Bacchiglione sorvegliato speciale. Al tavolo in Provincia decise due azioni straordinarie: monitoraggi costanti delle acque e verifica di tutti gli scarichi non allacciati alla rete.
Vicenza, 15 luglio 2022 - Bacchiglione sorvegliato speciale. La schiuma bianca che ne aveva ricoperto le acque la scorsa settimana a ridosso della vecchia centrale idroelettrica, in zona Ponti di Debba, aveva da subito messo in allarme le istituzioni, Provincia di Vicenza in primis che già nello stesso pomeriggio era in sopralluogo con il presidente Francesco Rucco e il consigliere con delega all’ambiente Matteo Macilotti.
Ieri pomeriggio in Provincia è stato analizzato l’esito dei campionamenti effettuati da Arpav e si sono decise due linee d’azione: monitoraggio delle acque del Bacchiglione con campionamenti da Vicenza a Longare e controllo casa per casa di tutti gli scarichi non collegati alla rete fognaria.
All’incontro in Provincia, voluto e convocato dal consigliere Macilotti, erano presenti i Comuni di Vicenza e Longare, rispettivamente con l’assessore all’ambiente Simona Siotto e il sindaco Matteo Zennaro, Arpav con la direttrice del dipartimento di Vicenza Francesca Daprà e i tecnici, il Genio Civile con il direttore Paolo Marchetti, il gestore idrico Viacqua con il presidente Giuseppe Castaman e il direttore Alberto Piccoli, il dirigente provinciale all’ambiente Filippo Squarcina e la polizia provinciale.
“Le analisi non hanno evidenziato una causa specifica - ha subito chiarito Macilotti- pur avendo Arpav analizzato una gran quantità di materiale”. Lo stesso depuratore di via Cipro non presenta criticità, con dati regolari. Nessun responsabile dunque, ma una certezza: il COD (acronimo di Chemical Oxygen Demand, valore che si utilizza per determinare il livello di inquinamento dell’acqua) che nel Bacchiglione è sempre stato minore a 5, è risultato superiore a 10. Quindi la concentrazione di inquinanti è superiore perché è diminuita l’acqua che li diluisce. Fenomeno che si sta verificando in generale in tutti i corsi d’acqua, ma che nel Bacchiglione, per la particolare conformazione dell’area dei Ponti di Debba, ha creato una schiuma bianca densa che odorava di detersivo.
Tutto normale? “Certo che no -ha sottolineato Macilotti- Il Bacchiglione è a un terzo della sua portata normale. Un dato eccezionale, ma che di certo si ripeterà in futuro. Per questo è necessario intervenire.”
Con due azioni, come si diceva: la prima è l’analisi dell’acqua, con campionamenti costanti di Arpav e Viacqua lungo il l’asta del Bacchiglione dal versante nord della Città fino a Longare “anche per verificare le differenze tra la confluenza con il Retrone e quella con il Tesina” ha sottolineato il sindaco Zennaro.
La seconda azione è una verifica eseguita da Viacqua e Comune di Vicenza sugli scarichi di Vicenza non collegati alla rete fognaria per intercettare eventuali irregolarità, che vanno dagli scarichi abusivi a malfunzionamenti delle vasche imhoff.
Un piano di controlli mai effettuato prima, come hanno sottolineato Macilotti, Zennaro e Siotto, necessario per fare luce sullo stato di salute del fiume che attraversa la città, ma anche e soprattutto per intervenire e prepararlo ad altri periodi di siccità futuri a cui bisogna essere preparati.
“L’attenzione delle istituzioni è alta -è l’appello finale- ma serve la collaborazione di tutti i cittadini.”