Marzotto sottoscrivono la convenzione che li vede uniti per l’iniziativa “Tutti insieme per i nostri anziani” e già viene annunciato il raggiungimento del primo traguardo: quasi 80mila euro raccolti (77.792 euro per la precisione).
Il primo, corposo contributo è opera di Aci Vicenza, che è anche la promotrice dell’iniziativa a cui hanno prontamente aderito il Gruppo Battistolli e i manager del Gruppo Battistolli. Hanno inoltre contribuito i Panathlon di Vicenza, Schio/Thiene e Bassano del Grappa e tanti altri cittadini, tra cui Paolo Marzotto che è uno dei co-fondatori del Panathlon di Vicenza (nel 1953) e la moglie Caroline.
La convenzione è stata sottoscritta questa mattina in sala Stucchi da Francesco Rucco per la Provincia di Vicenza, Luigi Battistolli per Aci Vicenza, Roberto Volpe per Uripa (Unione Regionale Istituti per Anziani Regione Veneto). Presenti anche il governatore Panathlon e delegato Coni Giuseppe Falco e, via skype, il presidente nazionale Aci Angelo Sticchi Damiani.
Un fondo prezioso, messo a disposizione delle case di riposo di tutta la provincia di Vicenza, che servirà per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale, tanto indispensabili non solo nella fase dell’emergenza, ma anche in quella della riapertura.
“Abbiamo aderito all’iniziativa di Aci Vicenza sia come Provincia che come Comune di Vicenza -afferma il presidente della Provincia e sindaco del Comune di Vicenza Francesco Rucco- perché mette le case di riposo al centro dell’attenzione e grazie a questo fondo le aiuta ad affrontare i prossimi mesi in cui, è giusto ricordarlo, il coronavirus non è stato sconfitto, ma stiamo imparando a difenderci grazie a regole di protezione. Anche a causa del coronavirus abbiamo dovuto dare l’addio ad affetti cari, ad anziani, nonni e genitori, che abbiamo il dovere di proteggere.”
Il presidente Battistolli ha espresso il suo compiacimento per il risultato, spostando il paletto un po’ più in là: “L’importo raccolto è importante ma spero che arrivino altri contributi. Abbiamo scelto le case di riposo come destinatarie del nostro impegno perché sono distribuite in tutta la provincia e ACI Vicenza è un sodalizio provinciale. Gli anziani sono la nostra storia, le nostre radici, sono loro che con sacrificio hanno costruito l’Italia che conosciamo ed è per questo che non dobbiamo mai dimenticare il debito di riconoscenza che abbiamo nei loro confronti”.
Un gesto nobile quello di Aci Vicenza, come ha sottolineato il presidente Aci Italia Sticchi Damiani, che ha anche rilanciato: “E’ giusto che Aci si occupi degli anziani e ringrazio il presidente Battistolli non solo per avere ideato l’iniziativa, ma anche per averla fortemente sostenuta con la sua azienda. Mi auguro che anche il Governo prenda in considerazione questa fascia d’età, magari con incentivi per permettere l’acquisto di veicoli più sicuri e meno inquinanti. E’ necessario che anche gli anziani riacquistino il diritto alla mobilità e quel senso di libertà che per loro significa vita.”
Secondo convenzione, il fondo verrà ripartito tra le case di riposo secondo il criterio oggettivo dei posti letto, ma si riserva alla Provincia la facoltà di indicare eventuali criticità o casi di particolare gravità che giustifichino l’assegnazione di un importo maggiore a determinate strutture, fissando questa discrezionalità nei limiti del 10% dell’importo raccolto.
A portare il ringraziamento delle case di riposo è stato Roberto Volpe, che ha ricordato come ogni giorno nelle sole strutture vicentine siano impegnati circa 5mila lavoratori. “Servono quantità enormi di guanti, mascherine e altri sistemi di protezione -ha affermato- con relativo onere a carico delle strutture. Sapere di poter contare su una donazione è per noi fondamentale.” Volpe ha ricordato il grande impegno del personale delle case di riposo, in prima linea contro il coronavirus con coraggio e determinazione, ma anche con l’umanità necessaria quando si lavora a contatto con persone fragili. “Anche grazie a loro -ha concluso- e al fatto che già da fine febbraio siano state adottate misure di protezione, possiamo dire che nel vicentino si è scongiurato il peggio. Ogni perdita è stata dolorosa, ma numeri alla mano possiamo indicare le case di riposo vicentine come esempio di efficacia.”