Bacino dell'Astico
Bacino dell'Astico-Tesina
Idrografia e qualità biologica delle acque
Costituisce un sottobacino del più ampio bacino del Leogra-Bacchiglione. Confina ad Est con il bacino del Brenta e ad Ovest con il bacino del Leogra.
Comprende le seguenti unità idrografiche:
- Sottobacino Astico-Posina
- Sottobacino del Tesina
Sottobacino Astico-Posina
L'Astico nasce in Trentino tra il monte Sommo Alto e il monte Plant; riceve gli apporti di numerosi torrenti laterali tra cui importante è il T. Posina. Lo sviluppo dell'intera rete idrografica naturale è stato stimato in 141 Km circa; di questi 34 Km sono rappresentati dal T. Astico e circa 16 Km dal T. Posina. All'altezza di Sandrigo, l'Astico si unisce al fiume Tesina, che origina dalle risorgive della zona di Sandrigo e successivamente confluiscono nel fiume Bacchiglione a Longare.
Il bacino dell'Astico ha struttura geologica prettamente calcarea nella zona montana, mentre nella fascia dell'alta pianura l'alveo è costituito da imponenti materassi alluvionali ciottoloso-ghiaiosi. A Lugo Vicentino, è presente uno sbarramento che devia completamente le portate di magra del torrente convogliandole nel Canale Mordini, lasciando l'alveo asciutto per buona parte dell'anno fino alla confluenza con il F. Tesina.
Buona è la qualità delle acque che scorrono in questi territori. Si evidenziano solamente dei punti critici (ad Arsiero e a Lugo) in corrispondenza dell'immissione di grossi complessi industriali.
Il sistema idrico del fiume è piuttosto complesso: nasce infatti dalle risorgive nei pressi di Sandrigo che convogliano acque con buona portata. A livello della confluenza con il T. Astico la portata è di circa 12 m3. Da qui a valle il corso d'acqua scorre con il nome di F. Tesina fino alla confluenza con il F. Bacchiglione in località S. Pietro Intrigogna.
Il F. Tesina riceve gli apporti dei T. Laverda, Longhella e Chiavone che non hanno portata costante durante l'anno. La qualità delle acque del Tesina è buona in tutto il tratto superiore fino a Marola dove, per effetto della confluenza di scarichi civili, peggiora la condizione complessiva dell'ecosistema acquatico.
Numerose sono le rogge di risorgiva che, dopo un percorso più o meno breve, confluiscono nel F. Tesina: la Rg. Astichello, la Rg. Palmirona, la Rg. Tribolo, la Rg. Caveggiara oltre a numerosi altri rii di minore importanza. La qualità delle acque di queste rogge non è sempre buona per la presenza di scarichi di origine civile o zootecnica soprattutto nei corsi più a Sud.
La fauna ittica
Sono state visitate 35 stazioni per un numero totale di 71 campionamenti. Sono stati effettuati 15 campionamenti nel T. Astico, 9 nel T. Posina, 13 nel F. Tesina e 24 negli affluenti minori.
In Tabella 2 sono indicati i valori medi di densità stimata, biomassa stimata e produzione calcolate per ogni stazione per le principali specie ittiche.
Nel T. Astico, da Arsiero a monte, la densità delle trote fario è risultata molto buona nei campionamenti eseguiti nel 1987 con valori medi di 0.526 ind./m2 e una biomassa media di 26.54 g/m2. Quest'ultimo valore, sicuramente non rappresentativo di tutta l'asta del torrente, è sovrastimato per il contributo dato dalla popolazione ritrovata nella stazione A 15. Anche durante i monitoraggi del 1992 sono stati ritrovati buoni valori di densità (0.298 ind./m2 ) e biomassa (25.433 g/m2), ma anche questi dati sono risultati sfalsati dagli elevati valori riscontrati nella stazione A 15.
Più bassa è risultata sia la densità media (0.118 ind./m2) sia la biomassa stimata (6.793 g/m2) nel T. Posina (anno 1987), mentre nel monitoraggio del 1992 i valori ritrovati erano: densità = 0.068 ind./m2 e biomassa = 5.523 g/m2.
Negli affluenti laterali la densità delle trote fario è sempre buona (0.582 ind./m2 per gli affluenti dell'Astico e 0.362 ind./m2 per quelli del Posina) così come la biomassa stimata che si attesta sui 16.340 g/m2 e 11.169 g/m2 rispettivamente nel 1987.
Nei bacini del T. Laverda del Chiavone Bianco e del Chiavone Nero, la densità media è di 0.891 ind./m2; questo valore risente fortemente della elevata densità di individui rilevata localmente nel T. Chiavone bianco in un tratto soggetto annualmente ad immissioni. La biomassa media stimata è di 7.096 g/m2 Nel F. Tesina la popolazione salmonicola si riduce notevolmente a causa dello scarso apporto della riproduzione naturale. Sia densità che biomassa della trota fario sono decisamente basse (densità = 0.009 ind./m2 e biomassa = 1.770 g/m2).
Le trote marmorate sono state catturate solamente nel T. Astico nel tratto tra il ponte di Pedescala ed Arsiero dove le condizioni ambientali sono più idonee alle loro esigenze ecologiche.
La popolazione ha una densità media di 0.087 ind./m2 e una biomassa media stimata di 7.225 g/m2 (dati del 1987). Nel successivo monitoraggio del 1992 la condizione è ulteriormente peggiorata.
Anche in questo corso d'acqua sono evidenti i casi di ibridazione tra le trote marmorate e le trote fario. Questo fenomeno, comportando una continua perdita di purezza della trota marmorata, mette in pericolo la sopravvivenza stessa della semispecie in questi ambienti.
Lo scazzone è presente in tutto il T. Astico, nel T. Posina e in alcuni affluenti. Discreta sia la densità media (0.371 ind./m2) che la biomassa media stimata (6.306 g/m2) nel T. Astico. Nel T. Posina, che è soggetto a variazioni di portata molto più drastiche (in certi tratti rimane in secca per lunghi periodi) la popolazione di scazzoni è più rarefatta, con densità media di 0.062 ind./m2.
Nei pochi affluenti in cui è stato ritrovato questo pesce la densità è risultata di 0.413 ind./m2 con una biomassa di 4.04 g/m2 (1987).
Nelle stazioni a valle di Arsiero l'ambiente acquatico si modifica in conseguenza della diminuzione di pendenza dell'alveo e della velocità della corrente; la tipologia ambientale e la morfologia del fondo permettono la colonizzazione di popolazioni di ciprinidi reofili quali il cavedano (Leuciscus cephalus), il barbo canino e la sanguinerola oltre a specie bentoniche come il ghiozzo e il cobite comune (Cobitis taenia). Nel F. Tesina la comunità ittica è costituita prevalentemente da Ciprinidi reofili nel tratto superiore, mentre nel tratto terminale compaiono anche specie fitofile accompagnate da anguilla, luccio, ghiozzo e cobite.