Giorno della Memoria: Provincia di Vicenza e Rete Biblioteche vicentine insieme per non dimenticare
Vicenza, 19 gennaio 2024 - Provincia di Vicenza e Rete Biblioteche Vicentine insieme per il Giorno della Memoria, con un programma che parte dalle biblioteche vicentine ed entra nelle scuole, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza della storia, in particolare di quella legata allo sterminio nazista degli ebrei e di tutte le categorie di persone ritenute "indesiderabili" o "inferiori".
Ad illustrare le iniziative sono stati questa mattina il presidente della Provincia Andrea Nardin e la responsabile della Rete Biblioteche Vicentine Lidia Zocche.
Si parte dalle biblioteche, si è detto, perché è in questi luoghi, sempre più centri culturali di riferimento delle comunità, che si terranno nei prossimi giorni molti eventi per ricordare, conoscere, riflettere. Sono oltre 40 gli eventi in cartellone, ma la lista non è definitiva ed è in continuo aggiornamento sul sito rbv.biblioteche.it e sui social della Rete. Ci sono spettacoli teatrali, mostre, reading, convegni, proiezioni di film, concerti. Proposte per adulti e per ragazzi.
Un programma che coinvolge l’intero territorio vicentino, dai comuni più grandi fino a Montegalda passando per Valdagno, Sarcedo, Val Liona, Nove e tanti altri.
E poi ci sono le scuole. Anzi, meglio, gli studenti. E’ a loro che si rivolgono Provincia e Rete Biblioteche proponendo i “12 libri per non dimenticare”, selezione di libri studiata appositamente per i giovanissimi delle elementari e medie e per i ragazzi delle scuole superiori. Due locandine, ognuna con le 12 copertine dei libri consigliati, che verranno inviate a tutte le scuole del vicentino, con l’invito ad esporle.
Nel programma di Provincia e Rete Biblioteche anche alcuni video di testimonial d’eccezione impegnati nella lettura di brevi testi dedicati al tema della Shoah. I primi due sono il presidente Andrea Nardin e la giovane scrittrice vicentina Camilla Ghiotto.
“Conoscere e approfondire è un modo per vivere a pieno questa ricorrenza -ha sottolineato Nardin- che non deve ridursi ad una giornata, ma deve concorrere a formare una coscienza critica, a renderci liberi. Ciò che sta accadendo non lontano da noi, i tanti conflitti sono un monito: conoscere il passato significa anche costruire il futuro in un'ottica di pace, senza rivendicazioni.”