Parere

              PROVINCIA DI VICENZA
                              AREA TECNICA
                        SERVIZIO VIA – VAS - RIFIUTI
                         Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
              Domicilio fiscale e Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA




    VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
             DEL 16/05/2024
L'anno 2024, il giorno 16 del mese di maggio alle ore 17:20 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riuni-
to nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento:
VIBETONBRENTA SRL Procedura di verifica assoggettabiltà a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per
inserimento di un’ulteriore attività di recuper rifiuti speciali non pericolosi in un impianto autorizzato con A.U.A. Lo-
calizzazione – comune di Vicenza.

All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO               Presidente               Assente


BALDISSERI ANDREA          Responsabile del Servizio            Presente

BRADASCHIA MAURIZIO             Commissario             Presente on line

BUSATO FILIPPO               Commissario                Assente

CAMPAGNOLO MIRKO              Commissario             Presente on line

MENEGHINI ROBERTA              Commissario             Presente on line

MURARO TERESA                Commissario             Presente on line

PIVA MARCO                 Commissario             Presente on line

SVEGLIADO GIULIA              Commissario             Presente on line

VALVASSORI RIMSKY              Commissario             Presente on line

VICENTIN ALBERTO              Commissario                Presente

DEGAN PAOLO                 Commissario                Presente


La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 23195 del
15/05/2024, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funziona -
mento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle in-
formazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.



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                      Vibetonbrenta S.R.L.
                          PARERE N. 09/2024

Oggetto: Inserimento di un’ulteriore attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi in un impianto au-
torizzato con A.U.A.
PROPONENTE:                Vibetonbrenta S.R.L.
SEDE LEGALE:               Via Capitello n. 1 – Roncegno Terme (TN)
SEDE INTERVENTO:             Viale del Lavoro n. 57 – Vicenza
TIPOLOGIA ATTIVITÀ:            Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi..
PROCEDIMENTO:               Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/06
MOTIVAZIONE V.I.A:            ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
                     infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
                     pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
                     operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
                     decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ad esclusione degli impianti mobili
                     volti al recupero di rifiuti non pericolosi.
COMUNE INTERESSATO:            \\\
DATA DOMANDA:               28 novembre 2023
DATA PUBBLICAZIONE:            01 dicembre 2023
DATA INTEGRAZIONI:            04 marzo e 08 maggio 2024

DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
               TITOLO                                  NOME FILE
Studio Preliminare Ambientale                     1. Studio Preliminare Ambientale

AUA Provvedimento n. 170/2021 e suo aggiornamento           2. All. A. Provvedimento AUA aggiornamento

Valutazione Previsionale di impatto acustico              3. All. B Val. Prev. Impatto acustico

Scheda tecnica impianto di frantumazione, deferrizzazione e
                                    4. All. C Scheda impianto frant. Defer. vaglio
vagliatura

Contratto di locazione                         5. All. D contratto locazione
Dichiarazione di non incidenza rispetto ai siti Natura 2000      6. Ali. E Dichiaraz. VINCA

Visura CCIAA                              7. Ali. F Visura CCIAA

Attestazione rinnovo conformità antincendio              8. All. G. Conformità Antincendio

Certificato di destinazione urbanistica                9. All. H CDU

Domanda di autorizzazione paesaggistica                10. All. I Domanda autorizzazione paesaggistica

Concessione Idraulica                         11. All. L. Concessione Idraulica


                         PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta Vibetonbrenta S.r.l. con impianto sito in zona industriale di Vicenza - Viale del Lavoro n. 57, svolge
già oggi l’attività di produzione calcestruzzi, anche con recupero rifiuti costituiti da ceneri che vengono mi-
scelate nell’impasto del calcestruzzo, ed è autorizzata con provvedimento A.U.A. n. 170/2021 del 06.07.2021
della Provincia di Vicenza.


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L’azienda intende ora di inserire nell’attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi il recupero di ulteriori
rifiuti, in particolare i rifiuti da costruzione, demolizione e scavi, tra cui gli scarti di produzione del calce-
struzzo, ai sensi del D.M. 152/2022 del 29.07.2022, con l’utilizzo di un frantumatore, deferrizzatore e vaglio.
Le quantità di rifiuti, sia di messa in riserva che trattati annualmente, verranno aumentate rispetto a quelle
autorizzate e verranno aggiunti i codici EER dei nuovi rifiuti ritirati, costituiti da scarti di produzione del cal-
cestruzzo e da rifiuti da costruzione, demolizione e scavi.
L’area impiantistica è sudpisibile in due zone:
  • una pavimentata in CLS di circa 1800 mq ove è presente l’impianto di produzione calcestruzzi, con la ca -
bina comandi e la cabina elettrica, i parcheggi, i servizi igienici, le vasche interrate, nonché il sistema di rac -
colta e trattamento delle acque di sgrondo dal punto di carico delle autobetoniere e delle acque meteoriche di
dilavamento, oltre ad una diesel-tank da 6.000 l;
   • un’area non pavimentata dove si trovano i cumuli di materiali inerti, le tramogge di carico inerti
dell’impianto produttivo ed il nastro trasportatore che trasferisce gli inerti al sistema di carico in betoniera,
oltre al lavaggio interno dei tamburi delle autobetoniere e di trattamento delle acque di lavaggio beton wash,
al fine del loro recupero nel lavaggio stesso.
L’area impiantistica esistente manterrà la stessa estensione e la stessa delimitazione attuale ed il progetto
consiste nell’inserire un’ulteriore attività di recupero rifiuti inerti, con allestimento di una piazzola imper -
meabilizzata per la messa in riserva e trattamento dei nuovi rifiuti e per lo stoccaggio dei materiali End of
waste in attesa di certificazione; altra modifica riguarderà l’aumento della quantità annua di recupero ceneri
(rifiuto) nella produzione di calcestruzzi.
Le acque meteoriche ricadenti sulla suddetta piazzola saranno raccolte e trattate e pertanto il sistema di rac-
colta e trattamento acque meteoriche dovrà essere integrato e rivisto, così come saranno integrate le vasche di
raccolta acque meteoriche interrate
La quantità delle ceneri messa in riserva R13 rimarrà quella autorizzata ed anche il sistema di raccolta e trat-
tamento beton wash delle acque di lavaggio dei bicchieri delle autobetoniere resterà quello esistente, con
l’acqua che, dopo trattamento, viene riutilizzata nel lavaggio dei bicchieri delle autobetoniere.
La bagnatura dell’area, che attualmente avviene con l’utilizzo di ugelli ubicati all’ingresso e lungo il lato ove-
st dell’impianto, sarà implementata per umidificare i cumuli dei rifiuti e dei materiali; verrà inoltre stabilito
un programma di manutenzione della folta barriera arborea presente sul lato sud e buona parte del lato est




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                         Ortofoto del sito

           QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO

STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Vicenza;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Vicenza;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presente nello SPA non appare adeguatamente approfondito.in quanto non sono
state inpiduate, con alcune eccezioni, le zone/aree interessate dall’impianto e, conseguentemente, non sono
state messe, nella maggior parte dei casi, in relazione con l’intervento stesso.
                          Valutazioni
Si ritiene necessario procedere ad una rielaborazione generale del quadro programmatico alla luce delle
considerazioni sopra evidenziate andando ad inpiduare analiticamente, per ogni piano/programma (PTRC,
PTCP. PAT, PI, PTA etc.) le singole sensibilità ambientali/territoriali interessate mettendole in relazione con
l'impianto e la proposta progettuale.
Si evidenzia inoltre che:
    lo S.P.A. non è stato rapportato con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
    l’analisi del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (P.R.G.A.) dovrà essere integrata ed
     approfondita sulla base delle considerazioni inviate in proposito dall'autorità di Bacino;
    l'area è gravata da vincolo paesaggistico dovuto alla presenza della Roggia Dioma;
    dovrà essere chiarito se, nella fase autorizzativa successiva, si voglia usufruire di variante
     urbanistica, possibile comunque solo nell’ambito della procedura ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs.
     152/2006.
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Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

             QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
L’area impiantistica è sudpisibile in due zone, una pavimentata in CLS di circa 1800 mq e l’altra non
impermeabilizzata.
Nell’area pavimentata vi è l’impianto di produzione calcestruzzi, con la cabina comandi e la cabina elettrica,
i parcheggi, i servizi igienici, le vasche interrate, il sistema di raccolta e trattamento delle acque di sgrondo
dal punto di carico delle autobetoniere e delle acque meteoriche impattanti sul piazzale pavimentato in CLS
prima dello scarico sulla roggia “Dioma”; è inoltre presente una diesel-tank da 6.000 lt, per l’utilizzo della
quale è stato rilasciato dai Vigili del Fuoco l’attestazione di rinnovo periodico di conformità antincendio.
Nell’area non impermeabilizzata si trovano i cumuli di materiali inerti (ghiaia, ghiaietta, sabbia), le tramogge
di carico inerti dell’impianto produttivo con la relativa rampa di carico ed il nastro trasportatore che
trasferisce gli inerti al sistema di carico in betoniera.
L’area impiantistica, tranne sul lato roggia e sul lato che confina con altro stabilimento, è recintata con rete
metallica tesa su paletti in ferro su muretto in CLS e all’impianto si accede attraverso un cancello scorrevole
su Viale Del Lavoro. Sul perimetro di quasi due lati dell’area impiantistica è presente una folta barriera
arborea, mentre sul lato strada (Viale Del lavoro), oltre al cancello vi è la recinzione in rete metallica munita
di rete verde ombreggiante.




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DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
La ditta effettua l’attività di produzione di calcestruzzi pronti all’uso e prevede già attualmente una fase di
recupero di rifiuti, costituiti da ceneri che vengono dosate nell’impasto del calcestruzzo e con l’utilizzo di un
impianto “a torre”, le cui parti essenziali sono: tramogge di carico inerti con relativa bilancia dosatrice, sili
metallici per lo stoccaggio del cemento e delle ceneri e relativa bilancia dosatrice, cabina comandi, punto di
carico betoniere. Le materie prime impiegate sono costituite da inerti lavati e classificati per granulometria in
funzione del prodotto finale, dai leganti idraulici quali il cemento e le ceneri (rifiuto), dall’acqua e dagli
additivi. Gli inerti lavati e classificati dimensionalmente giungono in cantiere con automezzi muniti di
coperture, vengono stoccati in cumuli separati uno dall’altro e successivamente ripresi con pala gommata,
per essere caricati nelle tramogge di alimentazione dell’impianto e convogliati nella centrale di betonaggio.
Il cemento viene stoccato in 2 silos, le ceneri (rifiuto) in un silos, ed entrano entrambi nel ciclo di produzione
attraverso l’uso di coclee e di dosatori; da questo punto in poi tutte le fasi di estrazione, dosaggio di tutti i
materiali e carico delle autobetoniere, avvengono mediante ciclo automatico comandato da un operatore
nella sala di comando. Il gruppo di stoccaggio e di dosaggio degli aggregati è costituito da una serie di
tramogge in linea sudpise in scomparti, uno per ogni tipo di materiale inerte. Gli inerti vengono estratti dal
fondo delle tramogge di stoccaggio per caduta, attraverso apposite bocchette di scarico e, mediante nastro
trasportatore, raggiungono la torre dove vengono versati nel comparto di deposito di pertinenza. Vengono
quindi estratti per caduta e dosati, secondo la ricetta, all’interno di un’apposita tramoggia di pesatura,
sottostante i comparti di stoccaggio. Infine, tramite il punto di carico presente nella torre dell’impianto, gli
inerti vengono versati per caduta nel tamburo rotante dell’autobetoniera.
Per quanto riguarda i quantitativi delle materie prime utilizzate ogni giorno, queste dipendono dal tipo di
CLS da produrre e dai quantitativi di vendita, mentre su base annua la capacità produttiva è di circa 144.000
tonnellate, equivalenti a 60.000 m3; indicativamente, le materie prime e rifiuti utilizzati per la produzione di
calcestruzzi sono (dati in tonnellate) pari a circa:

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- Inerti 113.000;
- Cemento 15.000;
- Acqua 8.000;
- Additivi 1000 t/a
- Ceneri (rifiuto) 3.000.




La parte relativa al recupero rifiuti, attualmente autorizzati in A.U.A., riguarda i seguenti codici EER:
   10.01.02 ceneri leggere di carbone;
   10.01.03 ceneri leggere di di torba e di legno non trattato;
   10.01.17 ceneri leggere prodotte da coincenerimento, perse da quelle di cui alla voce 10.01.16.
Si riportano di seguito le quantità dei rifiuti trattati e stoccati, utilizzando come riferimento espositivo
l’Allegato 1 Suballegato 1 al D.M. 5.02.98 e s.m.i.




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L’area impiantistica esistente manterrà la stessa estensione e la stessa delimitazione attuale.
Il progetto, infatti, consiste nell’inserire nell’area impiantistica esistente, dove si continuerà a produrre calce -
struzzi, un’attività di recupero rifiuti costituiti da macerie edili, tra cui gli scarti di produzione del calcestruz -
zo, e rifiuti da costruzioni, demolizioni e scavi con l’utilizzo di un impianto di frantumazione/ deferrizzazio-
ne e vagliatura e sarà allestita una piazzola impermeabilizzata per la messa in riserva e trattamento dei nuo-
vi rifiuti e per lo stoccaggio dei materiali End of Waste in attesa di certificazione (vedi tav.03 a seguire); verrà
inoltre aumentata la quantità annua di recupero ceneri (rifiuto) nella produzione di calcestruzzi.
Nell’area Nord-Est dell’impianto verrà creata una piazzola di circa 1.400 m 2, pavimentata in CLS, dove verrà
posizionato l’impianto di frantumazione/deferrizzazione e vagliatura dei nuovi rifiuti, il cumulo dei rifiuti
da trattare, i cumuli che si formano sotto le braccia dell’impianto ed i cumuli delle End of waste in attesa di
certificazione.
Le acque meteoriche ricadenti sulla suddetta piazzola dovranno essere raccolte e trattate e pertanto il sistema
di raccolta e trattamento acque meteoriche dovrà essere integrato e rivisto.
Per quanto riguarda la produzione del calcestruzzo, con il recupero delle ceneri in aumento, non sono previ-
sti potenziamenti e, quindi, l’impianto rimarrà nella posizione attuale, manterrà la stessa capacità produttiva
di calcestruzzo.




Il sistema di raccolta e trattamento beton wash delle acque di lavaggio dei bicchieri delle autobetoniere reste -
rà invariato, con l’acqua che, dopo trattamento, viene riutilizzata nel lavaggio dei bicchieri delle autobetonie -
re. Le vasche di raccolta acque meteoriche interrate verranno integrate/potenziate.
La bagnatura dell’area, che attualmente avviene con l’utilizzo di ugelli ubicati all’ingresso e lungo il lato ove-
st dell’impianto, sarà anch’essa implementata per umidificare i cumuli dei rifiuti e dei materiali; verrà inoltre
stabilito un programma di manutenzione della folta barriera arborea presente sul lato sud e buona parte del
lato est.
La quantità dei rifiuti costituiti da cenere messi in riserva autorizzata non viene modificata e rimane di 85
tonnellate, mentre la quantità annua di ceneri recuperate penta di 7.000 tonnellate.
La quantità annua prevista dei nuovi rifiuti (inerti) che saranno oggetto di recupero, sarà di 48.000 tonnellate
(pari a circa 30.000 m3) mentre la capacità massima di stoccaggio (R13) sarà di 1.280 t (pari a 800 m 3); i mate-
riali End of Waste in attesa di certificazione, infine, saranno oggetto di deposito per circa 2.500 tonnellate
(pari a circa 1.800 m3).
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Il recupero dei nuovi rifiuti vede la produzione di materiali End of Waste in linea con le indicazioni del DM
152//2022 ed in base a tale decreto i nuovi rifiuti che saranno ritirati in impianto sono riportati di seguito.
    17.01.01 Cemento
    17.01.02 Mattoni
    17.01.03 Mattonelle e ceramiche
    17.01.07 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche
    17.05.08 Pietrisco per massicciate ferroviarie, perso da quello di cui alla voce 17.05.07
    17.09.04 Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, persi da quelli di cui alle voci
     17.09.01, 17.09.02 e 17.09.03
    17.03.02 Miscele bituminose perse da quelle di cui alla voce 17.03.01
    17.05.04 Terra e rocce, perse da quelle di cui alla voce 17.05.03
    10.13.11 Rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, persi da quelli di cui alle
     voci 10.13.09 e 10.13.10
    19.12.09 Minerali (ad esempio sabbia, rocce)
    01.04.08 Scarti di ghiaia e pietrisco, persi da quelli di cui alla voce 01.04.07
    01.04.09 Scarti di sabbia e argilla
    01.04.10 Polveri e residui affini, persi da quelli di cui alla voce 01.04.07
    01.04.13 Rifiuti prodotti dal taglio e dalla segagione della pietra, persi da quelli di cui alla voce
     01.04.07.
                          Valutazioni
Si ritiene necessario acquisire in modo univoco il dato puntuale di potenzialità giornaliera di trattamento.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

                              111
              QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Per il sito in esame si prendono in considerazioni i dati rilevati dalla rete della qualità dell’aria gestita da
ARPAV, in particolare alla stazione di Vicenza Ferrovieri negli anni 2021-2022.
Le concentrazioni di biossido di zolfo (SO2), biossido di azoto, benzene e benzo(a)pirene sono risultate
inferiori ai limiti ed ai valori obiettivo fissati dal D. Lgs 155/2010, mentre sono risultati critici il PM10 e
l’ozono in buona parte della Provincia.
L’attività che viene svolta presso il sito si caratterizza essenzialmente per la presenza di emissioni diffuse
derivanti dalla movimentazione e dal trattamento dei rifiuti, dalla movimentazione dei materiali End of
waste ottenuti e degli inerti; sono inoltre presenti emissioni convogliate che derivano dalla produzione di
calcestruzzi con recupero delle ceneri ed autorizzate con l’A.U.A. n. 1122/2021, che restano invariate.
Nella gestione dell’attività dell’impianto si è considerato con attenzione la problematica relativa alla
produzione di polveri derivanti dalle attività svolte all’interno dell’impianto e dalla viabilità interna.
Infatti, con l’inserimento della nuova attività di recupero rifiuti si avrà un aumento della movimentazione
della pala che va a caricare, oltre alle tramogge dell’impianto calcestruzzi, e tramogge di carico dell’impianto
di frantumazione/deferrizzazione e vagliatura ed un aumento di traffico di automezzi che conferiscono,
oltre alle ceneri, i rifiuti da C&D e prelevano i materiali EoW certificati.
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L’area interessata non differisce rispetto a quella per la quale sono stati già adottati dei sistemi di bagnatura
ad ugelli per abbattere le polveri diffuse e tali sistemi saranno implementati per garantire l’abbattimento
delle polveri su tutte le aree dell’impianto, a partire dai rifiuti che vengono avviati all’impianto di
frantumazione/deferrizzazione/vagliatura, che vengono preliminarmente umidificate dal sistema di
bagnatura ad ugelli.
L’impianto di aspersione attuale è realizzato mediante quattro irrigatori dinamici con raggio d’azione da 10
a 30 m, che sarà implementato con l’installazione di altri 3 ugelli, in modo da bagnare tutte le aree che
possono emettere polveri. La rete idrica è alimentata da un pozzo, che mediante una pompa mette in
pressione le condotte in polietilene interrate. Si prevede, altresì, che in base alle necessità stagionali la
frequenza della bagnatura possa essere aumentata, ad esempio in periodi di siccità e/o ventosi, o diminuita,
ad esempio in periodi di piogge ripetute.
Anche la fase di trasporto (in/out) è stata oggetto di attenzione prevedendo:
   l’impiego di autocarri sempre muniti di telone di copertura finalizzato ad evitare la dispersione in
     atmosfera di materiale;
   andatura degli automezzi e mezzi d’opera all’interno dell’impianto < 20 km/h;
   la sospensione dell’attività in giornate particolarmente ventose;
   la cautela nella movimentazione dei materiali inerti con i mezzi d’opera, in modo da non sollevare
     polveri, previa bagnatura;
   la cautela nello scarico/carico materiali dagli/negli automezzi, in modo da non sollevare polveri.
                          Valutazioni
Si  ritiene   di  richiedere   le  seguenti   integrazioni  in   relazione   all’impianto  di
frantumazione/deferrizzazione/vagliatura:
   si valuti l’opportunità, oltre alla bagnatura preliminare del materiale in ingresso all’impianto, del
     posizionamento di ulteriori ugelli nebulizzatori, operanti in maniera continuativa durante il
     funzionamento dell’impianto, in prossimità dei punti dove le polveri più fini possano essere emesse
     in atmosfera quali, ad esempio, le uscite dei nastri di trasporto dei materiali grossolani e dei fini
     separati dal vaglio;
   il gruppo elettrogeno che alimenta l’impianto può operare sia con alimentazione da rete elettrica sia
     con motore a combustione interna funzionante a gasolio e nella scheda tecnica si evidenzia che il
     gruppo elettrogeno è dotato di motore CAT C7.1 Stage V da 225 kW, mentre in altra pagina del
     medesimo allegato è indicata una potenza di 193 kW; oltre a definire il dato corretto, si chiede
     evidenza di una valutazione delle emissioni prodotte da questo punto di emissione.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’area dove sorge l’impianto confina da un lato con la Roggia Dioma, che rientra nel bacino del fiume
Bacchiglione, che confluisce successivamente nel fiume Retrone.
Nel rapporto dell’ARPAV sullo stato delle acque superficiali del Veneto per l’anno 2022 emerge che lo stato
della Roggia Dioma e secondo l’indice LIMeco, risulta scarso in merito allo stato ecologico.
Lo scarico autorizzato delle acque reflue e meteoriche del sito in esame avviene già attualmente nella Roggia
Dioma, previo trattamento delle acque reflue, nel rispetto dei limiti stabiliti dalla Tabella 3, Allegato 5 alla
Parte III del D. Lgs. 152/06, valori limite di emissione in acque superficiali; anche a seguito delle modifiche


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proposte lo scarico attuale verrà mantenuto e rimarranno identici sia i limiti di riferimento che la portata
idraulica.
L’introduzione dell’impianto di trattamento dei rifiuti inerti da costruzioni e demolizioni, tuttavia, l’impatto
sulla quantità e sulla gestione delle acque meteoriche di dilavamento, a seguito della persificazione e
modifiche delle aree, per lasciare spazio ai nuovi depositi e lavorazioni. Le modifiche andranno ad influire
sostanzialmente sui sistemi in uso di raccolta e trattamento delle acque reflue, che dovranno essere nel
complesso rivisti per consentirne lo scarico in conformità alle normative vigenti.
L’acqua ad uso tecnologico viene prelevata da attingimento autonomo (pozzo), dopo aver utilizzato tutta
quella disponibile della vasca di raccolta delle acque chiarificate di lavaggio, mediante apparecchiatura
“beton-wash.”; l'acqua viene utilizzata per la produzione del calcestruzzo e per il lavaggio interno dei
bicchieri delle autobetoniere allo scopo di recuperare il calcestruzzo che residua a fine giornata lavorativa;
inoltre, vi è un impiego anche per umidificare i piazzali, i cumuli di inerti, i cumuli di rifiuti, nonché la
viabilità interna, allo scopo di abbattere le polveri, soprattutto nei periodi di siccità o ventosi.
Le acque reflue dello stabilimento sono costituite da:
   Reflui di tipo civile: sono i reflui dei servizi igienici e dalle acque relative alla copertura uffici; i reflui
     dei servizi igienici sono scaricati con tubazione indipendente, dotata di pozzetto sifone tipo Firenze,
     alla condotta pubblica acque miste
   Acque industriali di risulta dall'attività costituite da reflui di lavaggio interno autobetoniere,
     mediante impianto beton-wash, sono raccolti in vasche dedicate per essere riutilizzati nel lavaggio
     dei bicchieri delle autobetoniere.
   Acque meteoriche di dilavamento delle superfici impermeabilizzate.
Le aree, che saranno in parte modificate con aumento dell’impermeabilizzazione complessiva della
superficie di dilavamento delle acque meteoriche, sono le seguenti.
   Area 1 di servizio: non modificata; le acque meteoriche saranno assorbite sul suolo.
   Area 2 di lavaggio autobetoniere: non modificata; le acque reflue continueranno a essere raccolte
     nella vasca e riutilizzate nella produzione.
   Area 3 di lavorazione calcestruzzo: non sarà modificata e le acque meteoriche di dilavamento
     continueranno ad essere raccolte e trattate.
   Area 4 di deposito materie prime (inerti da cava e materiale End of Waste certificato): l’area verrà
     ridotta per ricavare lo spazio a favore del nuovo impianto dedicato al trattamento e deposito di
     rifiuti; il materiale End of Waste certificato, dopo le analisi di rito con esito positivo, sarà equiparato
     a tutti gli effetti alle materie prime inerti (nel senso che non rilasciano sostanze inquinanti) per cui la
     pavimentazione rimarrà non impermeabilizzata, con assorbimento sul suolo delle acque meteoriche.
   Area 5 di lavorazione rifiuti, di deposito rifiuti e materiale End of Waste in attesa di classificazione.
     L’area sarà impermeabilizzata, delimitata da cordoli che consentono la raccolta separata di tutte le
     acque meteoriche ricadenti sull’area, ed il drenaggio per effetto delle pendenze verso una grata che
     invia tali acque alla vasca di accumulo, per il successivo trattamento di depurazione.
L’impermeabilizzazione dell’area che sarà adibita al deposito e trattamento dei rifiuti, la quantità di acque da
inviare al corso d’acqua sarà maggiore rispetto a quella attuale e, quindi, per la raccolta delle acque si è
previsto di costruire una vasca in calcestruzzo (vasca 6) a pianta rettangolare, con le dimensioni di 5x4,2 m e
con una profondità di 2 m, dal volume risultante di 42 mc complessivi, quindi più che sufficiente alle
necessità del caso. La vasca sarà dotata di pompa, dotata di un temporizzatore, che ritarderà di 5 ore il
trasferimento delle acque alla vasca V2 afferente all’impianto di depurazione.




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                          Valutazioni
Si ritiene di richiedere le seguenti integrazioni:
    l’incremento di superfici impermeabili superiore a 1.000 mq rende necessario uno specifico Studio di
     Compatibilità Idraulica e relativa parere del Consorzio APV, ai sensi della DGRV 2948/2009,
     richiamando anche quanto prescritto dalle NTA del PI del Comune di Vicenza;

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    una relazione sullo stato di conservazione delle pavimentazioni impermeabili esistenti e
    sull’efficienza della rete meteorica, prevedendo nel contempo uno specifico piano di manutenzione;
   per quanto riguarda inoltre l’area 5, oggetto di nuova impermeabilizzazione, si ritiene opportuno
    che la grata di raccolta delle acque abbia dimensioni tali da garantire la sua funzionalità nei confronti
    di intasamenti, ovvero che venga implementato un sistema di raccolta più capillare degli eccessi
    meteorici;
   presentare una bilancio idrico finalizzato a valutare la possibilità di un riutilizzo totale delle acque
    meteoriche opportunamente trattate per l’abbattimento delle polveri, allo scopo di ridurre/eliminare
    il prelievo dalla matrice acque sotterranee.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                          VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento. In sede di procedura autorizzativa successiva dovranno essere rispettate le prescrizioni del Consorzio di
Bonifica Alta Pianura Veneta.

CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area attuale dove si attua la produzione di calcestruzzi con il recupero delle ceneri, eccetto la parte
dedicata allo stoccaggio inerti, è impermeabilizzata, come pure lo sarà l’area dove si svolgerà l’attività di
recupero dei rifiuti da C&D. I rifiuti prodotti dall’attività di recupero vengono raccolti in container dedicati
collocati sulla piazzola in CLS. I rifiuti prodotti dalla pulizia del sistema di raccolta e trattamento acque
meteoriche vengono direttamente conferiti alla ditta che effettua gli interventi di pulizia ed i rifiuti derivanti
dalla manutenzione degli impianti, macchine operatrici e automezzi vengono stoccati in idonei contenitori
chiusi e/o posti al coperto e conferiti a ditte autorizzate.
Lo stoccaggio dei rifiuti da recuperare e dei materiali prodotti in attesa di certificazione avviene su aree
impermeabilizzate dotate di un sistema di raccolta e trattamento delle acque meteoriche.
Nell’area non impermeabilizzata saranno depositati in cumulo solo materiali inerti in natura e materiali End
of waste certificati. Pertanto la contaminazione del suolo risulta assente per la tipologia dei rifiuti recuperati,
per le modalità di gestione dei vari rifiuti e materiali e per la presenza di pavimentazione in CLS sul piazzale
di stoccaggio e trattamento rifiuti e di stoccaggio dei materiali in attesa di certificazione.
La presenza dei piazzali in CLS sulle aree dell’impianto dedicate allo stoccaggio e lavorazione dei rifiuti,
nonché allo stoccaggio dei materiali in attesa di certificazione, e la contestuale captazione delle acque
meteoriche impattanti sull’area, garantisce l’isolamento del piano di posa dei rifiuti dal suolo, evitandone
pertanto la contaminazione, e contestualmente garantisce l’allontanamento delle suddette acque meteoriche
impattanti sull’impianto, inviandole ad un sistema di depurazione, prima dello scarico finale.
In questo modo viene esclusa ogni possibilità di contatto dei rifiuti con il suolo e di loro eventuali rilasci
connessi al dilavamento con le acque meteoriche, nel suolo e nelle falde idriche sottostanti, caratterizzate
comunque da bassa vulnerabilità per la presenza di terreni a bassa permeabilità.
                           Valutazioni
Si ritiene di richiedere che la Ditta proponente relazioni sullo stato di conservazione delle pavimentazioni
impermeabili esistenti e sull’efficienza della rete meteorica, prevedendo nel contempo uno specifico piano di
manutenzione (vedasi prescrizione AMBIENTE IDRICO).
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Le emissioni acustiche prodotte da questa tipologia di impianto sono generate prevalentemente dalla
produzione calcestruzzi e dalle macchine utilizzate per la frantumazione e la vagliatura oltre che dall'uso
della pala meccanica o escavatore durante la movimentazione del materiale da trattare e trattato, nonché dal
traffico dei mezzi di trasporto in entrata ed in uscita dall’impianto. Considerato che sarà allestita una nuova
attività di recupero rifiuti, si è provveduto ad effettuare una valutazione previsionale di impatto acustico.
L’attività attualmente svolta rimane tale come utilizzo impianti e come quantità di rifiuti trattati e quindi di
automezzi che entrano ed escono dall’impianto.
L'area in cui si trova la Vibetonbrenta Srl è inserita in CLASSE V - aree prevalentemente industriali dal
Piano di Classificazione acustica del Comune.
                           Valutazioni
Dall’analisi della valutazione emerge la necessità di integrare / approfondire alcuni aspetti essenziali per
valutare l’impatto acustico ai ricettori:
   • devono essere chiaramente codificati e analizzati tutti i ricettori ritenuti critici, considerando sia le
abitazioni che gli uffici con prolungata presenza di addetti. L’impatto potrà essere studiato considerando gli
edifici e gli affacci maggiormente esposti;
  • deve essere valutato l’impatto cumulativo dell’attività esistente e della nuova attività; come misure si
potrà far riferimento a precedenti campagne (anche fatte da altri TCA) se il tecnico estensore ritiene che ci
siano tutti i dati necessari e gli elementi di accuratezza sufficienti;
  • per ogni ricettore dovranno essere valutati il livello residuo e le emissioni e verificati i limiti assoluti e
differenziali nei periodi di riferimento interessati, limiti che non sono da verificare all’interno della proprietà.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI ED EFFICIENZA ENERGETICA
Per quanto riguarda gli aspetti relativi alle vibrazioni, atteso che l’attività produttiva della ditta utilizza una
pala e un impianto di produzione calcestruzzi al quale si aggiunge un frantumatore/deferrizzatore/vaglio,
che sono macchine a potenzialità medio-bassa, si ritiene che le vibrazioni indotte siano in ogni caso contenute
e confrontabili con le misure di fondo eseguite in condizioni di non funzionamento e comunque con l’attività
già autorizzata.
Non è attesa la presenza di radiazioni ionizzanti e non ionizzate.
Non risultano sviluppati i temi dell’efficienza energetica e dell’inquinamento luminoso.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
All’attività svolta all’interno dell’attuale impianto si aggiunge l’attività di recupero dei rifiuti da C&D con un
impianto di frantumazione/deferrizzazione/vagliatura.
Pertanto nell’area impiantistica vi sarà un nuovo macchinario e degli ulteriori cumuli di materiali e rifiuti,
oltre a quelli di materiali inerti già presenti per produrre calcestruzzi.
Comunque l’area impiantistica rimane quella attuale, con il suo inserimento nella Zona Industriale di
Vicenza Ovest e la sua barriera verde perimetrale.

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Si ritiene, pertanto, che l’impatto paesaggistico dell’impianto modificato non cambi rispetto alla situazione
pregressa.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
La viabilità di accesso all’impianto è garantita da Viale Del lavoro, che tramite Viale degli Scaligeri permette
il collegamento dell’impianto con l’autostrada E70, con la SP 46 Bretella dell’Albera e con S.R. 11, di notevole
importanza, che collega la viabilità della zona ovest di Vicenza a vari comuni (Tavernelle, Montecchio
Maggiore, San Bonifacio, San Martino Buon Albergo, ecc.) fino a Verona.
Inoltre, tramite viale Degli Scaligeri e altri viali si può facilmente accedere alla S.P. 53 e da questa
all’autostrada A31.
Per una valutazione complessiva dell’impatto del traffico sulla viabilità locale è necessario procedere con il
dimensionare il volume di traffico derivante dal progetto di modifica dell’impianto, compresa la quantità
annua di ceneri (rifiuti) recuperate che sarà aumentata ed il recupero di una quantità di rifiuti da C&D.
Inoltre si continuerà a stoccare i materiali inerti necessari per produrre calcestruzzi.
L’impatto dell’insediamento di progetto sulla circolazione veicolare esistente viene eseguito determinando il
numero medio di spostamenti giornalieri che devono essere compiuti dai mezzi in ingresso/uscita
dall’impianto e valutandone l’effetto sulla viabilità esistente.




L’incremento del traffico veicolare in entrata ed in uscita dall’impianto, a seguito dell’aumento dei rifiuti
trattati, è valutato in circa 8 viaggi in più al giorno rispetto alla situazione attuale.
In considerazione dello stato della viabilità dell’ingresso/uscita dall’impianto, ubicato in Zona Industriale di
Vicenza, l’attività modificata dell’impianto non comporterà sovraccarichi significativi rispetto all’attuale
situazione, con un impatto aggiuntivo di circa un mezzo in più ogni ora lavorativa.




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La tabella sotto riportata riassume l’impatto da traffico veicolare prima e dopo la presente richiesta di
modifiche; la viabilità esterna si attua su vie ubicate nella Zona Industriale di Vicenza Ovest.




Il livello di servizio della viabilità afferente appare comunque congruo rispetto il carico aggiuntivo previsto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L’ambito territoriale oggetto del presente studio non è caratterizzato dalla presenza di specie floristiche e
vegetazionali di particolare valore e interesse, infatti l’area è da tempo sottoposta ad un’influenza di
trasformazione antropica del paesaggio in termini di utilizzo agrario ed urbano.
Il valore naturalistico-ambientale non è molto rilevante, anche se si evidenzia una buona presenza di saliceti,
formazioni riparie e prati. Le aree che mostrano una certa valenza ambientale sono isolate e in molti casi di
piccole dimensioni, frammentate da opere di edilizia, infrastrutture ed ampi campi coltivati a seminativo.
Considerato il tipo di paesaggio di contorno all’impianto (industriale) e del fatto che l’attività di produzione
calcestruzzi è presente in loco da molti anni, si ritiene che l’inserimento dell’attività di recupero rifiuti da
costruzioni e demolizioni non comporti alcun impatto aggiuntivo sulla presente matrice ambientale.
Il contesto territoriale di appartenenza risulta interessato da evidenti azioni di natura antropica che nel
tempo hanno alterato in modo irreversibili gli originari livelli di naturalità. Il territorio è caratterizzato
prevalentemente da habitat di origine antropica costituiti principalmente dal paesaggio urbano-industriale e
dalle aree destinate all’agricoltura. La forte perturbazione che contraddistingue l’area condiziona lo sviluppo
di cenosi naturali.



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                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.

CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA E V.INC.A.
Per quanto riguarda le fauna, gli esemplari di animali presenti sono per la maggior parte costituiti da topi,
ratti, marmotte, istrici, talpe, scoiattoli, ghiri, avicole, ricci, nutrie, volpi, caprioli, ecc., che trovano rifugio nei
pochi spazi lasciati liberi dall’agricoltura intensiva ed in genere a ridosso dei corsi d’acqua.
I principali uccelli sono i picchi, gli strigiformi, le gru cinerine, il falco pellegrino, i falconiformi, i merli, i
caraciiformi, ecc; tra gli uccelli acquatici i falacrocoracidi, gli ardeidi, le garzaie del vicentino, ecc .
L’ittiofauna dell’area è rappresentata, come riportato nella Carta Ittica di Vicenza, da tinche, alborelle,
scardole, gobbioni, carassi dorati, triotti, ecc., un tempo molto abbondante e oggi molto ridotta a causa
dell’aumento dell’inquinamento delle acque
L'ambito è esterno al sito della RETE NATURA 2000 SIC IT3220037 Colli Berici e dista 2,2 km. Nell'area non
sono presenti habitat di tipo prioritario e non rappresenta un'area attrattiva per specie segnalate dalla DGRV
2200/2014. Non sono presenti specifici "vettori" che possano indurre disturbi in rapporto ai siti di Rete
Natura 2000 considerati.
Considerato il tipo di paesaggio di contorno all’impianto (industriale) e del fatto che l’attività di produzione
calcestruzzi è presente in loco da molti anni, si ritiene che l’inserimento dell’attività di recupero rifiuti da
costruzioni e demolizioni non comporti alcun danno alla flora e fauna locale.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.


CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Per quanto riguarda la salute umana, i sistemi di contenimento degli impatti fin qui descritti e previsti per
non danneggiare l’ambiente in cui si va ad attuare la modifica proposta, sono necessari pure per contribuire
al mantenimento della salute umana.
In fase di redazione del progetto di modifica si è fatto altresì riferimento alle seguenti normative tecniche in
materia di igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro nonché di progettazione di impianti: 1. D. Lgs. 9 aprile
2008, n. 81 “Attuazione dell’art. 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 in materia di tutela della salute e della
sicurezza nei luoghi di lavoro”;
Non risultano pervenute considerazioni, valutazioni o segnalazioni da parte dell’Ulss competente per
territorio.
                         Valutazioni
Si ritiene necessario che venga data evidenza, a titolo integrativo, della conformità alla normativa di
prevenzione incendi per la fase attuale di recupero delle ceneri.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.

                        VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.




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               VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica/monitoraggio degli effetti dell’intervento.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.

                       Tutto ciò premesso si esprime
                              PARERE
          al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. In sede di presentazione dell’istanza di autorizzazione per la modifica dell’AUA dovranno essere trasmes-
si anche gli elaborati progettuali (relazione tecnica e tavole) che dimostrino il rispetto delle prescrizioni del
Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta (vedi allegato).
2. A seguito della realizzazione della modifica impiantistica proposta, si dovranno rispettare le seguenti con -
dizioni relative all’impatto acustico:
La compatibilità acustica mediante indagine di verifica del rispetto del limite ai ricettori critici (considerando
anche gli uffici riportati nelle integrazioni) da effettuarsi in periodo diurno con la massima attività in essere
(Frantoio + gruppo elettrogeno, attività di confezionamento calcestruzzo, movimento pale, ecc.) da ripetersi
poi con frequenza frequenza triennale.
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei pun -
ti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunica -
te con congruo preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, sa-
ranno stati comunicati i risultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previ -
sionale di Impatto Acustico.
I risultati della suddetta verifica potranno comportare una persa frequenza di controllo periodico.

Vicenza, 16 maggio 2024


  F.to Il Segretario                                      F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia                                    Andrea Baldisseri




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