La gentilezza è cool: premiate le scuole che hanno partecipato al concorso “Costruiamo Gentilezza” di Provincia di Vicenza e CSV di Vicenza
La gentilezza entra nelle scuole, dall’asilo nido alle scuole superiori, e diventa non solo materia di studio, ma pratica quotidiana. Lo hanno dimostrato le scuole vicentine che hanno partecipato alla prima edizione del concorso “Costruiamo Gentilezza” ideato e voluto da Provincia di Vicenza, con la vicepresidente Maria Cristina Franco, e CSV di Vicenza, con la presidente Gabriella Mezzalira e il Direttore Maria Rita Dal Molin.
La premiazione dei vincitori del concorso si è tenuta in occasione della Giornata Internazionale del Volontario, lo scorso dicembre, a significare lo stretto legame tra gentilezza e volontariato, entrambi sinonimi di solidarietà e rispetto del prossimo.
Al concorso hanno partecipato 31 scuole vicentine, con lavori e progetti che hanno coinvolto migliaia di giovani e giovanissimi che si sono cimentati in rap, decaloghi, bacheche e calendari dell’avvento. Tutto, naturalmente, a tema gentilezza. “Ciò che ci ha maggiormente stupiti -commenta la vicepresidente Franco- è stata la capacità dei giovani di declinare il concetto di gentilezza in modi creativi e originali. Il messaggio che trasmettono è che la gentilezza è cool, è alla moda, e lo fanno con un linguaggio fresco, con la musica, con i social. A inizio anno scolastico, in collaborazione con la dirigente dell’UAT di Vicenza Nicoletta Morbioli, avevamo scritto a tutte le scuole per invitarle ad elaborare progetti sulla gentilezza, perché la gentilezza entri nelle classi come antidoto al bullismo. Questo concorso ci ha dimostrato che non solo la gentilezza è entrata, ma ha trovato terreno fertile. Ci ha dimostrato che la gentilezza appartiene ai giovani molto più di quello che pensiamo. Grazie anche a insegnanti che credono nella scuola come luogo di formazione ed educazione, impegnati non solo nelle materie di studio, ma in una crescita completa dell’individuo.”
Sul podio dei vincitori sono saliti la Fondazione Casa della Gioventù Scuola di Formazione Professionale di Trissino, l’istituto comprensivo 5 di Vicenza, l’istituto superiore Rosselli-Sartori di Lonigo. Una menzione speciale se l’è meritata la Fondazione Polo dell’Infanzia di Brendola che ha partecipato con le sezioni del nido, coinvolgendo bimbi dai 9 mesi ai 3 anni.
Dai più ai meno giovani, è stata premiata anche l’Associazione Senior Veneto Aps per la posa della prima panchina viola, simbolo di gentilezza, nella loro sede, per promuovere la cultura del rispetto e della gentilezza.
I PROGETTI VINCITORI
La Fondazione Casa della Gioventù Scuola di Formazione Professionale di Trissino ha coinvolto 5 classi del primo e secondo anno, 116 studenti coordinati dalle professoresse Eva Dallari ed Enrica Pagano. Il progetto ha il titolo “Gentilezza voce del verbo vivere”, la ricerca delle parole gentili e la creazione del RAP della gentilezza con il motto: “il mondo si cambia una parola alla volta”.
143 invece gli alunni dell’IC5 di Vicenza con la Dirigente Bianca Maria Lerro, dalla primaria Da Porto, Giusti e 2Giugno con 9 progetti, dall’imparare a essere gentili ogni giorno alla sfida della gentilezza con i 24 giorni dell’avvento per un mondo gentile.
L’ IIS Rosselli-Sartori di Lonigo ha partecipato con la 3SB e 24 allievi coordinati dalla prof.ssa Beatrice Barausse realizzando l’Elogio della Gentilezza e il decalogo sulla gentilezza, a partire dal proprio quotidiano.
La menzione speciale è andata alla Fondazione Polo dell’Infanzia di Brendola che ha partecipato con le sezioni pettirossi e topini e l’educatrice Anna Panozzo per il progetto Gesti di cura al nido. Una bacheca di foto, gesti spontanei di gentilezza fra i bambini, a volte scatti mossi ma eloquenti nel rappresentare la cura dell’altro. Ed è proprio nell’azione pratica che i bambini presenti nella bacheca dimostrano ogni giorno l’intenzione di volersi prendere cura dei propri compagni: gesti come imboccare, pettinare, aiutare a chiudere una giacca o indossare una scarpa, accarezzare o massaggiare, abbracciare e invitare a dividere un gioco o un pezzo di pane diventano via via sempre di più pratiche naturali da rivolgere al prossimo. Il prendersi cura quotidianamente di qualcuno rappresenta il modo più diretto, senza l’utilizzo della parola, per trasmettere il messaggio: “io ho a cuore il tuo benessere”.