Parere
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VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
DEL 14/11/2024
L'anno 2024, il giorno 14 del mese di NOVEMBRE alle ore 17:00 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Ditta
Vibetonbrenta srl - Procedura di verifica assoggettabiltà a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per inseri-
mento di un’ulteriore attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi in un impianto autorizzato con A.U.A. Localiz -
zazione – comune di Grisignano di Zocco.
All'appello risultano:
SQUARCINA FILIPPO Presidente Assente
BALDISSERI ANDREA Responsabile del Servizio Presente con delega
BRADASCHIA MAURIZIO Commissario Presente
BUSATO FILIPPO Commissario Presente
CAMPAGNOLO MIRKO Commissario Presente
MENEGHINI ROBERTA Commissario Presente
MURARO TERESA Commissario Assente
PIVA MARCO Commissario Presente
SVEGLIADO GIULIA Commissario Presente
VALVASSORI RIMSKY Commissario Presente
VICENTIN ALBERTO Commissario Presente
FERRARI CARLO Commissario Presente
La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 52628 del
12/11/2024, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funziona -
mento del Comitato Tecnico Provincia VIA, udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle in-
formazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.
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Vibetonbrenta S.r.l.
PARERE N. 15/2024
Oggetto: Inserimento di un’ulteriore attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi in un impianto au-
torizzato con A.U.A.
PROPONENTE: Vibetonbrenta S.r.l.
SEDE LEGALE: Via Capitello n. 1 – Roncegno Terme (TN)
SEDE INTERVENTO: Via Ferramosca n. 24 - Grisignano di Zocco (VI)
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi.
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006 n. 152, ad esclusione degli impianti mobili
volti al recupero di rifiuti non pericolosi.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 30 maggio 2024, 7 e 10 giugno 2024
DATA PUBBLICAZIONE: 18 giugno 2024
DATA INTEGRAZIONI: 11 ottobre 2024
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
TITOLO NOME FILE
Studio Preliminare Ambientale I. Studio Preliminare Ambientale
AUA Provvedimento Unico 123/22 del 24.10,2022 del SUAP di
2. All. A. Provvedimento AUA
Grisignano di Zocco
Valutazione Previsionale di impatto acustico 3. All. B Val. Previ Impatto acustico
4. All. C Scheda impianto frant. Defer.
Scheda tecnica impianto di frantumazione, deferrizzazione e vagliatura
vaglio
Contratti di locazione 5. All. D contratti locazione
Dichiarazione di non incidenza rispetto ai siti Natura 2000 6. All. E Dichiaraz. VINCA
Visura CCIAA 7. All. F Visura CCIAA
Attestazione rinnovo conformità antincendio 8. All. G. Conformità Antincendio
Certificato di destinazione urbanistica 9. All. H CDU
Documentazione per l'allestimento del P.E.I. 10. All. I Documentazione per PEI
Relazione sullo stato delle pavimentazioni, sulla efficienza della rete 11. All. L. Relazione sullo stato
meteorica e relativo piano di manutenzione pavimentazioni
Inquadramento ed estratti cartografici Tav. 01
Stato di fatto - Lay-out impianto Tav. 02
Stato di progetto - Lay-out impianto e rifiuti Tav. 03
Stato di progetto - Raccolta, trattamento e riutilizzo acque reflue e meteoriche Tav. 04
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Stato di progetto - Emissioni in atmosfera Tav. 05
Stato di progetto - Viabilità Mezzi Tav. 06
PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta svolge l’attività di produzione calcestruzzi con recupero delle ceneri (rifiuti) nell’impasto del
calcestruzzo ed è autorizzata con A.U.A. rilasciato dal SUAP di Grisignano di Zocco (provvedimento unico
n. 123/22 del 24.10.2022 che voltura l’AUA n. 33/21 del 22.06.2021).
L’area impiantistica e l’impianto di produzione calcestruzzi, ubicati in via Ferramosca n. 24 a Grisignano di
Zocco (VI), censiti presso il Censuario di Grisignano di Zocco al Foglio n. 9, mappali 970 – 888 sono in
locazione alla Vibetonbrenta Srl in base a due contratti con la società Bellatrix Srl.
L’azienda ha ora necessità di inserire nell’attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi il recupero di
ulteriori rifiuti, in particolare i rifiuti da costruzione, demolizione e scavi, tra cui gli scarti di produzione del
calcestruzzo, ai sensi del D.M. 152/2022 del 29.07.2022 con l’utilizzo di un frantumatore, deferrizzatore e
vaglio.
Le quantità di rifiuti, sia di messa in riserva che trattati annualmente, verranno aumentate rispetto a quelle
autorizzate e verranno aggiunti i codici EER dei nuovi rifiuti ritirati, costituiti da scarti di produzione del
calcestruzzo e da rifiuti da costruzione, demolizione e scavi; inoltre verrà creata una piazzola
impermeabilizzata su cui:
avverrà la messa in riserva dei nuovi rifiuti in cumuli, con conseguente revisione del sistema di raccolta e
recupero delle acque meteoriche, ed in parte;
verrà posizionato l’impianto di frantumazione, deferrizzazione e vagliatura dei nuovi rifiuti;
sarà realizzata un’area dedicata allo stoccaggio dei materiali End of Waste in attesa di certificazione.
Nell’area impiantistica si possono inpiduare lo stabile uffici/magazzino/servizi igienici, l’impianto di
produzione calcestruzzi, i parcheggi, le vasche interrate, il sistema di raccolta e accumulo delle acque di
sgrondo dai punti di carico delle autobetoniere e delle acque meteoriche impattanti sul piazzale pavimentato
in CLS ubicato sotto l’impianto produttivo e ai punti di carico; è inoltre presente una diesel-tank da 9.000 l,
per l’utilizzo della quale è stato rilasciato dai Vigili del Fuoco l’attestazione di rinnovo periodico di
conformità antincendio.
Nell’area non impermeabilizzata si trovano i cumuli di materiali inerti (ghiaia, ghiaietta, sabbia), le tramogge
di carico inerti dell’impianto produttivo con la relativa rampa di carico ed il nastro trasportatore che
trasferisce gli inerti al sistema di carico in betoniera; in tale area è pure presente il lavaggio interno dei
tamburi delle autobetoniere e di trattamento delle acque di lavaggio beton wash, al fine del loro recupero in
produzione.
L’area impiantistica sul lato Nord-Ovest e per buona parte del lato Nord – Est confinante con la ex Sigma C,
è recintata con rete metallica tesa su paletti in ferro su muretto in CLS, sull’altra parte del lato Nord-Est vi è
un muro in CLS, sugli altri lati è recintata con rete metallica tesa tra paletti in ferro.
All’impianto si accede attraverso un cancello ubicato sul lato Nord Ovest (vedi tavola 02).
L’area è situata in Zona agricola e dal punto di vista territoriale il sito è delimitato a Sud-Est e a Nord-Ovest
da una folta barriera arborea autoctona piuttosto alta, a Sud-Ovest dall’area verde e di rispetto autostradale e
a Nord—Est dall’area della ditta ex Sigma C Spa.
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Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Grisignano di Zocco;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Grisignano di Zocco;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
• Rete Natura 2000.
Valutazioni
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine
di inpiduare possibili mitigazioni.
PIANO TERRITORIALE REGIONALE DI COORDINAMENTO (P.T.R.C.)
Tav. 1 C - Uso del suolo - idrogeologica e rischio sismico
Nello S.P.A. non viene segnalato il fatto che l’area interessata risulta all’interno di:
- Area di pericolosità idraulica
- Superficie allagata nelle alluvioni degli ultimi 60 anni.
Si ritiene opportuno che in sede di integrazioni vengano analizzate le sopraindicate sensibilità ambientali
rapportandole con la proposta progettuale. Le integrazioni che la ditta trasmetterà a riguardo è opportuno
che vengano analizzate all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e
“Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE DI COORDINAMENTO (P.T.C.P.)
Tav. 1.1b. - Carta Dei Vincoli e della pianificazione territoriale
- “L’area risulta inserita all’interno dell’area PAI (Piano Assetto Idrogeologico)”;
- “L’area di progetto ricade in aree con Vincolo simico zona 3 (Art.11-34)”.
Tav. 2.1.b. - Carta delle Fragilità
- “L’area è identificata come Pericolosità Idraulica P1.”.
Si ritiene opportuno che in sede di integrazioni vengano analizzate le sopraindicate sensibilità ambientali
rapportandole con la proposta progettuale. Le integrazioni che la ditta trasmetterà a riguardo è opportuno
che vengano analizzate all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e
“Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
PIANO DI TUTELA DELLE ACQUE
Nello S.P.A. non è stato indicato il fatto che l’area dell’impianto è all’interno di un area con “Grado di
vulnerabilità A: alto (Valori sintacs 50-70)” (Fig. 2.2 - “Carta delle Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica
della Pianura Veneta”).
L’integrazione che verrà trasmessa a riguardo dovrà essere inserita all’interno del Quadro Ambientale:
“Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
PIANO DI ASSETTO DEL TERRITORIO (P.A.T.) DI GRISIGNANO DI ZOCCO
Tav. 1 - Carta dei vincoli e della pianificazione territoriale
- l’area risulta parzialmente interessata dalla Fascia di Rispetto Viabilità (Autostrada Torino-Trieste);
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- “l’area è identificata come “Pericolosità Idraulica P1.
Si ritiene opportuno che in sede di integrazioni vengano analizzate le sopraindicate sensibilità ambientali
rapportandole con la proposta progettuale. Le integrazioni che la ditta trasmetterà a riguardo è opportuno
che vengano analizzate all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e
“Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
Tav. 2 - Carta delle Invarianti
Invarianti di natura paesaggistica
- siepi e filari alberati in territorio aperto (art. 30)
Si ritiene opportuno che in sede di integrazioni venga analizzata la sopraindicata sensibilità ambientale
rapportandola con la proposta progettuale. Le integrazioni che la ditta trasmetterà a riguardo è opportuno
che vengano analizzate all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione della flora e fauna e V.Inc.A.” e
“Caratterizzazione dell’impatto paesaggistico”.
Tav. 3 - Carta delle Fragilità
- l’area è classificata dal punto di vista della compatibilità geologica come Area Idonea a Condizione (01) e a
Pericolosità Idraulica moderata P1.
Si ritiene opportuno che in sede di integrazioni venga analizzata le sopraindicata sensibilità ambientale
rapportandola con la proposta progettuale. Le integrazioni che la ditta trasmetterà a riguardo è opportuno
che vengano analizzate all’interno del Quadro Ambientale “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e
“Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
PIANO DEGLI INTERVENTI (P.I.) DI GRISIGNANO DI ZOCCO
Tavola della zonizzazione
Lo S.P.A. indica che l’area:
- ricade all’interno della ZTO E2/A “Agricola Primaria di Tutela Ambientale;
- ricade parzialmente nella Fascia di Rispetto Stradale;
- è inpiduata come “Attività produttiva fuori zona n. 3””.
Tavola dei vincoli
Lo S.P.A. non indica il fatto che il progetto ricade direttamente o nelle immediate vicinanze:
- all’interno di Aree a pericolosità idraulica e idrogeologica in riferimento al P.A.I. - Pericolosità idraulica P1
– Area a moderata pericolosità (art. 49).
L’integrazione che verrà trasmessa per la tematica sopracitata dovrà essere inserita all’interno del Quadro
Ambientale: “Caratterizzazione dell’ambiente idrico” e “Caratterizzazione del suolo e del sottosuolo”.
L’area, inoltre, è in parte interessata da:
- viabilità/fasce di rispetto (art. 49)
- siepi e filari in territorio aperto (art. 49)
L’integrazione che verrà trasmessa a riguardo dovrà essere inserita all’interno del Quadro Ambientale:
“Caratterizzazione delle risorse naturali ed agronomiche”, “Caratterizzazione della flora e fauna e V.Inc.A.” e
“Caratterizzazione dell’impatto paesaggistico”.
A seguito dell’osservazione/parere espresso dal comune di Grisignano di Zocco, risulta che l’intervento è
previsto in zona E2 Agricola di tutela ambientale e con l’attuale scheda di attività produttive confermate
fuori zona.
Valutazioni post integrazioni
La ditta proponente ha riportato che: “pur ricadendo all’interno della ZTO E2/A “Agricola Primaria di Tutela
Ambientale” con l’approvazione dei P.I. l’area è oggetto di specifica scheda “Attività produttiva confermata fuori zona”.
L’area è interessata in parte dalla fascia di rispetto autostradale e che tutta l’attività, compresa la modifica richiesta, è
esterna alla suddetta fascia e che non vengono modificate le barriere arboree e verdi già esistenti.
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Su indicazione dell’Ufficio Tecnico del Comune di Grisignano di Zocco si è inpiduata la procedura amministrativa da
attuare per risolvere la problematica di inserire nell’attuale scheda di attività produttiva confermata fuori zona la nuova
attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi. La procedura inpiduata è la presentazione di una pratica al SUAP
del Comune di Grisignano di Zocco a sensi dell’art. 3 L.R. 55 del 31.12.2012 per interventi di edilizia produttiva
realizzabili in deroga allo strumento urbanistico generale.
Il cronoprogramma per la suddetta procedura è il seguente:
- presentazione dell’istanza e del progetto al SUAP nel più breve tempo possibile e comunque entro ottobre 2024;
- conclusione della pratica da parte del Comune di Grisignano di Zocco presumibilmente entro dicembre 2024.”.
In considerazione della comunicazione pervenuta da parte del Comune di Grisignano di Zocco ( agli atti con
prot.n. 53073 del 14.11.2024 ), che conferma l’intervento previsto in contrasto con le attuali previsioni del P.I.,
risulta presente una criticità che dovrà essere risolta prima di intraprendere la specifica procedura
autorizzativa per la gestione rifiuti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; risulta tuttavia la necessità di una variante urbanistica che dovrà essere realizzata prima della
presentazione della richiesta di autorizzazione alla gestione rifiuti.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Lo stabilimento insiste in un’area di circa 19.000 mq trapezoidale confinante ad est e ovest con area agricola
coltivata, a sud con il sedime autostradale della A4, a nord con una attività produttiva fuori zona ad oggi
dismessa.
Parte dell’area ove sono ubicati l’impianto di produzione calcestruzzi, i fabbricati di servizio, le vasche di
raccolta delle acque, il sistema di raccolta e trattamento delle acque di sgrondo dei punti di carico delle
betoniere, parcheggio e piazzale è pavimentata in calcestruzzo. La restante area è non impermeabilizzata e vi
si trovano i cumuli di materiali inerti sudpisi per tipologia e granulometria. Completa la proprietà una
fascia alberata profonda circa 30 ml posta in prospicenza all’autostrada che la maschera completamente dal
punto visivo. E’ inoltre presente un diesel-tank da 9.000 l per l’utilizzo del quale è stato rilasciato dai VVFF la
conformità antincendio.
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DESCRIZIONE DEL CICLO DI LAVORAZIONE E RECUPERO
La ditta effettua l’attività di produzione di calcestruzzi pronti all’uso e prevede già attualmente una fase di
recupero di rifiuti, costituiti da ceneri che vengono dosate nell’impasto del calcestruzzo e con l’utilizzo di un
impianto “a torre”, le cui parti essenziali sono: tramogge di carico inerti con relativa bilancia dosatrice, sili
metallici per lo stoccaggio del cemento e delle ceneri e relativa bilancia dosatrice, cabina comandi, punto di
carico betoniere. Le materie prime impiegate sono costituite da inerti lavati e classificati per granulometria in
funzione del prodotto finale, dai leganti idraulici quali il cemento e le ceneri (rifiuto), dall’acqua e dagli
additivi. Gli inerti lavati e classificati dimensionalmente giungono in cantiere con automezzi muniti di
coperture, vengono stoccati in cumuli separati uno dall’altro e successivamente ripresi con pala gommata,
per essere caricati nelle tramogge di alimentazione dell’impianto e convogliati nella centrale di betonaggio.
Il cemento viene stoccato in persi silos sudpisi su due linee, le ceneri (rifiuto) in due persi silos, ed
entrano entrambi nel ciclo di produzione attraverso l’uso di coclee e di dosatori; da questo punto in poi tutte
le fasi di estrazione, dosaggio di tutti i materiali e carico delle autobetoniere, avvengono mediante ciclo
automatico comandato da un operatore nella sala di comando. Il gruppo di stoccaggio e di dosaggio degli
aggregati è costituito da una serie di tramogge in linea sudpise in scomparti, uno per ogni tipo di materiale
inerte. Gli inerti vengono estratti dal
fondo delle tramogge di stoccaggio per
caduta, attraverso apposite bocchette di
scarico e, mediante nastro trasportatore,
raggiungono la torre dove vengono
versati nel comparto di deposito di
pertinenza. Vengono quindi estratti per
caduta e dosati, secondo la ricetta,
all’interno di un’apposita tramoggia di
pesatura, sottostante i comparti di
stoccaggio. Infine, tramite il punto di
carico presente nella torre dell’impianto,
gli inerti vengono versati per caduta nel
tamburo rotante dell’autobetoniera.
Per quanto riguarda i quantitativi delle
materie prime utilizzate ogni giorno,
queste dipendono dal tipo di CLS da
produrre e dai quantitativi di vendita,
mentre su base annua la capacità
produttiva è di circa 144.000 t,
equivalenti a 60.000 m3; indicativamente,
le materie prime e rifiuti utilizzati per la
produzione di calcestruzzi sono (dati in
tonnellate) pari a circa:
- Inerti 113.000 t; Cemento 15.000 t;
Acqua 8.000 t; Additivi 1000 t; Ceneri
(rifiuto) 3.000 t.
La parte relativa al recupero rifiuti, attualmente autorizzati in A.U.A., riguarda i seguenti codici EER:
10.01.02 ceneri leggere di carbone;
10.01.03 ceneri leggere di torba e di legno non trattato;
10.01.17 ceneri leggere prodotte da coincenerimento, perse da quelle di cui alla voce 10.01.16.
La quantità annua trattata è pari a 2900t con una capacità massima di stoccaggio di 162 t.
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L’area impiantistica esistente manterrà la stessa estensione e la stessa delimitazione attuale.
Il progetto, infatti, consiste nell’inserire nell’area impiantistica esistente, dove si continuerà a produrre
calcestruzzi, un’attività di recupero rifiuti costituiti da macerie edili, tra cui gli scarti di produzione del
calcestruzzo, e rifiuti da costruzioni, demolizioni e scavi con l’utilizzo di un impianto di frantumazione/
deferrizzazione e vagliatura e sarà allestita una piazzola impermeabilizzata per la messa in riserva e
trattamento dei nuovi rifiuti e per lo stoccaggio dei materiali End of Waste in attesa di certificazione; verrà
inoltre aumentata la quantità annua di recupero ceneri (rifiuto) nella produzione di calcestruzzi.
Nell’area compresa fra l’impianto e la barriera arborata a sud verrà creata una piazzola di circa 1.400 m 2,
pavimentata in CLS, dove verrà posizionato l’impianto di frantumazione/deferrizzazione e vagliatura dei
nuovi rifiuti, il cumulo dei rifiuti da trattare, i cumuli che si formano sotto le braccia dell’impianto ed i
cumuli delle End of Waste in attesa di certificazione.
Le acque meteoriche ricadenti sulla suddetta piazzola dovranno essere raccolte e trattate e pertanto il sistema
di raccolta e trattamento acque meteoriche dovrà essere integrato e rivisto.
Per quanto riguarda la produzione del calcestruzzo, con il recupero delle ceneri in aumento, non sono
previsti potenziamenti e, quindi, l’impianto rimarrà nella posizione attuale, manterrà la stessa capacità
produttiva di calcestruzzo.
Il sistema di raccolta e trattamento beton wash delle acque di lavaggio dei bicchieri delle autobetoniere
resterà invariato, con l’acqua che, dopo trattamento, viene riutilizzata nel lavaggio dei bicchieri delle
autobetoniere. Le vasche di raccolta acque meteoriche interrate verranno integrate/potenziate.
La bagnatura dell’area, che attualmente avviene con l’utilizzo di ugelli ubicati all’ingresso e lungo l’area
centrale dell’impianto, sarà anch’essa implementata per umidificare i cumuli dei rifiuti e dei materiali; verrà
inoltre stabilito un programma di manutenzione della folta barriera arborea presente sul lato sud e buona
parte dei lati est ed ovest.
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La quantità dei rifiuti costituiti da cenere messi in riserva autorizzata non viene modificata e rimane di 162
tonnellate, mentre la quantità annua di ceneri recuperate penta di 7.000 tonnellate.
La quantità annua prevista dei nuovi rifiuti (inerti) che saranno oggetto di recupero, sarà di 48.000 tonnellate
(pari a circa 30.000 m3) mentre la capacità massima di stoccaggio (R13) sarà di 1.280 t (pari a 800 m 3); i
materiali End of Waste in attesa di certificazione, infine, saranno oggetto di deposito per circa 2.500
tonnellate (pari a circa 1.800 m3).
Il recupero dei nuovi rifiuti vede la produzione di materiali End of Waste in linea con le indicazioni del DM
152//2022 ed in base a tale decreto i nuovi rifiuti che saranno ritirati in impianto sono riportati di seguito.
17.01.01 Cemento
17.01.02 Mattoni
17.01.03 Mattonelle e ceramiche
17.01.07 Miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche
17.05.08 Pietrisco per massicciate ferroviarie, perso da quello di cui alla voce 17.05.07
17.09.04 Rifiuti misti dell'attività di costruzione e demolizione, persi da quelli di cui alle voci
17.09.01, 17.09.02 e 17.09.03
17.03.02 Miscele bituminose perse da quelle di cui alla voce 17.03.01
17.05.04 Terra e rocce, perse da quelle di cui alla voce 17.05.03
10.13.11 Rifiuti della produzione di materiali compositi a base di cemento, persi da quelli di cui alle
voci 10.13.09 e 10.13.10
19.12.09 Minerali (ad esempio sabbia, rocce)
01.04.08 Scarti di ghiaia e pietrisco, persi da quelli di cui alla voce 01.04.07
01.04.09 Scarti di sabbia e argilla
01.04.10 Polveri e residui affini, persi da quelli di cui alla voce 01.04.07
01.04.13 Rifiuti prodotti dal taglio e dalla segagione della pietra, persi da quelli di cui alla voce
01.04.07.
Valutazioni
Si ritiene necessario acquisire in modo univoco il dato puntuale di potenzialità massima giornaliera di
trattamento con gli orari di svolgimento.
Valutazioni post integrazioni
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’attività che viene svolta presso il sito si caratterizza essenzialmente per la presenza di emissioni diffuse
derivanti dalla movimentazione e dal trattamento dei rifiuti, dalla movimentazione dei materiali End of
Waste ottenuti e degli inerti; sono inoltre presenti emissioni convogliate che derivano dalla produzione di
calcestruzzi con recupero delle ceneri ed autorizzate con l’A.U.A. n. 123/202 del 2022 che restano invariate.
Nella gestione dell’attività dell’impianto si è considerato con attenzione la problematica relativa alla
produzione di polveri derivanti dalle attività svolte all’interno dell’impianto e dalla viabilità interna.
Infatti, con l’inserimento della nuova attività di recupero rifiuti si avrà un aumento della movimentazione
della pala che va a caricare, oltre alle tramogge dell’impianto calcestruzzi, e tramogge di carico dell’impianto
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di frantumazione/deferrizzazione e vagliatura ed un aumento di traffico di automezzi che conferiscono,
oltre alle ceneri, i rifiuti da C&D e prelevano i materiali EoW certificati.
L’area interessata non differisce rispetto a quella per la quale sono stati già adottati dei sistemi di bagnatura
ad ugelli per abbattere le polveri diffuse e tali sistemi saranno implementati per garantire l’abbattimento
delle polveri su tutte le aree dell’impianto, a partire dai rifiuti che vengono avviati all’impianto di
frantumazione/deferrizzazione/vagliatura, che vengono preliminarmente umidificate dal sistema di
bagnatura ad ugelli.
L’impianto di aspersione attuale è realizzato mediante quattro irrigatori dinamici con raggio d’azione da 10
a 30 m, che sarà implementato con l’installazione di altri ugelli, in modo da bagnare tutte le aree che possono
emettere polveri. La rete idrica è alimentata da un pozzo, che mediante una pompa mette in pressione le
condotte in polietilene interrate. Si prevede, altresì, che in base alle necessità stagionali la frequenza della
bagnatura possa essere aumentata, ad esempio in periodi di siccità e/o ventosi, o diminuita, ad esempio in
periodi di piogge ripetute.
Anche la fase di trasporto (in/out) è stata oggetto di attenzione prevedendo:
l’impiego di autocarri sempre muniti di telone di copertura finalizzato ad evitare la dispersione in
atmosfera di materiale;
andatura degli automezzi e mezzi d’opera all’interno dell’impianto < 20 km/h;
la sospensione dell’attività in giornate particolarmente ventose;
la cautela nella movimentazione dei materiali inerti con i mezzi d’opera, in modo da non sollevare
polveri, previa bagnatura;
la cautela nello scarico/carico materiali dagli/negli automezzi, in modo da non sollevare polveri.
L’impianto di frantumazione, deferrizzazione e vagliatura è dotato di gruppo elettrogeno di potenza
inferiore a 1 MW. Dati l’uso discontinuo di questo impianto (nello S.P.A. si indica che l’impianto, avente una
capacità produttiva massima di 180 t/h, lavorerà per 6,5 h/g per 4 giorni alla settimana, per una capacità
massima di trattamento di 1.200 ton/g) e la scarsa rilevanza ai sensi dell’art. 272 comma 1 del D. Lgs. 152/06,
le emissioni del gruppo elettrogeno sono ritenute poco significative.
Le emissioni convogliate prodotte dal processo produttivo del calcestruzzo (aria aspirata da emissioni da
carico betoniera, che, dopo trattamento in filtro a calze, è emessa tramite i camini nn. 1 e 2; emissione aria dai
silos di stoccaggio cemento e ceneri) sono adeguatamente trattate prima dell’emissione in atmosfera, cosicché
le emissioni convogliate risultano poco significative.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
L’ampliamento dell’attività non modificherà sensibilmente le attuali quantità ed uso delle acque necessarie
per le attività industriali di produzione del calcestruzzo. Ci sarà invece un impatto sulla quantità e sulla
gestione del recupero delle acque meteoriche di dilavamento, a seguito dell’inserimento del nuovo
stoccaggio e della nuova lavorazione di rifiuti. Le modifiche andranno ad aggiungersi sostanzialmente ai
sistemi in uso di raccolta e riutilizzo delle acque reflue (industriali e meteoriche di dilavamento), che
dovranno essere nel complesso integrati per consentire il recupero di tutte le acque reflue e meteoriche.
Non ci sono e non ci saranno scarichi di acque produttive né meteoriche di dilavamento. Per gli usi dei
servizi igienici del personale ci si avvale sempre di acqua di acquedotto. I corrispondenti scarichi sono stati
autorizzati dal comune di Grisignano. L’acqua ad uso tecnologico viene invece prelevata da pozzo, dopo
aver utilizzato tutta quella disponibile della vasca di raccolta delle acque chiarificate di lavaggio dei tamburi
delle autobetoniere, mediante apparecchiatura “Beton-Wash” e, inoltre dopo aver utilizzato tutta l’acqua
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meteorica proveniente dalle aree produttive e dalla nuova piazzola rifiuti, con conseguente riduzione
dell’approvvigionamento da pozzo. L'acqua viene utilizzata come materia prima per la produzione del
calcestruzzo e per il lavaggio interno dei tamburi delle autobetoniere allo scopo di recuperare il calcestruzzo
che residua a fine giornata lavorativa. L’acqua viene impiegata anche per umidificare i piazzali, i cumuli di
inerti, i cumuli di rifiuti, nonché la viabilità interna, allo scopo di abbattere le polveri, soprattutto nei
periodi di siccità o ventosi. Viene utilizzata inoltre nell’impianto di frantumazione e vagliatura per abbattere
le polveri nella tramoggia di carico e alla fine di ogni nastro trasportatore.
Le acque reflue dello stabilimento sono costituite da:
- scarichi di tipo civile derivanti dai servizi igienici e dalle acque relative alla copertura dell’edificio
che sono smaltite in pozzi perdenti;
- reflui di lavaggio dei tamburi delle autobetoniere, mediante impianto Beton Wash, raccolte in vasche
dedicate per essere riutilizzate nella produzione;
- acque meteoriche di dilavamento delle superfici impermeabilizzate, con riutilizzo secondo lo schema
a blocchi a seguire.
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Nonostante avvenga il maggior recupero possibile di tutte le acque reflue di lavorazione e meteoriche, si
stima di raccogliere circa 4000 m3/anno e, per completare il fabbisogno idrico, si stima la necessità di
integrare con ulteriori 9.000 m3/anno, con prelievo di acqua da pozzo.
Valutazioni
Si ritiene di richiedere le seguenti integrazioni:
l’incremento di superfici impermeabili superiore a 1.000 m2 rende necessario uno specifico Studio di
Compatibilità Idraulica;
specificare se le acque di dilavamento delle superfici impermeabilizzate sono trattate prima del loro
impiego nella produzione di calcestruzzi;
presentare una verifica del recupero idrico anche delle meteoriche afferenti alla copertura dell’edificio,
allo scopo di ridurre il prelievo dalla matrice acque sotterranee;
fornire la documentazione autorizzativa relativa al pozzo di approvvigionamento idrico autonomo,
anche relativamente all’incremento previsto.
Valutazioni post integrazioni
Le integrazioni hanno soddisfatto quanto richiesto.
Si rileva, tuttavia, come la verifica del recupero idrico anche delle meteoriche afferenti alla copertura
dell’edificio, comporta la riduzione del prelievo dalla matrice acque sotterranee, ma non la sua eliminazione.
Per quanto concerne il pozzo di approvvigionamento, non essendo reperibile la concessione in essere, la ditta
ha effettuato domanda al Genio Civile di nuova concessione ad agosto 2024, come da allegato trasmesso.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; risulta tuttavia la necessità, prima di procedere con la realizzazione di quanto richiesto, che venga
ottenuta la concessione per il prelievo idrico autonomo.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area attuale dove si attua la produzione di calcestruzzi con il recupero delle ceneri, eccetto la parte
dedicata allo stoccaggio inerti, è impermeabilizzata, come pure lo sarà l’area dove si svolgerà l’attività di
recupero dei rifiuti da costruzioni e demolizioni.
Lo stoccaggio dei rifiuti da recuperare e dei materiali prodotti in attesa di certificazione avviene su aree
impermeabilizzate dotate di un sistema di raccolta delle acque meteoriche.
Nell’area non impermeabilizzata saranno depositati in cumulo solo materiali inerti in natura e materiali End
of waste certificati. Pertanto la contaminazione del suolo risulta assente per la tipologia dei rifiuti recuperati,
per le modalità di gestione dei vari rifiuti e materiali e per la presenza di pavimentazione in CLS sul piazzale
di stoccaggio e trattamento rifiuti e di stoccaggio dei materiali in attesa di certificazione.
La presenza dei piazzali in CLS sulle aree dell’impianto dedicate allo stoccaggio e lavorazione dei rifiuti,
nonché allo stoccaggio dei materiali in attesa di certificazione, e la contestuale captazione delle acque
meteoriche impattanti sull’area, garantisce l’isolamento del piano di posa dei rifiuti dal suolo, evitandone
pertanto la contaminazione, e contestualmente garantisce il riutilizzo delle suddette acque meteoriche
impattanti sull’impianto per il confezionamento del calcestruzzo. La Ditta proponente ha provveduto alla
verifica puntuale dei piazzali redigendo un piano di manutenzione degli stessi.
In questo modo viene esclusa ogni possibilità di contatto dei rifiuti con il suolo e di loro eventuali rilasci
connessi al dilavamento con le acque meteoriche, nel suolo e nelle falde idriche sottostanti, caratterizzate
comunque da bassa vulnerabilità per la presenza di terreni a bassa permeabilità.
Valutazioni
Si ritiene di richiedere le seguenti integrazioni:
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in considerazione delle tipologie di rifiuto oggetto dell’attività di recupero, si richiede di prevedere che lo
stoccaggio degli EoW sia anch’esso posto su area non a contatto con il terreno sottostante;
produrre un piano di manutenzione delle pavimentazioni esterne e dell’efficienza della rete meteorica, al
fine di garantire un adeguato livello di impermeabilizzazione ed impedire in senso assoluto potenziali
contaminazioni del sottosuolo, oltre ad una procedura operativa-gestionale, che consenta di mantenere
nel tempo un adeguato stato di integrità delle pavimentazioni esterne.
Valutazioni post integrazioni
Le integrazioni hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’area in cui sorge la ditta Vibetonbrenta risulta appartenere alla classe III anche se non è esplicitato nella
cartografia di riferimento. La maggioranza del territorio comunale è destinata ad uso agricolo anche
estensivo, e rientra nella definizione riportata nelle linee guida regionali. In accordo con il principio dato
dalle linee guida regionali, le aree ad uso solo agricolo rimangono “non esplicitamente definite” dal punto di
vista acustico; ad esse si applicano comunque i criteri e i limiti della classe III.
Viene quindi stimato il:
livello di potenza sonora prodotta dall’impianto in esercizio;
livello di potenza sonora prodotto dalla pala gommata per la movimentazione degli aggregati;
livello di potenza sonora prodotta dal Frantoio;
livello di potenza sonora prodotta dall’aumento del traffico veicolare.
La misurazione del clima acustico è adeguata.
A seguito della modellazione acustica basata sulle misure del clima acustico e delle nuove sorgenti di
rumore, i risultati non rendono necessaria la previsione di opere di bonifica.
I valori di immissione acustica nel territorio non rispettano i valori limite imposti per la classe III, a causa del
rumore indotto dall’infrastruttura autostradale.
Valutazioni
La relazione deve concludere con il rispetto dei limiti che sia desumibile da dati tabellari chiari in merito a
emissioni, livelli residui, livelli di immissione, tutti calcolati a ricettore, tenendo conto della presenza o meno
della fascia di pertinenza acustica.
Nella revisione della relazione si chiede di tener conto anche delle seguenti indicazioni: verificare i dati di
potenza sonora delle macchine / impianti utilizzate nella valutazione, fornendo schede tecniche o dettagli di
misura; tener conto dei fattori correttivi; caratterizzare i ricettori critici ed effettuare le misure necessarie a
verificare l’impatto nello stato di fatto; escludere la presenza di attività in periodo notturno o effettuare le
relative valutazioni; verificare se effettivamente viene utilizzata un’unica macchina movimento terra;
verificare l’impatto acustico dovuto al transito di camion distinguendo eventuale tratto di strada privata (67
camion pesanti al giorno non è detto siano trascurabili).
Valutazioni post integrazioni
Le integrazioni hanno parzialmente soddisfatto quanto richiesto, si reputa pertanto necessario un
monitoraggio post operam.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; risulta tuttavia la necessità di procedere con un monitoraggio post operam.
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CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI ED EFFICIENZA ENERGETICA
Dalla documentazione esaminata non emerge la presenza di sorgenti di radiazioni non ionizzanti né
ionizzanti.
Non sono applicabili considerazioni sull’efficienza energetica.
Sempre dalla documentazione esaminata non emerge la presenza di ulteriori agenti fisici. Nello studio
preliminare ambientale non è presente il tema dell’impianto di illuminazione.
Valutazioni
Si richiede pertanto una integrazione con le considerazioni di cui alla L.R. 17/2009.
Valutazioni post integrazioni
Le integrazioni hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Dal punto di vista paesaggistico l’introduzione della piattaforma per la lavorazione dei rifiuti e la potenziale
presenza di ulteriori cumuli di materiali non altera la attuale percezione visiva dell’impianto. Una folta
barriera arborea sul lato sud lo rende poco percepibile dall’agglomerato urbano di Grisignano. Si consiglia
una ridipintura a colori tenui dei silos.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
La viabilità di accesso all’impianto avviene da via Ferramosca che collega l’impianto con la SR11,
attraversando l’agglomerato urbano di Grisignano ci si collega al casello autostradale della A4 e, inoltre,
tramite viale Degli Scaligeri e altri viali si può facilmente accedere alla S.P. 53 e da questa all’autostrada A31.
Per una valutazione complessiva dell’impatto del traffico sulla viabilità locale è necessario procedere con il
dimensionare il volume di traffico derivante dal progetto di modifica dell’impianto, compresa la quantità
annua di ceneri (rifiuti) recuperate che sarà aumentata ed il recupero di una quantità di rifiuti da C&D.
Inoltre si continuerà a stoccare i materiali inerti necessari per produrre calcestruzzi.
L’impatto dell’insediamento di progetto sulla circolazione veicolare esistente viene eseguito determinando il
numero medio di spostamenti giornalieri che devono essere compiuti dai mezzi in ingresso/uscita
dall’impianto e valutandone l’effetto sulla viabilità esistente.
L’incremento del traffico veicolare in entrata ed in uscita dall’impianto, a seguito dell’aumento dei rifiuti
trattati, è valutato in circa 10 viaggi in più al giorno rispetto alla situazione attuale.
L’attività modificata dell’impianto comporterà rispetto all’attuale situazione un impatto aggiuntivo di circa
un mezzo in più ogni ora lavorativa.
La proponente ritiene che il livello di servizio della viabilità afferente sia adeguato e congruo rispetto il
carico aggiuntivo previsto.
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Valutazioni
Si ritiene di richiedere le seguenti integrazioni:
in considerazione che già oggi la maggior parte dei mezzi arriva dal casello autostradale ed attraversa il
centro paese si chiede di approfondire i dati generali del traffico sulla SR11, sulla base delle Linee Guida
del Comitato VIA.
Valutazioni post integrazioni
Le integrazioni hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
L’intervento si configura come integrazione di un impianto esistente, ed insistente sul medesimo sedime
senza ampliamento o modifica dello stesso.
Pertanto non vi è depauperazione delle risorse naturali ed agronomiche circostanti (eccetto l’impatto
derivante dall’aumento del traffico veicolare).
Altresì si sottolinea come l’insediamento attuale, e il futuro ampliamento, siano situati all’interno di una sorta
di “palpebra” tra il percorso autostradale A4 e il territorio agricolo circostante.
La presenza della compagine arborea a Sud -Est e a Nord-Ovest permette il mascheramento dell’attività e
tale fascia funge anche da filtro tra l’area di lavorazione e il territorio contermine.
Tale funzione dovrà essere garantita nel tempo, pertanto si suggerisce un costante monitoraggio sulle
condizioni fito-patologiche degli esemplari presenti e si prescrive la pronta sostituzione di quegli esemplari
ritenuti malati o deperienti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA E V.INC.A.
All’Allegato E della documentazione presentata è rilevabile la dichiarazione di non incidenza rispetto ai siti
di Natura2000.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
Le considerazioni specifiche su impatto acustico, radiazioni ionizzanti e non, sono state sviluppati nei punti
precedenti.
Dalla documentazione presentata si evince il fatto che verranno adottate misure per evitare e contenere la
formazione di polveri.
Valutazioni
Non compaiono valutazioni specifiche sulla sicurezza dei lavoratori e il rischio sanitario. Su questo punto
specifico si richiede integrazione.
Valutazioni post integrazioni
Le integrazioni hanno soddisfatto quanto richiesto.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
Valutazione Osservazioni post integrazioni
La società A4 Autostrada ha inviato una propria osservazione che evidenzia il fatto “che l’intervento ricade in
parte all’interno della della fascia di rispetto dei 60,00 m determinati dal confine di proprietà autostradale e pertanto il
medesimo dovrà essere oggetto di istruttoria presso il concedente MIT per il tramite di questa Concessionaria.”.
Si prende atto di tale osservazione, prevedendo una specifica prescrizione in merito.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Risultano presenti condizioni di contrasto rispetto ai vincoli territoriali vigenti, in particolare per la
conformità urbanistica e per la fascia di rispetto autostradale; tali aspetti non possono essere affrontati
nell’ambito della presente procedura, che riguarda la verifica di assoggettabilità alla V.I.A.
Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono altre osservazioni contrarie e/o ostative rispetto alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica/monitoraggio degli effetti dell’intervento.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
Preliminarmente al procedimento autorizzativo di A.U.A. si dovrà procedere ed a dare evidenza:
1. della risoluzione della criticità urbanistica evidenziata dal Comune di Grisignano di Zocco che conferma
che l’intervento previsto è in contrasto con le attuali previsioni del P.I., (agli atti con prot.n. 53073 del
14.11.2024 – vedi allegato 1);
2. dell’ottenimento della concessione per il prelievo idrico autonomo da parte del Genio Civile;
3. della risoluzione della criticità evidenziata dalla società Autostrada A4 che conferma che l’intervento
previsto è in parte all’interno della della fascia di rispetto dei 60,00 m determinati dal confine di proprietà
autostradale (agli atti con prot.n. 52839 del 12.11.2024 - vedi allegato 2).
Nell’ambito del procedimento autorizzativo di A.U.A. si dovrà produrre:
4. La valutazione di compatibilità idraulica indicante chiaramente le superfici impermeabilizzate allo stato
di fatto ed allo stato di progetto, al fine dell’espressione del parere di competenza del Consorzio di Bonifica
Brenta.
5. Entro 90 gg. dall’ottenimento dell’Autorizzazione Unica Ambientale, deve essere eseguito e trasmesso
agli Enti competenti un monitoraggio dell’inquinamento acustico post operam ai ricettori critici alle
seguenti condizioni:
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- di massima attività, con utilizzo delle macchine movimento terra e con svolgimento operazioni di carico
betoniere;
- con misure di durata significativa (indicativamente 4 ore di misure del rumore ambientale e 1 ora di
misura del rumore residuo in pausa pranzo)";
- l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio
Previsionale di Impatto Acustico.
Vicenza, 14 novembre 2024
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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Allegato 1 - Osservazione Comune di Grisignano di Zocco
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Allegato 2 - Osservazione Autostrada A4
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