Parere
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VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
DEL 25/07/2024
L'anno 2024, il giorno 25 del mese di LUGLIO alle ore 16:30 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è riu-
nito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Ditta: Vel-
lar Claudio srl - Procedura di verifica assoggettabilità a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per Istanza di
modifica autorizzazione ai sensi dell’art. 208 D.Lgs. 152/06 di un impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi con
aumento della capacità di recupero. localizzazione: comune di Asiago
All'appello risultano.
SQUARCINA FILIPPO Presidente Assente
BALDISSERI ANDREA Responsabile del Servizio Presente con delega
BRADASCHIA MAURIZIO Commissario Assente
BUSATO FILIPPO Commissario Presente
CAMPAGNOLO MIRKO Commissario Presente
MENEGHINI ROBERTA Commissario Presente
MURARO TERESA Commissario Presente
PIVA MARCO Commissario Presente
SVEGLIADO GIULIA Commissario Presente
VALVASSORI RIMSKY Commissario Presente
VICENTIN ALBERTO Commissario Assente
FERRARI CARLO Commissario Presente
La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot. 34401 del
22/07/2024, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funziona -
mento del Comitato Tecnico Provincia VIA. Udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle in-
formazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.
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Vellar Claudio S.R.L.
PARERE N. 10/2024
Oggetto: Istanza di modifica autorizzazione ai sensi dell’art. 208 D.Lgs. 152/06 di un impianto di recupero
rifiuti speciali non pericolosi con aumento della capacità di recupero.
PROPONENTE: Vellar Claudio S.R.L.
SEDE LEGALE: Via Villa Rossi n. 65 – Asiago
SEDE INTERVENTO: Via Villa Rossi n. 65 – Asiago
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi..
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità a VIA ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs 152/06
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, ad esclusione degli impianti mobili
volti al recupero di rifiuti non pericolosi.
COMUNE INTERESSATO: \\\
DATA DOMANDA: 04, 08 e 12 marzo 2024
DATA PUBBLICAZIONE: 18 marzo 2024
DATA INTEGRAZIONI: 11 luglio 2024
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
TITOLO NOME FILE
STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE 2024-02-28_SPA_VELLAR CLAUDIO SRL
ALL_A_ TABELLA EER E OPERAZIONI DI RECUPERO ALL_A_TABELLA_EER_E_OPERAZIONI_DI_RECUPERO
STUDIO DI IMPATTO VIABILISTICO 2024-02-26_SIV_VELLAR CLAUDIO SRL
DOCUMENTAZIONE PREVISIONALE DI IMPATTO
2024-02-28_DPIA_VELLAR CLAUDIO SRL
ACUSTICO
DICHIARAZIONE DI NON NECESSITÀ DI VINCA (All.E
DGR1400-2017_All.E_VELLAR CLAUDIO SRL
DGR1400-2017)
RELAZIONE AMBIENTALE DI NON NECESSITÀ DI VINCA DGR1400-2017_ REL.TECNICA
ESTRATTI CARTOGRAFICI TAV.1_ESTRATTI
PLANIMETRIA GENERALE LAYOUT ORGANIZZATIVO
TAV.2_LAYOUT SDF
IMPIANTO
PLANIMETRIA GENERALE LAYOUT ORGANIZZATIVO
TAV.3 LAYOUT SDP
IMPIANTO
PLANIMETRIA RETE SCARICHI TAV.4_SCARICHI
PLANIMETRIA ILLUMINAZIONE ESTERNA TAV_5_ILLUMINAZIONE ESTERNA
PAGAMENTO ONERI ISTRUTTORI PAGAMENTO ONERI ISTRUTTORI
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PREMESSE ED UBICAZIONE
oLa domanda ha come oggetto la richiesta di modifica di un impianto di recupero rifiuti speciali non perico-
losi ubicato in Via Villa Rossi 65 nel Comune di Asiago (VI), attualmente autorizzato con Determina Provin-
ciale n. 434 del 26/05/2017 e ss.mm.ii. A seguito di parere di esclusione da V.I.A. con Determinazione n. 248
del 04/05/2015.
L’attività svolta dalla ditta Claudio Vellar s.r.l. consiste nel recupero di carta e cartone da macero e rottami
metallici da rifiuti ferrosi e non ferrosi, nonché raccolta e deposito di altre tipologie di rifiuto quali plastica,
legno, cavi e rifiuti da demolizione presso l’impianto.
Presso l’impianto vengono svolte le seguenti attività con i relativi quantitativi:
• limite massimo rifiuti in stoccaggio: 300 Tonnellate;
• limite massimo di rifiuti accettabili in impianto: 100 Ton/giorno e 15.000 Ton/anno;
• limite massimo rifiuti sottoposti a recupero R3-R4 senza R12 (escluso R13): 40 Ton/giorno e 10.600 Ton/
anno;
• limite massimo rifiuti sottoposti a recupero R3-R4 con R12 (escluso R13): 46 Ton/giorno e 12.420 Ton/anno.
La ditta presenta l’esigenza di sviluppare e adeguare l’attività aziendale aumentando i quantitativi in ingres-
so in impianto, incrementando il quantitativo di rifiuti di sottoporre a recupero nell’impianto stesso, in linea
con le effettive potenzialità delle macchine e del personale a disposizione, al fine di poter soddisfare le esi -
genze richieste dal mercato.
Il progetto prevede, inoltre, l’adeguamento alle nuove disposizioni regionali relativamente alle lavorazioni
R12 (selezione/cernita, accorpamento, eliminazione di impurezze, miscelazione non in deroga) e l’aumento
dei quantitativi attualmente autorizzati, oltre che la revisione del layout organizzativo con riorganizzazione
delle aree di deposito.
Il progetto è pertanto volto a rispondere alle esigenze di sviluppo futuro dell’azienda e prevede:
- aumento i quantitativi in ingresso in impianto (da 15.000 ton/anno a 25.000 ton/anno);
- aumento dei quantitativi di rifiuti di sottoporre a recupero (R3, R4, R12) nell’impianto stesso, in linea con le
effettive potenzialità delle macchine e personale a disposizione, al fine di poter soddisfare le esigenze richie-
ste dal mercato (da 12.420 ton/anno a 20.000 ton/anno);
- adeguamento alle nuove disposizioni regionali relativamente alle lavorazioni R12 (selezione/cernita, accor-
pamento, eliminazione di impurezze, miscelazione non in deroga);
- l’aumento del limite massimo dei rifiuti in stoccaggio (da 300 ton a 500 ton).
Il sito in cui sorge l’impianto oggetto di studio è ubicato in una delle Zone industriali-artigianali del Comune
di Asiago.
I confini sono così identificati:
- NORD-OVEST: area verde per il tiro a segno;
- SUD-EST: autofficina con abitazione annessa;
- NORD-EST: viabilità della zona industriale ed altre attività produttive;
- SUD-OVEST: altra attività produttiva posta oltre la scarpata.
La disponibilità dell’area è garantita, in quanto la ditta è proprietaria del terreno in cui già sorge l’impianto.
Dal punto di vista urbanistico l’impianto si inserisce in un’area produttiva di urbanizzazione consolidata e
classificata dal P.I vigente come Zona D “Aree per attività produttive".
Il territorio in cui si inserisce lo stabilimento è un paesaggio definito dall’altopiano di Asiago e dista circa un
chilometro dal centro storico del Comune di Asiago. Inoltre, l’impianto è servito dalla viabilità comunale via
Villa Rossi con ingresso ad Est dell’area di progetto.
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Ortofoto del sito
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
• Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (P.T.C.P.) della Provincia di Vicenza;
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Asiago;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Asiago;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ;
• Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani e Speciali;
• Piano di Gestione dei Rischi Alluvionali;
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• Rete Natura 2000.
Il Quadro Programmatico presenta un’adeguata inpiduazione ed analisi degli strumenti di pianificazione
territoriale che interessano l’area, ma si ritiene di chiedere specifici approfondimenti, considerata la necessità
di rapportare analiticamente il progetto con le sotto elencate sensibilità ambientali, coordinando le stesse,
eventualmente, con il Quadro Progettuale e/o le matrici di riferimento del Quadro Ambientale, anche al fine
di inpiduare possibili mitigazioni.
1) Eventuale necessità di variante urbanistica
Secondo quanto indicato nello S.P.A., il sito su cui insiste l’impianto viene inpiduato come “area di
urbanizzazione consolidata” (Elaborato 4.4 “Carta della Trasformabilità” del P.A.T.) e si inserisce in piena
zona territoriale omogenea - D “Aree per attività produttive”(P.I.).
Dall’esame della documentazione inviata, invece, si evincerebbe che:
PAT ( Elaborato 4.4 “Carta della Trasformabilità) - parte dell’area interessata dall’impianto non è
inpiduata come “area di urbanizzazione consolidata” bensì, presumibilmente, è inpiduata come
strada;
PI - parte dell’area interessata dall’impianto non è inpiduata come “area per attività produttive”
bensì come “95 - area parcheggio – esistente” e, presumibilmente, come strada.
Si ritiene necessario chiarire tali aspetti, allo scopo di definire se, nella successiva fase autorizzativa ai sensi
dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, si voglia usufruire di eventuali variante urbanistiche.
2) Vincolo aeroportuale
In persi strumenti di pianificazione (P.T.R.C. - P.A.T. - P.I. - PIANO DI AREA DELL’ALTOPIANO DEI
SETTE COMUNI), l’area appare viene inpiduata all’interno di una zona soggetta a “vincolo aeroportuale”.
Si ritiene necessaria una definizione puntuale di tale vincolo, allo scopo di definire se, nella successiva fase
autorizzativa ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs. 152/2006, risulti obbligatorio il coinvolgimento, all’interno della
Conferenza dei Servizi, dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile per le valutazioni/pareri di competenza.
3) Sorgente a servizio di pubblico acquedotto
In persi strumenti di pianificazione (P.T.R.C. - P.A.T. - P.I. - PIANO DI AREA DELL’ALTOPIANO DEI
SETTE COMUNI), l’area produttiva si colloca nei pressi di un pozzo di prelievo destinato ad uso
idropotabile. Si rileva che il limite della fascia di rispetto indicata nel piano lambisce l’estremità nord-ovest
dell’impianto, coinvolgendo l’area di ingresso ed uno spigolo del fabbricato.
Tale aspetto risulta essere già stato affrontato nell’ambito della precedente verifica di assoggettabilità alla
V.I.A., senza rilievi o prescrizioni da parte dell’ente gestore dell’acquedotto.
Le integrazioni hanno soddisfatto quanto richiesto. In sede di approvazione progetto ex at.208 del D.Lgs. n.
152/2006 dovrà essere acquisito il parere espresso del Comune di Asiago rispetto alla variante ed ai vincoli
urbanistici.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELL’IMPIANTO
Ad oggi l’ambito dell’impianto ricopre una superficie di circa 5200 m 2, così ripartiti: capannone 1480 mq,
piazzale scoperto pavimentato in cls di circa 3000 m 2 e circa 700 m2 a verde. Il piazzale esterno è pavimentato
in cls ed è sudpiso in: area per il conferimento rifiuti, settori per la messa in riserva dei rifiuti in ingresso,
aree di trattamento, deposito EoW.
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L’area coperta è destinata alla messa in riserva di rifiuti quali carta e cartone, plastica, cavi, rifiuti metallici e
RAEE non pericolosi, alle operazioni di recupero sui rifiuti di carta e cartone e al deposito delle EoW della
carta. L’area interna è dedicata agli uffici, spogliatoi e servizi.
La porzione di piazzale dedicato alle attività di recupero dei rifiuti è dotata di rete di raccolta delle acque
meteoriche di dilavamento ed impianto di trattamento (decantazione, disoleazione e sistema chimico fisico),
prima dello scarico nella rete nera della pubblica fognatura. Lo scarico è autorizzato dall’ente gestore della
ETRA Spa con convenzione 338/2023/ASI del 09/10/2023.
Il progetto non prevede alcuna modifica strutturale dell’impianto né alcuna modifica della rete di raccolta e
trattamento delle acque ma una rimodulazione ed adeguamento della tabella dei quantitativi da autorizzare;
in particolare la ditta intende incrementare la potenzialità di gestione e lo stoccaggio dei rifiuti collocati sul
piazzale esterno.
I codici EER restano gli stessi già autorizzati, salvo l’aggiunta di un EER (170504) che sarà gestito solo con la
messa in riserva R13.
Il quantitativo trattato (R3-R4-R12) passa dalle attuali 15.000 t/anno a 20.000 t/anno, oltre a 5.000 t/anno per il
solo R13 (totale conferibile 25.000 t/anno). L’aumento dello stoccaggio da 300 t a 500 t riguarda gli stoccaggi
di inerti e rottami.
Gli aumenti previsti sono compatibili con gli spazi a disposizione (si veda Layout di progetto) e con gli
impianti a disposizione:
capacità pressa carta cartone circa 12 t/ora;
capacità pressa rottami circa 18-20 t/ora;
capacità trituratore per legno e altri rifiuti circa 10-11 t/ora.
DESCRIZIONE DEL CICLO DI PRODUZIONE
Le fasi del processo produttivo rimangono le medesime di quella attualmente autorizzate e sono di seguito
specificate (si veda anche Tav.2 e tav. 3 di layout dell’impianto).
In particolare si hanno:
RIFIUTI DI CARTA E CARTONE (R13 - R12 – R3);
ROTTAMI METALLICI (R13 - R12 – R4);
RIFIUTI IN PLASTICA (R13 – R12);
RIFIUTI DI LEGNO (R13 – R12);
INGOMBRANTI (R13 – R12);
CAVI (R13 – R12);
RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE NON PERICOLOSI (R13)
Per il solo codice 170904 è previsto il pretrattamento (R12) costituito da selezione e cernita per la
separazione delle impurezze e la creazione di partite omogenee di rifiuti. Il materiale in uscita è
pertanto codificato come EER 170904 e altri rifiuti EER 1912xx.
VERDE E RAMAGLIE (R13);
RIFIUTI DA IMBALLAGGIO NON PERICOLOSI (R13);
RAEE NON PERICOLOSI (R13);
PNEUMATICI FUORI USO (R13).
I prodotti derivanti dalle attività di recupero sopra descritte resteranno gli stessi anche a seguito delle
modifiche richieste e sono:
carta e cartone: materie prime secondarie per l’industria cartaria rispondenti alle norme Uni-En 643
in conformità al DM 188/2020;
rottami ferrosi: materiali che hanno perso la qualifica di rifiuto (EoW), in conformità al regolamento
europeo n. 333/2011;
rottami non ferrosi: materiali che hanno perso la qualifica di rifiuto (EoW), in conformità al
regolamento europeo n. 715/2013;
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rifiuti prodotti dall’attività svolta: costituiti da rifiuti prodotti nelle fasi di trattamento di recupero
(R3 - R4 - R12) dei rifiuti, codificati con i Codici CER 1912xx (rifiuti prodotti dal trattamento
meccanico dei rifiuti).
Per lo svolgimento dell’attività verranno utilizzate le seguenti attrezzature, tutte già presenti e funzionanti in
impianto:
pressa/cesoia per rottami ferrosi con motore a scoppio alimentato a gasolio;
pressa per la carta all’interno dell’area coperta;
trituratore mobile;
carrelli elevatori;
caricatori semoventi con polipo;
pesa;
autocarri scarrabili;
rilevatore di radioattività portatile;
utensili manuali ed elettrici.
Valutazione
Con riferimento alla richiesta avanzata dalla ditta, la documentazione presentata risulta sufficiente in quanto,
nel complesso, rimane sostanzialmente invariato il processo tecnologico, le strutture e apparecchiature
dell’impianto e le tipologie/caratteristiche di rifiuti ricevibili e recuperabili.
In sede di istanza di approvazione progetto (ex. art 208) si ritengono necessari i seguenti documenti tecnici e
delucidazioni:
chiarimento sulla proprietà e la destinazione dell’area scoperta, esterna al sito autorizzato, in cui in
sede di sopralluogo sono stati rinvenuti container vuoti della ditta;
chiarimento sulla gestione del nuovo codice EER 170504 per cui è prevista la sola messa in riserva
R13; dovrà esserne descritta la modalità di deposito sia in termini di spazio/contenitore (cumulo,
cassone ..) sia in termini di distinzione chimica (rispetto limiti colonna A o B);
chiarimento sul recupero dei rifiuti di rame secondo il Regolamento europeo 715/2013, in quanto la
ditta non risulterebbe in possesso di certificazione e autorizzazione per tale recupero;
presentazione di una versione aggiornata della planimetria di gestione dei rifiuti, da consegnare
anche su supporto cartaceo, in cui sia fornita indicazione della tipologia di rifiuti/materiali presenti
(EoW), con relativo dimensionamento in termini volumetrici (m3) e quantitativi (t);
presentazione del Piano di Gestione Operativo aggiornato ai più recenti sviluppi normativi in ambito
rifiuti, in particolare, in merito all’adeguamento al DM 188/2020 devono essere analizzati i seguenti
aspetti:
◦ scheda di caratterizzazione (omologa) del rifiuto in ingresso aggiornata di una sezione relativa
alla sua provenienza; deve essere esplicitato che il rifiuto conferibile con codice EER 191201 in
impianto non proviene da raccolta “non urbana indifferenziata”;
◦ descrizione della procedura di determinazione del peso del lotto, richiesto in sede di
compilazione della Dichiarazione di conformità per la cessazione della qualifica di rifiuto della
partita lavorata;
◦ descrizione della gestione dei possibili scenari di non conformità, distinguendo tra fase di
conferimento del rifiuto e uscita del prodotto (gestione come rifiuto, rilavorazione della partita
non conforme .. );
◦ piano di campionamento contenente le procedure da adottarsi per effettuare i campionamenti
come previsto all’art. 6, comma 1, lettera b) del D.M. n. 188/2020. Indicare la frequenza con cui
vengono effettuate le verifiche per la cessazione della qualifica di rifiuto sull’EoW prodotto,
ponendo particolare attenzione per quelle qualità costituite da rifiuti da raccolta differenziata
(comunque non superiore ai 6 mesi).
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Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento, si ritiene tuttavia necessario prevedere specifiche prescrizioni per la successiva fase di approvazione
progetto ex art. 208 del D.Lgs. 152/2006.
111
QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
L’attività svolta non produce emissioni in atmosfera convogliabili. Le uniche emissioni generate dall’attività
sono riconducibili a:
emissioni diffuse di polveri generate dalle attività di movimentazione, carico/scarico dei rifiuti (in
particolare dei rifiuti inerti da demolizione) e dall’utilizzo del trituratore;
emissioni provenienti dalla combustione dei mezzi d’opera in funzione nell’impianto, dei mezzi di
trasporto diretti e provenienti dall’impianto
Per ridurre la produzione di polveri nella fase di movimentazione, in particolare del materiale inerte, sarà
prestata attenzione a limitare l’altezza di caduta degli stessi durante lo scarico; il trituratore, inoltre, è dotato
di apposito sistema di abbattimento delle polveri tramite ugelli nebulizzatori.
Per quanto riguarda le emissioni dei mezzi d’opera, la ditta provvederà al corretto utilizzo (spegnimento
durante le fasi di non operatività e riduzione delle velocità di marcia durante il trasporto) e ad una regolare
manutenzione degli stessi.
Lo studio riporta che nonostante l’aumento del traffico indotto e l’aumento dell’utilizzo di alcuni macchinari
all’interno dell’impianto, l’impatto sulla componente aria resta non significativo, considerato che l’attività è
esistente e che la zona è a vocazione industriale/produttiva.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Lo scarico delle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali, autorizzato con AUA Determina 434/2017 e
ss.mm.ii, confluisce nella rete fognaria gestita da Etra Spa, con le condizioni stabilite dalla convenzione
prot.338/2023/ASI del 02-11-2023 e come rappresentato nella tavola 4 “planimetria rete scarichi”.
Come da planimetria le acque di prima pioggia (primi 5 mm) passano per uno o più sistemi di depurazione
fisica e chimico-fisica, prima di essere recapitate nella rete delle acque nere gestita da Etra Spa.
Una parte delle acque di seconda pioggia, la quota oltre la quale si può considerare esaurito il rischio di
contaminazione, recapitano direttamente nella rete delle acque nere gestite da Etra Spa; non sono previste
modifiche a progetto per gli scarichi idrici.
L’impatto sulla componente ambientale resta il medesimo valutato come non significativo nel 2015. La ditta
ha inoltre introdotto, nel 2022-2023, un'ulteriore misura di mitigazione aggiungendo un sistema di
depurazione chimico fisico per le acque di prima pioggia.
Si ritiene, quindi, che l’impatto sulla componente idrica non significativo, sia in termini di sfruttamento della
risorsa sia in termini di qualità della risorsa.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
L’area oggetto di studio è localizzata su una superficie subpianeggiante di origine alluvionale e circondata ad
est ed ovest da piccoli archi morenici frontali e coperture di depositi glaciali di fondo costituite
prevalentemente da clasti calcareo o dolomitici alle quote medio alte.
Con riferimento alla Carta della copertura del suolo (aggiornamento 2020), l’area oggetto di studio è
localizzata in “aree destinate ad attività industriali” (gradazione rossa/arancione) adiacente ad un'area di
verde privato e all’area aeroportuale, la zona circostante è prevalentemente “pascoli persi”.
In base alla cartografia del Veneto dei suoli la zona risulta costituita da suoli profondi, pietrosi, ad alta
differenziazione del profilo, con accumulo di argilla in profondità (Skeletic Luvisols); le superfici sono
debolmente concave e interessate da colmature colluviali e alluvionali.
Dalla consultazione della carta idrogeologica del P.T.C.P. (Tav.2.5), l’area occupata dall’impianto non rientra
tra le aree di pericolosità idraulica, né tra quelle a rischio idraulico.
Per quanto riguarda l’utilizzazione del suolo, il progetto non prevede alcun ampliamento dell’impianto né
alcun intervento strutturale. I piazzali a servizio delle lavorazioni e del passaggio dei mezzi pesanti sono
pavimentati in cls e dotati di rete di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento; si escludono rischi di
potenziale contaminazione del suolo per la percolazione di sostanze inquinanti.
Non sono previste modifiche a progetto che interessino la matrice suolo.
Lo studio conclude che a livello di protezione della qualità dei suoli e del sottosuolo, tutte le superfici
dell’impianto interessate dall’attività, dalla movimentazione al deposito del materiale gestito, sono
pavimentate con materiale che, in considerazione della natura dell’attività svolta, garantisce adeguate
caratteristiche di resistenza e protezione escludendo la possibilità di contaminazione del suolo sottostante da
eventuali spandimenti o perdite accidentali che si possono verificare nelle aree in questione (pavimentazione
impermeabile in cls). Infine, l’utilizzo di sostanze adsorbenti in impianto consentirà di gestire eventuali
problematiche legate allo sversamento accidentale di liquidi all’interno dell’area aziendale.
Vista la tipologia di materiale depositato si prevede che il rischio di contaminazione del suolo sia trascurabile
grazie alle misure di mitigazione già presenti.
Valutazione
L’impatto sulla presente matrice dovrà essere approfondito, anche in base a quanto rilevato in fase di
sopralluogo, richiedendo un piano straordinario di manutenzione delle pavimentazioni esterne, al fine di
garantire un adeguato livello di impermeabilizzazione ed impedire potenziali contaminazioni del sottosuolo,
oltre ad una procedura operativa-gestionale, che consenta di mantenere nel tempo un adeguato stato di
integrità delle pavimentazioni esterne.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
L’impianto è sito in una zona produttiva D ricadente in Classe IV in base al Piano di Classificazione Acustica
del Comune di Asiago (Estratto del Piano di classificazione acustica nel Cap 3.2.5).
Per quel che riguarda i ricettori sono stati inpiduati i seguenti ricettori critici:
RIC.1 – Edificio in parte produttivo in parte abitativo (porzione est per uffici o residenze) in classe IV
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RIC.2 – Edificio in parte commerciale in parte abitativo (piano superiore dell’edificio) in classe IV
RIC.3 – Edificio abitativo residenziale in classe II
RIC.4 – Edificio scolastico in classe II
Le sorgenti rumorose della ditta che attualmente causano disturbo sono da attribuire principalmente alla
pressa/cesoia per rottami alimentata a gasolio posizionata esternamente al capannone (la pressa della carta
all’interno del capannone influisce in modo residuale sui livelli sonori esterni), generatore a gasolio,
movimentazione materiale sul piazzale con caricatori e scarico dello stesso sul piazzale.
Per caratterizzare la rumorosità dell’area e il contributo generato dalle perse sorgenti presenti
nell’impianto è stata effettuata una campagna in situ con rilievi fonometrici principalmente in
corrispondenza delle sorgenti impiantistiche (punti di misura S1, S2, S3, S4, TR1, TR2). Per la verifica della
rumorosità presente si è inoltre fatto riferimento ai risultati della campagna di rilievo effettuata nell’ambito
della Valutazione di Impatto Acustico redatta nel 2023 per il collaudo a seguito dell’inserimento del
trituratore (punti di misura P1, P2, P3).
Lo studio conclude con un potenziale superamento del differenziale al RIC.01 per cui viene data la
prescrizione che il trituratore non venga azionato all’esterno assieme alla pressa-cesoia. In aggiunta poiché
comunque il livello anche senza la contemporaneità è prossima al limite (4,9 dB contro un limite di 5 dB)
viene consigliato il prolungamento della barriera.
Valutazione
Dall’analisi dell’elaborato non si trova riscontro e giustificazione dell’incongruità fra gli esiti del collaudo del
2023 (Tabella 11 pag.14) e i risultati forniti dalla verifica con software previsionale (Tabella 10 pag.15), anche
se si può presumere che i punti di controllo dell’impatto in facciata ai ricettori non corrispondano ai punti di
misura. In linea generale si ritiene che misure ben fatte a ricettore (in particolare al ricettore R1) - in
condizioni controllate sia per quel che riguarda le emissioni (nei persi scenari) che il residuo - avrebbero
potuto caratterizzare con minor incertezza i livelli da confrontare con i limiti, considerato che lo SDF
corrisponde allo SDP per quel che riguarda le emissioni impiantistiche massime.
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In tutti i casi, considerata l’incertezza di calcolo, i livelli ottenuti in R1 - anche ipotizzando il funzionamento
non contestuale di pressa-cesoia e trituratore – manifestano il superamento del livello differenziale. Sarà
dunque necessario valutare l’efficacia di una barriera, eventualmente con misure direttamente in facciata
critica al ricettore, per portare i valori entro i limiti di legge.
Le integrazioni fornite hanno soddisfatto quanto richiesto.
In particolare, è stata prevista una barriera alta 5.6 m e lunga 20 nell'angolo sud est e sono stati effettuati i
relativi calcoli.
Si ritiene comunque vadano effettuate le verifiche di post operam in fase di collaudo, con particolare
attenzione al ricettore R1; la periodicità dei monitoraggi successivi dovrà essere sarà definita in base agli
esiti.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento; si ritiene comunque necessario un monitoraggio post operam.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI ED EFFICIENZA ENERGETICA
L’impianto è attualmente dotato di 4 proiettori esterni e 1 proiettore sotto tettoia per l’illuminazione dell’area
durante l’orario lavorativo. Solo 1 proiettore (proiettore sul fronte nord del capannone) è acceso per
sicurezza in orario notturno.
I proiettori sono utilizzati in conformità alla normativa vigente (LR n. 17/2009). Non si prevede l’inserimento
di nuovi apparecchi luminosi.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
L’area utilizzata per l’attività risulta già esistente e in un’area produttiva di scarsa valenza paesaggistica.
Sono già presenti sistemi di mitigazione, implementate in occasione dello Screening di VIA del 2015, ovvero:
la presenza e il mantenimento in buono stato del filare di noccioli lungo il lato nord (che scherma
l’impianto dalla strada con ciclabile adiacente all’aeroporto;
la presenza di barriera arborea lungo il lato ovest (composta da pero selvatico e sorbo
dell’uccellatore) che scherma l’impianto agli edifici lungo via Ebene.
Le modifiche a progetto non interessano aspetti legati alla componente paesaggistica, si ritiene pertanto che
l’impatto sulla componente resti non significativo.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
L’impianto è situato al margine centro - orientale del territorio comunale e vi si accede da via Villa Rossi,
arteria stradale locale che connette:
alla strada comunale di Via Hinterbegh, che consente l’accesso alla porzione sud-occidentale del
tessuto insediativo del confinante Comune di Gallio (VI);
verso sud all’asse principale della rete stradale di adduzione al sito, ovvero la Strada Provinciale n.76
“Valgadena”, che ha inizio dall’intersezione con Viale Battaglione Sette Comuni nel centro di Asiago
(VI) a sud-ovest dell’ambito d’intervento;
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alla strada comunale di via Ebene, che permette di raggiungere, rispettivamente, in direzione nord,
l’Aeroporto di Asiago “Romeo Sartori” ed il centro abitato della località di “Busa”, ed in direzione
sud, la S.P. 76 “Valgadena”.
Di seguito si riporta una breve descrizione della viabilità afferente all’ambito oggetto d’intervento e delle
principali intersezioni presenti e utilizzate dai mezzi in ingresso e uscita dall’impianto.
La SP 76 è connessa a via Villa Rossi – strada locale su cui è collocato l’impianto – attraverso un’intersezione
a raso di tipologia a “T”. Quest’importante asse di giurisdizione provinciale, visto il suo collegamento con il
resto della rete stradale principale dell’Altopiano dei Sette Comuni e del territorio circostante, è di fatto
quello su cui vengono concentrate le analisi dello studio di impatto viabilistico allegato.
Per la ricostruzione del quadro conoscitivo attuale nell’ambito dello studio di impatto viabilistico è stata
organizzata una campagna di rilievi con centralina radar e rilievi manuali sulla viabilità oggetto di verifica.
Tramite software Synchro Traffic V.11 sono stati quindi determinati i livelli di servizio (L.O.S.) in
corrispondenza dell’incrocio maggiormente critico tra via Villa Rossi e SP76. Il modello ha evidenziato un
livello di servizio attuale di tipo B.
Attualmente il traffico giornaliero medio indotto dall’impianto, desunto dalle quantità effettivamente ritirate
con l’attuale autorizzazione, è costituito da circa:
- N.6 furgoni/giorno;
- N. 15 mezzi pesanti/giorno.
La ditta prevede che a progetto, il traffico passerà a circa:
- N. 9 furgoni/giorno;
- N. 25 mezzi pesanti /giorno.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI ED AGRONOMICHE
Per quanto riguarda l’utilizzazione del suolo, Il progetto non prevede alcun ampliamento dell’impianto né
alcun intervento strutturale. I piazzali a servizio delle lavorazioni e del passaggio dei mezzi pesanti sono
pavimentati in cls e dotati di rete di raccolta delle acque meteoriche di dilavamento. Si escludono rischi di
potenziale contaminazione del suolo per la percolazione di sostanze inquinanti.
Non sono previste modifiche a progetto che interessino la matrice suolo.
L’ambito considerato risulta interessato da evidenti azioni di natura antropica dovute alle attività artigianali
presenti che nel tempo hanno alterato in modo irreversibili gli originari livelli di naturalità.
L’istanza di aumento della capacità di carico non implica modifiche tali da avere impatti sulla matrice
ambientale considerata.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLA FLORA E FAUNA E V.INC.A.
❖ Flora
Per quanto riguarda la flora presente nel territorio circostante, le formazioni forestali più frequenti sono
rappresentate da faggete, peccete e formazioni antropogene.
Nel periodo che va dalla primavera all'autunno, l'Altopiano si anima con una varietà di fioriture rare e di
grande valore. Tra le specie floreali più emblematiche si annoverano i colchici, il tarassaco, il narciso dei
poeti e il botton d'oro. Si possono inoltre ammirare l'erica, il giglio martagone, la genziana gialla, il ciclamino,
il mughetto, il garofano selvatico e la pianella della madonna. A quote più elevate, si trovano il rododendro e
la stella alpina.
I boschi dell'Altopiano, dominati principalmente da abete rosso e faggio, includono anche larice e abete
bianco nelle zone più alte. Tra gli arbusti, oltre al diffuso pino mugo, si trovano il ginepro, il nocciolo e il
prugnolo selvatico. La vegetazione del sottobosco, ricca e variegata, comprende felci, muschi, licheni.
L'orno-ostrieto caratterizza in generale tutto il piano basale della provincia, alle quote superiori si trovano
faggete.
❖ Fauna
L'ecosistema dell'Altopiano si distingue per la sua ricca persità faunistica. Tra le specie comunemente
osservate, si annoverano mammiferi come la lepre, il capriolo, lo scoiattolo, la volpe, la donnola, il ghiro, la
martora e la marmotta. Tuttavia, l'Altopiano ospita anche specie più elusive e di notevole valore ecologico,
adatte alle zone montane elevate, quali l'aquila, il cervo, il camoscio, nonché uccelli come il gallo cedrone
(urogallo), il gallo forcello e la pernice bianca. Recentemente, si è verificata l'introduzione artificiale di specie
non autoctone, come il cinghiale, che ha causato danni alle colture agricole, in particolare nella zona di
Rubbio, e il ritorno dell'orso.
Per quanto riguarda la fauna, nel territorio è presente la fauna tipica delle Prealpi vicentine, caratterizzate da
perse specie in funzione degli ambienti.
Nelle aree a prato, con filari alberati, tipo gelso e acero campestre, si inpiduano specie di uccelli quali
rigogoli, averle, merli, assioli.
Nelle zone forestali si possono trovare invece il picchio maggiore, il picchio muratore, il codibugnolo, lo
scricciolo, il cuculo, il pettirosso, la cinciarella. Fra i corvidi è presente la ghiandaia e la cornacchia grigia.
Fra i rapaci diurni si elencano il falco pecchiaiolo, la poiana, lo sparviere, il nibbio bruno e fra quelli notturni
il più diffuso è l’allocco seguito dalla civetta, oltre al gufo comune.
Nell’ambiente collinare, nelle aree a coltivo e a pascolo oggi in abbandono, si può rinvenire frequentemente il
capriolo; fra i mammiferi predatori quello diffuso è la volpe; fra i piccoli predatori, la faina e la donnola.
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Nell’ambito si ritrovano inoltre la lepre, il tasso e, fra i roditori, il moscardino e il ghiro. Fra i piccoli
mammiferi ricordiamo la talpa, il ratto nero, il topo selvatico, il toporagno, l'arvicola sotterranea, l'arvicola di
Savi.
Fra i rettili rinvenibili nell’ambiente collinare, alle quote inferiori è abbastanza comune il biacco nero, salendo
di quota è più facile trovare il saettone o colubro di Esculapio. All’interno del bosco dove ci sono ambienti
umidi e piccoli ruscelli si può incontrare la natrice dal collare. Occasionale è invece l’incontro con la vipera
comune. Si segnala infine la presenza dell’orbettino, del ramarro e della lucertola muraiola.
La scarsità delle zone umide necessarie per la riproduzione condiziona invece la presenza di anfibi. Nelle
piccole pozze stagnanti nei boschi si incontra l’ululone dal ventre giallo, la rana agile, il rospo comune e la
salamandra pezzata.
Per quanto riguarda gli invertebrati, tra i Collemboli, le specie reperibili in tutti gli ambienti considerati, sono
riscontrabili: Lepidocyrtus lanuginosus, Isotoma notabilis, Folsomia multiseta, F. quadrioculata. Accanto agli
ubiquitari Isotomidi Isotoma notabilis, Folsomia multiseta, F. quadrioculata è rilevante la presenza di cinque
specie appartenenti alla Famiglia degli Entomobriidi: Orchesella villosa, Entomobrya nivalis, Lepidocyrtus
lanuginosus e L. ruber.
In sintesi, l'area vasta attorno all’impianto si caratterizza per un elevato valore naturalistico legato alla
presenza di specie faunistiche rare, endemiche o minacciate e di comunità animali tipiche degli ambienti
alpini, oltre che da corridoi ecologici.
L’area specifica in cui esso sorge non ha invece, nelle immediate vicinanze, alcun elemento ad elevato valore
naturalistico.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
In relazione all’attività e alla tipologia dei rifiuti trattati viene precisato che per ogni fase di lavorazione
effettuata saranno adottati tutti gli apprestamenti tecnico-igienici necessari, al fine di evitare ed impedire
qualsiasi impatto negativo sia sotto il profilo ambientale sia sotto il profilo della salute e sicurezza dei
lavoratori.
Relativamente alle condizioni igieniche, viene precisato che al termine di ogni giornata lavorativa è
programmato lo sgombero e la pulizia delle aree di lavoro accompagnate da periodiche campagne di
derattizzazione e disinfestazione contro insetti e zanzare in tutto l’impianto.
Gli operatori addetti alle lavorazioni saranno dotati di idonei dispositivi di protezione inpiduale (DPI) e
periodicamente ssaranno sottoposti a protocollo sanitario opportunamente stilato dal Medico Competente
(MC) nominato dal Datore di Lavoro.
Non vi sono segnalazioni o rilievi da parte dell’Ulss competente per territorio.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significativi sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
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Il grado di approfondimento documentale, la tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi
riportati possono essere considerati adeguati alle finalità che il proponente intende conseguire.
Non sussistono osservazioni contrarie alla prosecuzione dell’attività.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti/impatti significativi sull'ambiente determinati dall’esercizio
dell’impianto, salva la necessità di verifica/monitoraggio degli effetti dell’intervento.
Il progetto non determina, inoltre, alcun impatto aggiuntivo e/o significativo rispetto all’esercizio corrente.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici.
In sede di approvazione progetto ex D.Lgs. n.152/2006 dovrà essere acquisito il parere espresso da parte del
Comune di Asiago rispetto alle eventuali varianti e/o vincoli urbanistici.
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE
al non assoggettamento alla V.I.A. con le prescrizioni di seguito citate.
1. In sede di presentazione dell’istanza di autorizzazione al recupero in regime ordinario, dovranno essere
trasmessi anche gli eventuali elaborati progettuali che:
a) dimostrino il rispetto delle prescrizioni del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco ( vedi allegato 1);
b) prevedano che i rifiuti inerti in colonna B siano stoccati in cassone, con dimensionamento riportato nel
layout aggiornato.
2. Nell’area scoperta, esterna al sito autorizzato, in cui in sede di sopralluogo sono stati rinvenuti container
vuoti, sarà vietato il deposito di rifiuti in tale settore, con permanenza dei soli cassoni vuoti e puliti.
3. A seguito della realizzazione della modifica impiantistica proposta, è stata prevista una barriera
nell'angolo sud est, si dovrà procedere ad una verifica post operam in fase di collaudo, con particolare atten-
zione al ricettore R1.
a) le modalità di effettuazione delle misurazioni, sia con riguardo al campionamento spaziale (scelta dei pun -
ti di misura), sia con riguardo al campionamento temporale (scelta dei tempi di misura), saranno comunica -
te con congruo preavviso ad Arpav;
b) nel caso i valori non siano rispettati, dovranno essere messi in opera i correttivi necessari, mediante una
specifica progettazione da presentarsi all’Amministrazione comunale ed ARPAV, a cui, nel frattempo, sa-
ranno stati comunicati i risultati delle analisi;
c) l’indagine dovrà essere condotta da un soggetto qualificato terzo, rispetto all’estensore dello Studio Previ -
sionale di Impatto Acustico.
I risultati della suddetta verifica potranno comportare una persa frequenza di controllo periodico.
Vicenza, 25 luglio 2024
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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(Allegato 1 – Vigili del Fuoco)
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