Parere
PROVINCIA DI VICENZA
AREA TECNICA
Servizio Rifiuti, VIA e VAS
Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
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VERBALE DELLA COMITATO TECNICO PROVINCIALE VIA
DEL 12/09/2024
L'anno 2024, il giorno 12 del mese di SETTEMBRE alle ore 17:00 il Comitato Tecnico Provinciale di V.I.A si è
riunito nella sede provinciale, a seguito di regolare convocazione, per trattare il seguente argomento: Ditta:
Silva srl - Procedura di verifica assoggettabilità a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per Attività di recu-
pero di rifiuti non pericolosi (CER 170504) mediante impianto mobile. localizzazione: comune di Montecchio Precalcino
All'appello risultano.
SQUARCINA FILIPPO Presidente Assente
BALDISSERI ANDREA Responsabile del Servizio Presente con delega
BRADASCHIA MAURIZIO Commissario Presente
BUSATO FILIPPO Commissario Presente
CAMPAGNOLO MIRKO Commissario Presente
MENEGHINI ROBERTA Commissario Presente
MURARO TERESA Commissario Presente
PIVA MARCO Commissario Presente
SVEGLIADO GIULIA Commissario Assente
VALVASSORI RIMSKY Commissario Presente
VICENTIN ALBERTO Commissario Presente
FERRARI CARLO Commissario Presente
La Commissione viene presieduta da Andrea Baldisseri, giusta delega del Presidente prot.n. 41641 del
10/09/2024, che riconosciuta legale l’adunanza in conformità dell’art. 7 del Regolamento per il funziona -
mento del Comitato Tecnico Provincia VIA. Udita la relazione istruttoria, accertata la completezza delle in-
formazioni e preso atto della proposta progettuale contenuta nella documentazione tecnica presentata,
esprime congiuntamente al CTP VIA parere unanime, per la pratica in oggetto, nel parere sotto riportato.
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SILVA S.R.L.
PARERE N. 11/2024
Oggetto: Attività di recupero di rifiuti non pericolosi (CER 170504) mediante impianto mobile.
PROPONENTE: Consorzio Stabile SIS S.c.p.a.
SEDE LEGALE: Via Terraglioni n.50 – Montecchio Precalcino
SEDE INTERVENTO: Via Terraglioni n.44 – Montecchio Precalcino
TIPOLOGIA ATTIVITÀ: Impianto di recupero di rifiuti non pericolosi
PROCEDIMENTO: Verifica di assoggettabilità ex art.19 del D.Lgs. 152/2006.
MOTIVAZIONE V.I.A: ALLEGATO IV alla Parte II del D.Lgs. n. 152/2006 e ss.mm.ii. - 7. Progetti di
infrastrutture - z.b) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non
pericolosi, con capacità complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante
operazioni di cui all'allegato C, lettere da R1 a R9, della parte quarta del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
COMUNE INTERESSATO: Dueville e Villaverla
DATA DOMANDA: 15 e 25 luglio 2024
DATA PUBBLICAZIONE: 29 luglio 2024
DATA INTEGRAZIONI: \\\
DOCUMENTAZIONE TECNICA ED ELABORATI GRAFICI PRESENTATI
- 01 Relazione Progetto Area T44;
- 02 Relazione per la Verifica di Assoggettabilità a Valutazione di impatto Ambientale.
- 03 Dichiarazione di non necessità di valutazione di Incvidenza Ambientale – Relazione Tecnica.
- 04 Documentazione di Previsione di Impatto Acustico.
PREMESSE ED UBICAZIONE
La ditta Silva srl, con la presente procedura intende realizzare il progetto descrittivo di messa in sicurezza
del sito di Via Terraglioni n.44, con la rimozione delle potenziali sorgenti di contaminazione, approvato dal
Comune di Montecchio Precalcino con Atto Unico n. 2020/E6/1273, che costituisce, altresì, permesso di co-
struire, recependo i pareri espressi dagli Enti competenti nell’ambito del procedimento.
Nelle proprietà di via Terraglioni n. 44, nel Comune di Montecchio Precalcino (VI), la ditta Silva gestisce un
impianto di recupero a caldo di rifiuti di fonderia e produzione di sabbie pre-rivestite.
La proprietà T44 occupa una superficie di circa 60.000 m2 distinta in:
✓ un’area di circa 40.000 m2 occupata dagli impianti di recupero e produzione sabbie e malte in esercizio;
✓ un’area di circa 20.000 m2 occupata da piazzale adibito allo stoccaggio di sabbie e minerali industriali.
L’area di interesse denominata T44 è identificata catastalmente al Foglio 11 mappale 10-111-185.
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Ortofoto del sito
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QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE
Gli strumenti di pianificazione presi in considerazione dallo studio riguardano:
• Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.) della Regione Veneto;
•
• Piano di Assetto del Territorio (P.A.T.) del Comune di Montecchio Precalcino;
• Piano degli Interventi (P.I.) del Comune di Montecchio Precalcino;
• Piano Regionale di Tutela delle Acque (P.T.A.);
• Piano di Assetto Idrogeologico (P.A.I.);
• Piano di Gestione Rischio Alluvioni (P.G.R.A.);
• Rete Natura 2000.
Nello S.P.A. sono state inpiduate alcune criticità ma, non sempre, sono state rapportate con l’impianto in
questione; inoltre, non è stato esaminato il P.T.C.P. della Provincia di Vicenza.
In considerazione della temporaneità dell’attività prevista non si ritiene di chiedere specifiche integrazioni..
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
DESCRIZIONE DELLO STABILIMENTO E CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL PROGETTO
Gli interventi di salvaguardia ambientale nell’area ex Safond Martini sita in via Terraglioni civ. 44, definiti
sulla base dei criteri descritti nel progetto approvato ed autorizzato con atto unico n° 2020/E6/1273 dello
sportello associato - Comune di Montecchio Precalcino (VI), consistono negli interventi di scavo e vagliatura
su di un’area di circa 25.000 m2 (A+B) che verranno effettuati in base alle caratteristiche del suolo e del
sottosuolo inpiduate dal progetto di messa in sicurezza procedendo per fasce secondo il piano di
intervento di cui alle seguenti figure.
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L’impianto mobile di vagliatura verrà collocato in posizione limitrofa allo scavo e progressivamente spostato
in funzione dell’avanzamento del fronte di scavo stesso.
Il materiale da sottoporre a trattamento (successivamente allo scavo per lotti) verrà caricato nella tramoggia
di carico mediante escavatore idraulico o pala meccanica, dove avanzerà sul nastro alimentatore azionato
idraulicamente per passare poi sui piani del vaglio, dove il materiale subirà un’energica sollecitazione
sussultoria e verrà separato in frazioni omogenee:
in relazione al set di reti che verranno montate (fino a 6 mm), il materiale trattato con dimensione
inferiore alla sezione prestabilita cadrà, dal nastro principale nella parte sottostante, passando
attraverso gli spazi delle reti, dove due nastri trasportatori laterali (uno a destra e uno a sinistra)
raccolgono e portano a cumulo la frazione più “fine” e la frazione intermedia;
il materiale trattato con dimensione superiore alla sezione prestabilita, sopravaglio, verrà separato e
trasportato con un nastro trasportatore frontale che raccoglie e porta a cumulo la frazione
grossolana.
Nell’impianto verranno prodotte in uscita le seguenti frazioni di sottovaglio <0.6 cm, 0.6-2.0 cm, 2-4 cm e > 4
cm; successivamente, il materiale in uscita dall’impianto verrà raccolto e movimentato presso apposita area
di deposito mediante pala meccanica per essere sottoposto ad analisi finalizzata a definire la gestione finale
del materiale proveniente dalla vagliatura.
I set analitici sono definiti all’interno del progetto esecutivo approvato.
L’impianto mobile opererà con un unico ciclo di funzionamento di massimo 8 ore giornaliere in fascia oraria
diurna in funzione dei materiali da trattare.
Dall’attività dell’impianto mobile si potranno originare le seguenti tipologie di materiali:
EoW materiale da reinterro per il riutilizzo in sito nell’ambito dell’attività stessa di messa in
sicurezza, come approvato dal progetto di cui all’Atto Unico n° 2020/E6/1273 – che cita “….
prevedendo l’utilizzo in sito per tale frazione, le analisi di classificazione dovranno prevedere un test
di cessione previsto dal D.M. 186/06 ….”;
Rifiuti prodotti: legno, plastica, vetro, ferro, ecc., generati dalla selezione meccanica prima del
trattamento o dal trattamento meccanico dei rifiuti da avviare ad impianti di recupero.
CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE E DI FUNZIONAMENTO DELL’IMPIANTO MOBILE
L’impianto mobile che sarà impiegato è stato autorizzato all’esercizio per il recupero di rifiuti speciali non
pericolosi dalla Provincia di Vicenza, con Determina n° 860 del 04/07/2024 - Area Tecnica Servizio Rifiuti Via
Vas ed ha le seguenti caratteristiche.
Il
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Il sopra descritto vaglio è costituito dalle seguenti componenti:
Tramoggia di alimentazione
Opening size.........................................4.7 m x 2.6 m (Standard)
Altezza di alimentazione........................3.1 m (Back door lowered)
Standard Chassis..................................3.6m
Chassis Riser……………………...........3.8m
Nastro di alimentazione
Larghezza..............................................1300 mm (51’’)
Tipologia.................................................4 ply
Nastro di raccolta sotto il vaglio
Larghezza..............................................1300 mm (51’’)
Vaglio a cassone
Larghezza...............................................1.55 m (5’1’’)
Lunghezza...............................................4.88 m (16’)
Angolo del vaglio (triplo albero)....................Fisso a 10° (corsa e angolo regolabili)
Angolo del vaglio (singolo albero).................Variabile tra 10°e 18° (corsa e angolo regolabili)
Nastro laterale (materiali dimensioni medie)
Larghezza..............................................900 mm (36’’)
Nastro laterale (materiali fini)
Larghezza..............................................900 mm (36’’)
Nastro di coda (materiali di dimensioni grandi)
Larghezza..............................................1400 mm (4’ 7”)
Altezza di scarico (classificazione a 3 frazioni)........................4.2 m
Altezza di scarico (classificazione a 2 frazioni)........................4.4.
I rifiuti trattabili dall’impianto ed operazione di trattamento riguarderanno unicamente il codice EER
17.05.04 (Terra e rocce, perse da quelle di cui alla voce 17 05 03).
L’attività di selezione/vagliatura può configurarsi come operazione:
R5 - ovvero recupero e riciclo di altre sostanze inorganiche; nel caso in cui il trattamento consenta di generare
materie prime seconde da avviare direttamente a commercializzazione e, in dettaglio:
• la realizzazione del corpo dei rilevati di opere in terra dell’ingegneria civile;
• la realizzazione di sottofondi stradali, ferroviari, aeroportuali e di piazzali civili ed industriali;
• la realizzazione di strati di fondazione delle infrastrutture di trasporto e di piazzali civili ed industriali;
• la realizzazione di recuperi ambientali, riempimenti e colmate.
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In linea con le seguenti norme:
- UNI EN 13242, UNI EN 13450, UNI EN 13043 e UNI EN 12620, per l’idoneità prestazionale;
- UNI EN 11531-1 (prospetti 4a e 4b), per l’idoneità tecnica.
PROCESSO DI LAVORAZIONE
Le operazioni prevedono il trattamento dei materiali provenienti dalle escavazioni rientranti nel progetto
tramite vagliatura con vaglio mobile al fine di avere una sudpisione granulometrica del materiale in
ingresso funzionale al suo potenziale riutilizzo in sito per il completamento della messa in sicurezza.
L’intervento da esaminare è relativo alla realizzazione del pacchetto di capping P1, previsto sulla porzione
nord dell’area T44, per un’estensione di circa 10.200 m2.
I rifiuti, prima dell’escavazione, dovranno essere sottoposti ad una prima fase di controllo per verificarne
l’ammissibilità all’impianto da un punto di vista merceologico.
Le operazioni di scavo dello scotico superficiale per la realizzazione del capping saranno organizzate
sudpidendo l’area complessiva in tre lotti dai quali si stima saranno prodotti circa 3000 mc ciascuno.
L’impianto mobile di vagliatura seguirà l’escavatore con l’avanzare del fronte di scavo in modo tale che la
rimozione della terra e il successivo caricamento nella tramoggia possa avvenire celermente.
Una pala gommata provvederà a spostare l’esitato dall’impianto accumulato sotto i nastri trasportatori e a
portarlo in cumuli di ca 1000 mc dedicati allo stoccaggio dei materiali in attesa dei risultati delle analisi di
caratterizzazione.
Terminato lo scavo di un lotto e verificate le caratteristiche dei materiali già scavati, si passerà allo scotico del
lotto successivo mentre contemporaneamente si andrà a realizzare il pacchetto di capping riutilizzando in
sito le EoW (End of Waste) - frazione grossolana e intermedia - esitata dall’impianto.
STOCCAGGIO E CARATTERIZZAZIONE
Lo stoccaggio del materiale esitato dall’impianto, movimentato con pala gommata dall’area di vagliatura,
avverrà in appositi cumuli con volume approssimativo di 1000 m 3 il cui posizionamento sarà inpiduato in
un lotto perso da quello di scavo in base agli spazi disponibili.
Il posizionamento dei cumuli avverrà su un telo
impermeabile e gli stessi verranno coperti (con telo
impermeabile) per evitare eventuali dilavamenti
meteorici; per lo stoccaggio di eventuali materiali
estranei (ferro, legno, vetro, ecc) o frazioni in
minor percentuale, si utilizzeranno cassoni
scarrabili. Saranno previsti dei cartelli segnalatori
per distinguere la tipologia di materiale stoccata.
Lo spostamento tramite pala gommata permetterà
di tenere sotto controllo l’entità dei volumi
movimentati conoscendo il volume della benna e
contando il numero di viaggi effettuati per lo
spostamento oppure, se disponibile sul mezzo,
grazie alla misurazione operata da eventuali
sistemi di pesatura dinamica.
La sudpisione in cumuli faciliterà le operazioni di gestione delle analisi e il successivo riutilizzo per il
reinterro.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
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QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
COMPONENTI AMBIENTALI ANALIZZATE NELLO STUDIO PRELIMINARE AMBIENTALE
CARATTERIZZAZIONE DELL'ARIA E DEL CLIMA
Premesso che il materiale che verrà vagliato e movimentato ha umidità intrinseca e che pertanto non si ritie-
ne generi emissioni significative che, nel caso si manifestassero, verranno controllate con un sistema abbatti-
mento integrato delle polveri, mediante impianto di nebulizzazione di acqua.
Una possibile fonte di produzione di polveri è legata alla movimentazione dei materiali e mezzi, per la quale,
all’occorrenza, verrà effettuata la bagnatura periodica delle superfici, tenendo conto del periodo stagionale
con aumento della frequenza delle bagnature durante la stagione estiva.
L’impiego del motore diesel dell’impianto di trattamento, oltre ai mezzi accessori, quali pale meccaniche ed
escavatori idraulici, che caricano e movimentano i materiali in uscita dall’impianto, determinano la possibili -
tà di emissioni limitate alla combustione dei motori.
Le sorgenti emissive di tipo diffuso e le modalità di abbattimento adottate vengono di seguito sintetizzate:
.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’AMBIENTE IDRICO
Le attività descritte precedentemente non generano scarichi idrici.
Il materiale che verrà vagliato e movimentato ha una umidità intrinseca tale da non prevedere utilizzo di
acqua in quantità tale da generare scarichi idrici: è stato comunque previsto l’utilizzo, in caso di necessità, di
un cannone nebulizzatore che produce nebbia che evita la diffusione di polveri.
Ne deriva che l’attività non causerà alcun impatto sulla matrice acqua, sia essa superficiale o sotterranea.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEL SUOLO E DEL SOTTOSUOLO
Tutti i mezzi e macchinari utilizzati per la campagna sono in ottimo stato di conservazione e sono sottoposti
a manutenzione costante e ordinaria da parte del fornitore volta a garantire le migliori condizioni di utilizzo
al fine di evitare o ridurre mal funzionamenti. Qualora comunque, durante le lavorazioni, si verificassero
rotture o malfunzionamenti dei macchinari/mezzi d’opera, gli stessi verranno immediatamente arrestati.
Le operazioni di rifornimento di carburante per i mezzi d’opera saranno effettuate dal personale utilizzando
un serbatoio mobile di cantiere a norma posizionato nelle aree pavimentate al fine di gestire eventuali
sgocciolamenti. Qualora si dovessero comunque verificare degli sversamenti accidentali di carburante e/o oli
lubrificanti, si procederà prontamente al contenimento del liquido sversato con l’utilizzo di materiale
assorbente e a raccogliere con pala e contenitore idoneo il materiale intriso, procedendo quindi al successivo
smaltimento come rifiuto in linea con l’istruzione operativa anti sversamento.
L’impatto eventualmente derivante è da ritenersi trascurabile in quanto limitato ad una area circoscritta e
reversibile.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO
Le sorgenti di rumore presumibilmente imputabili all’attività di recupero di materiale inerte sono:
• lavorazione del materiale con la vagliatura,
• movimentazione e sistemazione del materiale con pala gommata,
• traffico veicolare in entrata ed uscita dall’impianto.
La documentazione tecnica riporta calcoli di propagazione del rumore a ricettore sulla base di schede
tecniche dei macchinari.
Alla luce dei risultati ottenuti, dall’investigazione effettuata, in relazione al contesto urbano in cui il futuro
intervento è insediato e dalle analisi condotte, la relazione previsionale conclude “che le attività previste e le
sorgenti ad esse connesse, rientrino nei limiti di legge in materia di acustica, e quindi verranno rispettati i
valori limite di riferimento come sopra riportati e i relativi livelli differenziali. Conseguentemente non si
rilevano particolari condizioni ostative da un punto di vista acustico per cui non ci sia compatibilità tra la
tipologia di intervento in progetto con il clima acustico preesistente nell’area. Verranno eventualmente
previste ulteriori indagini, in occasione del funzionamento a pieno regime dell’attività, al fine di stabilire
tramite prove strumentali dirette, l’effettivo impatto acustico prodotto e qualora si rilevino valori acustici
particolarmente critici, potranno essere progettate opere atte a mitigare tali effetti.”
Le specifiche informazione in dettaglio sono presenti nella relazione redatta da tecnico competente in
acustica allegata all’istanza.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO DA AGENTI FISICI
Nella documentazione presentata non si riscontrano dati/informazioni specifiche in merito a rischio Radon,
alla presenza di sorgenti di radiazioni nonché a modifiche sostanziali degli impianti di illuminazione.
Comunque considerato l’intervento di progetto e le caratteristiche dell’ambiente in cui esso si inserisce
potrebbe essere non significativo l’impatto dei suddetti agenti fisici.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO PAESAGGISTICO
Il progetto non determina l’alterazione dei dinamismi del paesaggio localizzandosi all’interno del perimetro
dell’attività esistente, inoltre le attività oggetto di valutazione sono a carattere temporaneo e legate alle attivi -
tà di realizzazione del tratto stradale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELL’IMPATTO VIABILISTICO
Il materiale scavato e poi oggetto di recupero non genera ulteriori volumi di traffico, considerato che tutto
avviene all’interno del perimetro industriale del sito e, pertanto, il progetto non determina alcun impatto sul
sistema viario locale.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DELLE RISORSE NATURALI, FLORA, FAUNA
L’utilizzo delle risorse naturali risulta ascrivibile prevalentemente ai carburanti per l’alimentazione dei
macchinari e dei mezzi d’opera.
Sono inoltre previsti limitati approvvigionamenti idrici per la bagnatura dei cumuli e per l’alimentazione del
sistema di nebulizzazione dell’impianto di vagliatura (cannone nebulizzatore).
Come previsto nel progetto di messa in sicurezza dell’area, i materiali prodotti dalla vagliatura,
adeguatamente caratterizzati e giudicati idonei, saranno destinati all’impiego in sostituzione di materiali
naturali (reinterro nella stessa area), contribuendo così all’obiettivo di ridurre il consumo del territorio
conseguente alle attività di estrazione inerti.
Nel raggio di 5 km dall’impianto sono presenti due aree della Rete Natura 2000, ovvero:
• la ZSC IT3220040 - Bosco di Dueville e risorgive limitrofe;
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• la ZPS IT3220013 - Bosco di Dueville.
L’area di intervento per la messa in sicurezza non interferisce con Siti della Rete Natura 2000. Le aree più
prossime si localizzano a circa 1.400 m di distanza dal sito.
A queste aree si aggiungono le Important Bird Areas (IBA) che, pur non appartenendo alla Rete Natura 2000,
sono dei luoghi identificati sulla base di criteri omogenei dalle varie associazioni che fanno parte di Bird Life
International, anche in questo caso l’area di intervento non interferisce con nessuna area IBA, collocandosi le
stesse a distanze superiori a 10 km dall’area di impianto.
VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
CARATTERIZZAZIONE DEGLI IMPATTI SULLA SALUTE DEI LAVORATORI E DELLE PERSONE
L’attività proposta non prevede l’utilizzo di sostanze pericolose.
Il tipo di lavorazioni svolte, le attrezzature impiegate, nonché il carattere di temporaneità degli interventi,
consentono di delineare un profilo emergenziale basso.
Le potenziali emergenze che possono interessare l’impianto sono riconducibili ai seguenti scenari:
• incendio;
• sversamenti accidentali di sostanze pericolose.
Il tipo di attività prevista non comporta lo stoccaggio, la manipolazione o il trasporto di quantità significative
di sostanze pericolose (infiammabili, esplosive, tossiche, radioattive, cancerogene o mutagene), né
l’esecuzione di interventi con fiamme libere o altri fattori di innesco.
L’unico fattore di rischio è legato alla presenza di motori a combustione interna con utilizzo di carburante.
Per le caratteristiche dei mezzi utilizzati e le procedure operative adottate, la probabilità di accadimento di
un incendio è bassa, e comunque limitato ad una area circoscritta all’interno del sito di intervento e
reversibile.
Durante lo svolgimento dell’attività in progetto, potrebbero verificarsi incidenti o infortuni, connessi
principalmente alla movimentazione dei mezzi presenti in cantiere, alle operazioni di carico/scarico, alla
movimentazione dei terreni ed all’utilizzo del vaglio stesso.
Il rischio di accadimento verrà minimizzato con le misure di prevenzione normalmente utilizzate nei
cantieri, in base a quanto previsto dalle disposizioni normative in materia di salute e sicurezza sul lavoro e
quanto definito nel Documento di Valutazione dei Rischi specifico per l’attività oltre che nel PSC di cantiere.
In particolare:
✓ gli accessi al cantiere saranno controllati e registrati;
✓ sarà installata opportuna cartellonistica di segnalazione e pieti;
✓ l’utilizzo delle attrezzature da lavoro verrà limitato sottoponendo a periodica manutenzione le
attrezzature e sensibilizzando i lavoratori al corretto utilizzo delle stesse;
✓ il personale sarà opportunamente formato ed informato sugli aspetti inerenti alla sicurezza e alla gestione
operativa delle attività
Trattandosi comunque di personale già formato in quanto da tempo impegnato in attività analoghe, si ritiene
che i rischi di incidente siano trascurabili.
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VALUTAZIONE
Non si ravvisano particolari elementi che evidenzino impatti aggiuntivi e significatici sull'ambiente determinati
dall’intervento.
VALUTAZIONE FINALE D’IMPATTO
CONCLUSIONI
Il progetto in esame non si pone in contrasto ovvero in condizioni di interferenze rispetto ad altri piani,
progetti o interventi in zone limitrofe, né questi ultimi possono interagire con l’intervento oggetto del parere.
Non si ravvedono condizioni di contrasto ovvero ostative circa i vincoli territoriali vigenti.
Il grado di approfondimento documentale, anche dopo l’invio delle specifiche integrazioni richieste, la
tipologia degli elaborati e l’accuratezza degli elementi ivi riportati possono essere considerati adeguati alle
finalità che il proponente intende conseguire.
Non si ritiene di richiedere ulteriori integrazioni, approfondimenti o chiarimenti di sorta.
Non sussistono osservazioni contrarie alla realizzazione del progetto.
La considerazione degli impatti, riferibili alle specifiche attività oggetto dell’istanza, porta a ritenere come il
progetto non comporta pressioni o effetti significativi per l’ambiente.
Parimenti il progetto non determina alcun impatto aggiuntivo significativo rispetto all’esercizio delle altre
attività in atto, necessitando tuttavia di alcune specifiche prescrizioni al fine di consentire un adeguato
monitoraggio finalizzato alla verifica dei dati progettuali proposti, in tema di contenimento degli impatti in
tema di inquinamento acustico, emissioni di polveri e gestione delle acque meteoriche di dilavamento.
Rispetto al territorio circostante l’iniziativa in esame va interpretata positivamente, sussistendo un’assenza di
rischi ambientali, sanitari ed ecologici
Tutto ciò premesso si esprime
PARERE
al non assoggettamento alla V.I.A., subordinandolo alle prescrizioni di seguito citate.
1. L’azienda è impegnata ad acquisire dalle autorità competenti le autorizzazioni necessarie per l’esercizio
dell’attività; in particolare per quanto riguarda la gestione/recupero dei rifiuti.
2. I sistemi di gestione delle emissioni di polveri in atmosfera dovranno essere costantemente gestiti in
modo tale da garantire nel tempo l’efficienza prevista in progetto; al fine di limitare l'emissione di
polveri sarà necessario prevedere azioni di umidificazione delle strade di cantiere nelle giornate secche
e/o ventose.
3. Si dovrà provvedere costantemente alla prevista azione di ricopertura dei cumuli di rifiuti che dovranno
essere effettuata con idonei teli di contenimento.
4. Preliminarmente al rilascio dell’autorizzazione alla gestione dei rifiuti, si dovrà procedere all’eventuale
aggiornamento delle autorizzazioni in deroga al rumore per l’attività di progetto rilasciate dai comuni;
le predette autorizzazioni in deroga dovranno contenere anche il riferimento alle attività previste dal
presente progetto.
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Partita IVA e Codice Fiscale: 00496080243
Domicilio fiscale: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
Uffici: Palazzo Godi - Nievo, Contra’ Gazzolle 1 – 36100 VICENZA
5. L’azienda dovrà procedere ad inpiduare ed attuare un’idonea procedura di formazione del personale
addetto al ricevimento-selezione-trattamento dei rifiuti, tenendo conto degli aspetti ambientali e di
sicurezza/rischio segnalati; di tale definizione dovrà essere dato riscontro in occasione della
presentazione del certificato di collaudo finalizzato all’ottenimento dell’autorizzazione all’esercizio.
6. L’istanza di approvazione progetto dovrà essere integrata con specifico riscontro in merito a quanto
osservato dall’Autostrada A4 (vedi allegato).
7. Sulla base di quanto previsto nel provvedimento di autorizzazione dell’impianto mobile (Decreto
Provincia n. 860 del 04/07/2024) “I rifiuti in uscita derivanti dalle operazioni di recupero R13/R12, se
non recuperati presso l’impianto medesimo, devono essere necessariamente destinati ad impianti terzi
autorizzati ad un recupero effettivo con produzione di End of Waste”
Vicenza, 12 settembre 2024
F.to Il Segretario F.to Il Presidente
dott.ssa Silvia Chierchia Andrea Baldisseri
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